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Il bitcoin ha fatto il gioco del "sistema" dollaro

di Maurizio Blondet - 20/01/2018

Il bitcoin ha fatto il gioco del "sistema" dollaro

Fonte: Maurizio Blondet

Spero che, con le menti degli entusiasti diventate un po’ più fredde, si possa correggere qualche idea senza essere subissati da insulti  di gente con la bava alla bocca che urla:  cretino, non sai di cosa  parli! Non conosci  i misteri gloriosi  del blockchain, quindi sei vecchio! La moneta digitale sostituirà quella degli Stati, che è moneta fiat creata dal nulla!  Saremo liberi!

Adesso cominciamo distinguere  fra la moneta “fiat” emessa dal sistema attuale e la natura “fiat” del Bitcoin. Oggi, vige la “Moneta-credito”: il 98 per cento della creazione monetaria è creato dalle banche indebitando il prossimo: le famiglie, noi e voi, le imprese, gli Stati. Quando la  BCE crea moneta, si fa’ dare dagli Stati i loro Buoni del Tesoro, che danno interessi. Quando la  banca privata fa  un mutuo  al lavoratore, indebita il lavoratore, che comincia a pagare gli interessi fin dal primo momento.

Spero che ormai   sia noto ai lettori che  la banca sta creando denaro dal nulla; quello che dà al  lavoratore, non è denaro che ha in cassa,  sotto forma di depositi del risparmiatori; è una mera scrittura  contabile. Ma quel denaro “vuoto” viene riempito dagli interessi che paga il debitore, i milioni di debitori, Stati compresi.

Dunque, la moneta “fiat” del sistema attuale, benché basata sul trucco  (“La banca lucra gli interessi su tutto il denaro che crea dal nulla”, Enciclopedia Britannica), è pur sempre “appoggiata” a un valore reale: gli interessi che  l’intero mondo produttivo paga, ossia in ultima analisi il Lavoro (come si dice:  il denaro “comanda” lavoro)  che produce beni veri, cibo, meccanismi,  farmaci….  E  moneta “fiat” nel senso che l’euro o il dollaro non hanno il loro attivo dentro di sé, ma lo  ricevono dai debitori, che possono   anche diventare insolventi.

La sola moneta che ha il suo attivo dentro di sé,  è l’arcaico oro. L’argento. O le materie prime non deperibili.

Il Bitcoin non  è una moneta “fiat” nello stesso senso.  E’ un po’ più “fiat” delle monete attuali  a corso legale,  perché non c’è nessun debitore che sta pagando gli interessi al mondo digitale. Il valore del Bitcoin (e altre valute digitali) non è appoggiato  a nulla di reale. Il suo valore aumenta solo in funzione della  domanda e dell’offerta, ossia sul “desiderio” di arricchirsi e  sulla manipolazione del desiderio.

Lo so che –  come urlano i veri credenti – la offerta del Bitcoin è limitata in modo inerente,  oltre un tanto non  se ne potranno “estrarre” di più, mentre la “domanda”, il desiderio, è senza limiti.  So che ciò fa aumentare  il prezzo del Bitcoin. Un mese fa, grandi esperti ritenevano possibile che raggiungesse i 30 mila dollari. Non lo escludo nemmeno adesso.

Voglio solo far notare che, essendo il volume delle transazioni   scarso,  è facile – per chi ha i mezzi –  manipolare i corsi intervenendo sul mercato digitale per acquisti e vendite. Chi ha i mezzi?  Per esempio quelli che detengono miliardi di denaro sporco da riciclare. Ma anche degli Stati. O i loro servizi.

Qualcuno ha scritto che il Bitcoin è “una psy-op  della CIA”. Personalmente, penso che non lo sia stato subito, da principio.  Ha cominciato ad interessare “la Cia” (o la Fed, e la BCE), ritengo, dal 2016 – l’anno  in cui i  creatori di moneta-credito hanno capito che “stampare” non bastava più. Che gli “stimoli” creati dalle banche centrali inondando le banche di denaro a tasso zero (però sempre a prestito) non avevano gli effetti attesi, ossia la “crescita”, ma accentuavano i fenomeni che lo “stimolo”  si presumeva dovesse curare.

