I tre giorni di blocco dei punti di ingresso in Yemen, posto dalla rabbia, minaccia di far sprofondare un paese già devastato dalla guerra in una carestia che potrebbe far morire di fame milioni di persone, ha dichiarato mercoledì un alto responsabile delle Nazioni Unite.
La crisi dello Yemen è peggiorata da lunedì scorso, quando i Sauditi hanno imposto il blocco, dopo che un missile è stato sparato dal gruppo ribelle Houthi – appoggiato dall’Iran, che ha combattuto contro la coalizione militare guidata dai Sauditi per quasi tre anni – raggiungendo il cuore del loro territorio.
Malgrado le assicurazioni dell’Arabia Saudita che questa misura sia solo temporanea, in attesa di verificare le procedure di controllo, praticamente tutti gli aiuti umanitari allo Yemen sono stati bloccati, e tra questi almeno tre aerei delle Nazioni Unite pieni di forniture di emergenza.
Mr. Lowcock ha detto che i Sauditi devono consentire immediatamente l’ingresso di cibo e medicinali in tutti i porti marittimi, l’immediata ripresa dei servizi aerei verso le città di Sana e Aden e che si devono dare “garanzie di non interferire ulteriormente con questi servizi”.
Senza queste misure, ha affermato, lo Yemen cadrà nella ” più grande fame che il mondo abbia mai visto da molti decenni, con milioni di vittime”.
Il programma alimentare mondiale dell’agenzia delle Nazioni Unite, che ha ha alimentato 7 milioni di persone ogni mese in Yemen, ora non è più in condizioni di farlo, ha dichiarato Lowcock. “Cio di cui abbiamo bisogno è rompere il blocco per salvare la vita di quelle persone”.
Il paese sta combattendo contro una acuta crisi di fame che ha colpito almeno 17 milioni di persone. Più di un terzo sono considerati vicini alla carestia ed inoltre in Yemen è scoppiato anche il flagello del colera con quasi 1 milione di ammalati.
“Le linee di approvvigionamento umanitario verso lo Yemen devono rimanere aperte”, ha dichiarato Robert Mardini, direttore regionale della Croce Rossa per il Vicino e Medio Oriente. ” Cibo, medicinali e altri rifornimenti essenziali sono fondamentali per la sopravvivenza di 27 milioni di Yemeniti già indeboliti da un conflitto che è arrivato al suo terzo anno”.