I veri putiniani
di Marco Travaglio - 18/03/2025
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Magari la telefonata Trump-Putin andrà malissimo, il negoziato di Gedda fallirà e la guerra in Ucraina continuerà a oltranza. Ma poniamo il caso che invece si arrivi a una tregua e poi a una pace stabile, fondata su un nuovo ordine mondiale che rispetti le esigenze di sicurezza di tutti e delle rispettive aree d’influenza. Cioè che si torni a rispettare le linee rosse di ciascuno e non solo degli Usa, com’è avvenuto da quando – caduti il muro di Berlino, l’Urss e il Patto di Varsavia – gli americani si sentirono gli unici gendarmi del mondo. È o non è una prospettiva auspicabile da tutti, dopo tre anni passati nel terrore che un missile o un drone vagante cada nel posto sbagliato e faccia scattare l’articolo 5 del Trattato Atlantico della Nato, cioè la terza guerra mondiale, la prima tutta nucleare? Dovrebbe augurarsela non solo chi lo fa da sempre: i famosi “pacifinti” e “putiniani”, che pagano tuttora il fio di averle azzeccate tutte con insulti, diffamazioni e calunnie. Ma anche i guerrafondai che dipingono Putin e Trump come i nuovi Hitler: se a Mosca e a Washington ci sono due Führer, a noi europei che stiamo in mezzo conviene che quelli si parlino e si accordino, o che si bombardino?
E invece no. Mentre tutte le persone normali sperano che la telefonata Trump-Putin porti buone notizie, le classi dirigenti, intellettuali e giornalistiche europee si augurano che fallisca. Sono tutte in lutto perché si rischia la pace e fanno di tutto per sabotarla con risoluzioni e piani di riarmo che parlano solo di guerra: se questa dovesse disgraziatamente finire, ne preparano subito un’altra. Inventano invasioni russe in Ue senza senso né movente, fingono che la Nato sia stata abolita, parlano di riarmo come se l’Europa fosse disarmata (invece spende in armi il 38% più della Russia e pullula di testate atomiche americane, francesi e inglesi). E quella svalvolata della Kallas, nell’ora X del negoziato, vuole inviare altri 40 miliardi di armi a Zelensky per spingerlo a non trattare e a continuare a combattere. Cioè a perdere altri uomini e altri territori. Il tutto a nome nostro, anche se nessuno dei cittadini europei che nel giugno scorso ha votato per cambiare l’Ue ha mai pensato di affidare il proprio destino a una estone russofoba per motivi famigliari. I “pacifinti” pro-negoziato sono sempre caricaturati come anime belle con i fiorellini al posto dei cannoni: invece sono i veri realisti e i veri amici degli ucraini, che da oltre due anni passano da una disfatta all’altra perché hanno contro il fattore tempo. Resta da capire quale alternativa proponga chi teme e sabota il negoziato: a parte continuare a finanziare il suicidio assistito dell’Ucraina e dell’Europa. Cioè a fare il gioco di Putin fingendo di attaccarlo. I veri putiniani sono loro.