Oro (giallo) e Bitcoin (blu). 

Per esempio: le banche,  i grandi tycoons, gli arricchiti della scena mediatica come Zuckerberg e Bezos, il gigantesco sistema degli speculatori,  s’indebitano a tasso zero dalla banca centrale e come lo usano? Per comprare le azioni proprie. Una spesa del tutto improduttiva, che ha un vantaggio per loro: fa aumentare il prezzo delle azioni, e quindi il “valore” delle ricchezze che questi detengono.

La splendida crescita di Wall Street è avvenuta così, con denaro a credito a  tasso zero fornito ai ricchi dalle banche centrali.  Una bolla.    Per la Federal  Reserve,  niente di male: perché  “il rialzo del 25% della Borsa americana compensa parzialmente il deprezzamento del 15% del dollaro” – che rimane una valuta desiderabile nonostante il deprezzamento, perché se l’hai ricevuto a tasso zero e l’hai  investito a Wall Street, hai pur sempre un   ritorno sui tuoi “investimenti” del 10 per cento – che è  il livello  del rendimento ottenuto in Europa dagli speculatori in euro, che si è apprezzato.

Per non  far rivalutare l’oro , convergere la domanda sulle cripto

Il punto è se la bolla finanziaria di Wall Street scoppia, o se la Fed deve   cessare di gonfiarla,  riducendo il suo “quantitative easing”.   Perché a questo punto,  alla  speculazione diventa chiaro che le conviene indebitarsi (a tasso basso) non più per comprare azioni, bensì ORO. La sostanza reale, limitata in quantità,che ha il suo attivo dentro di sé.  Ciò farebbe rialzare  alle stelle  i corsi dell’oro, oggi manipolati al ribasso, e  sarebbe la campana a morto per il sistema di moneta-credito su cui si basa il trucco bancario  fondamentale, il prestare denaro che non ha.

E qui,secondo me, il Sistema ha cominciato a  interessarsi al Bitcoin.  Si tratta  di  deviare i miliardi di denaro creato dal nulla non verso l’oro, ma verso un altro oggetto di desiderio,   brillante ma meno pericoloso  per loro.   Da quel momento un  simpatico esperimento per  il divertimento intelligente di esperti  digitali,  ha cominciato ad aumentare di prezzo – in modo prodigioso, incredibile. In un mondo finanziario assetato di rendimenti e capital gains, una tentazione irresistibile per chi ha miliardi di dollari – ma presi a prestito, che dovrà restituire alla FED (in teoria).

Come hanno fatto? Ritengo   – perché sia chiaro, sto facendo un’ipotesi – che si debba puntare l’occhio sul fatto che, ad un certo momento, qualcuno ha cominciato ad acquistare Bitcoin dando in cambio dollari o euro o yuan o yen.  Ossia denaro “reale” per una moneta che fino al quel momento si scambiavano sul web degli appassionati, per gioco. Dico “reale” la moneta fiat che però puoi usare per comprare l’auto, una vacanza alle Maldive, un appartamento.

Chi c’è  dietro a questi  misteriosi “Exchange” che, senza esitare, ti cambiano (o  ti cambiavano)   la tua frazione di Bitcoin in un bel pacchetto di euro?  La  malavita, rispondono alcuni. “La Cia” è  una possibile risposta che comprende la prima.  La  gente piena di desiderio non ha più pensato di indebitarsi per comprare oro, ma Bitcoin – ed ha fatto soldi “reali”, pure.

  • Per cifre relativamente piccole. Chi poniamo  aveva “guadagnato” un milione in Bitcoin, non se lo è fatto cambiare integralmente. Lo “Exchange” gli ha fatto una carta ricaricabile  con 20 mila euro.  O  anche  un bonifico da 100 mila con cui ha comprato un SUV. Ma  il grosso, il detentore di bitcoin se lo è tenuto, anche perché aumenta, e lui ogni giorno diventa più ricco (sul web).  E’ però  sempre nelle grinfie del credito frazionale,  perché se tutti i detentori andassero a cambiare i loro Bitcoin e pretendessero i 15 mila dollari del loro “valore” di vertice, si vedrebbe che gli Exchange non hanno i soldi. E il valore calerebbe tragicamente.

