I 'Dissennatori' di Harry Potter
di Andrea Zhok - 12/10/2019
Fonte: Andrea Zhok
La Legge di Bilancio 2020 ha oramai preso forma.
Nelle scorse settimane eravamo stati intrattenuti dal Primo Ministro Giuseppe Conte con le anticipazioni su un grande "Green New Deal" che avrebbe ridato slancio all'economia italiana, e di un'operazione finalmente ambiziosa di aiuto alle famiglie, imitando leggi già esistenti altrove, con un contributo significativo per ciascun figlio.
Entrambe le operazioni avevano un aroma popolare, 'di sinistra' e si attagliavano inoltre sia allo spirito dei tempi che alle esigenze reali del paese. Insomma, pur senza essere niente di che, sembrava che ci fosse almeno qualche ragione per compiacersi, nel breve termine, per il decantato "cambiamento d'aria in Europa" ed i "maggiori margini di tolleranza" che si prospettavano.
Già, è stato bello finché è durato.
Le bozze della manovra appena uscite mostrano una finanziaria che si esaurisce sostanzialmente nel congelamento dello status quo, evitando l'aumento dell'IVA, promettendo sfracelli sul piano del recupero dell'evasione fiscale e tagliando in maniera irrisoria il cuneo fiscale, peraltro per la stessa fascia coperta dal bonus Renzi.
Il resto è solo il Nulla che avanza.
Del corposo aiuto alle famiglie con figli non c'è traccia ("se ne parlerà l'anno prossimo" - dicono - il che tradotto significa che possiamo metterci una lapide sopra).
Quanto al "Green New Deal", sarebbe veramente l'ora di smettere di usare inglesismi del menga come forma di prestidigitazione per coprire il vuoto pneumatico. Si parte - dicono dalla Presidenza del Consiglio - con un "rilancio di investimenti per 350 milioni" e poi si vedrà (350 milioni non bastano a bonificare l'Ilva di Taranto.)
La parte della manovra maggiormente sviluppata sembra infine essere quella del recupero fiscale, - ma a quanto sembra comunque con mancanze cruciali, come il mancato superamento del problema di privacy che impedisce l'utilizzo personale dei dati disponibili da parte delle amministrazioni.
Ora, anche se volessimo credere che qualcosa cambierà sul serio in termini di lotta all'evasione è bene comprendere chiaramente qual è il senso di una tale operazione. Si tratta, nel momento in cui venisse fatta, di una sacrosanta operazione di giustizia, facendo pagare chi pagare deve. Ma, detto questo, pensare che da un'operazione del genere si possano trarre chissà quali risorse nel lungo periodo è privo di senso.
Se dovesse funzionare davvero la lotta all'evasione, questo non creerà nuove risorse a disposizione, se non in misura marginale. Eventuali introiti supplementari dovrebbero essere infatti dedicati ad un abbassamento della tassazione nominale, che è palesemente troppo alta per chi le tasse le paga sul serio.
Quest'operazione cambierebbe lo scenario di chi può spendere (alimentando i consumi interni), e lo farebbe in un modo giusto e razionalmente sensato, però non avrebbe magicamente alcun impatto sulla produttività, né sui redditi medi, né sull'occupazione.
I soldi che gli evasori si tengono in tasca sono perlopiù soldi che rientrano in circolo come consumi (salvo una piccola percentuale di capitali offshore), dunque un'esazione fiscale più efficiente senza un abbassamento delle aliquote significherebbe un'esazione più equa, ma non potrebbe significare un aumento stabile delle risorse statali.
C'è chi fantastica di "cosa faremmo se recuperassimo tutta l'evasione": semplice, la dovremmo restituire a chi finora ha pagato troppo, tutto qua.
Se i soldi venissero invece semplicemente estratti dall'economia, ad esempio per ridurre il debito pubblico, come molti pargoleggiano, si indurrebbe una contrazione dei consumi e una fase recessiva.
Insomma, tirando le fila su questa manovra, si può dire senza tema di smentite che si tratta di una mera operazione di galleggiamento, priva di linee guida, priva di capacità di rilancio, priva di qualsivoglia visione che non sia la conservazione dello status quo per le forze politiche che ora se ne giovano.
In altri termini, si stanno fornendo ulteriori batterie di argomenti alla destra salviniana, che alla prima occasione ci riproporrà - sicuro come la morte - la prossima versione della "Rivoluzione Liberale", stanco e nocivo refrain che rispetto allo stagno attuale sembrerà un soffio di aria fresca.
Dalla padella alla brace alla padella alla brace, per tutta l'eternità.
Il ceto politico italiano, come i 'Dissennatori' di Harry Potter, ha questo peculiare superpotere: di risucchiarti ogni speranza ed emozione positiva, lasciandoti solo in balia di ricordi deprimenti.