La Bitcoin Bank ha smesso di cambiare le cripto-valute in dollari

La Metropolitan Bank, che è Morgan Stanley.

Infatti.  Il 15 gennaio scorso, una banca quotata a Wall Street, “la Metropolitan Bank Holding Corp (NYSE:MCB), una delle più dinamiche degli Stati Uniti, detta “The Bitcoin  Bank”  perché fino ad oggi utilizzata dalle società specializzate  nelle cripto-monete e dalle società d’investimento per realizzare operazioni di trasferimenti e depositi, “ha cessato immediatamente tutti i  trasferimenti internazionali coinvolgenti cripto-valute”. Così, di punto in bianco. E non solo: “Non si sa quel che succederà dei  Bitcoin che i clienti hanno nei loro portafogli … I fondi degli investitori non saranno restituiti”.

https://coin24.fr/2018/01/16/metropolitan-bank-a-decide-de-cesser-virements-internationaux-lies-aux-crypto-monnaies/

Magari è per questo che il valore dei Bitcoin è così brutalmente crollato. E la Banca si tiene pure i soldi dei clienti, anche quelli “fiat” ma  “reali”.  E’ illegale? Eccome no. Ma provate a chiamare la polizia, a rivolgervi a un tribunale per farvi restituire i soldi.  Da vostri conti digitali che lo Stato non conosce, in una moneta che lo Stato non riconosce. Era il gran vantaggio delle cripto valute, poter fare a meno dello Stato, liberarsi dalle pastoie fiscal-burocratiche della sovranità.  Adesso si vede che il Bitcoin  è fuori anche dagli apparati che impongono, bene o male,  la giustizia. Il Bitcoin è fuori dalla legalità.

Ma è stata prosciugata la liquidità creata dal nulla a credito, che  minacciava – abbandonata la Borsa – di investirsi in valori reali, come l’oro.  “La CIA”  ha sventato  il vero pericolo per il sistema del credito frazionale, dove “la banca lucra gli interessi dal denaro che crea dal nulla”.  Adesso, vedremo cos’altro si inventeranno per ritardare  il collasso  della pseudo-moneta. Ossia  del sistema “basato su piramidi di debiti accumulati l’uno sull’altro in equilibrio instabile”,  come diceva il Nobel Maurice Allais.  Dove basta che uno cessi di pagare gli interessi sul suo debito ormai impagabile, per far crollare tutto.

(Per questo rimando a  un paio di articoli:

https://www.maurizioblondet.it/per-i-nostri-figli-dobbiamo-uscirne/

http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=1433&Itemid=100021)

e  soprattutto al mio Schiavi delle Banche (Effedieffe) capitolo 22. )

la Svizzera  voterà per la Moneta Piena

Allais, come già il grande Irving Fisher  contro la Depressione  1929-39, proponeva la “Moneta Piena”. Ossia: togliere alle banche il potere di creare moneta dal nulla indebitandoci –  obbligarle a non prestare nemmeno un soldo in più dei depositi che hanno in cassa e “restituire allo Stato, e allo stato soltanto, il potere di creare moneta”.

Naturalmente questo non piace né al Sistema, né ai credenti nel Bitcoin, che sono anti-Stato.

In Svizzera  un  referendum popolare che vieti alle banche private di creare denaro si dovrà tenere   nel 2018.

http://www.iniziativa-moneta-intera.ch/

Non si  sa ancora la data. La Banca  centrale elvetica ha   già messo in guardia  i ciittadini con i soliti argomenti storicamente usati contro la  Moneta Piena. Ma uno mi sembra più  fondato: “La Svizzera avrebbe un sistema finanziario non dimostrato che sarebbe fondamentalmente diverso da quelli di tutti gli altri paesi”, ha detto il presidente della banca centrale Thomas Jordan. La Svizzera non è abbastanza grande e potente per sottrarsi al Sistema  globale, che la punirebbe spietatamente per aver rivelato   il Trucco  Fondamentale.  Aspettiamo la Cina con lo yuan convertibile  in oro.