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Il caso Mattarella

di Pino Cabras - 15/02/2025

Il caso Mattarella

Fonte: Pino Cabras

GUERRA CIVILE NELL'ÉLITE OCCIDENTALE. IL CASO MATTARELLA
Come leggere la polemica che mette d'accordo tutti i furbacchioni, da Benigni a Meloni?
Trattandosi di Mattarella, dobbiamo tenere a mente le leggi ferree con cui egli si regola senza eccezione alcuna.
1) Sergio Mattarella non improvvisa MAI: se un suo discorso fa effetto, è perché voleva provocare esattamente quell'effetto. Pertanto, se dice che trattare con Putin è come trattare con Hitler proprio nel momento in cui si prospetta un vero negoziato globale, lo dice esattamente per affondarlo, anche al prezzo di una menzogna storica e una crisi diplomatica acuta.
2) I passi dell'Inquilino Permanente del Quirinale si muovono sulla base di informazioni privilegiate sulle volontà di altri potenti del suo livello precluse ai livelli inferiori della politica: quando Mattarella prende una posizione sa già cosa ne pensano gli ambienti con cui concorda le sue azioni e i suoi silenzi. Si tratta di ambienti sovranazionali che hanno determinato ogni passo della NATO e della UE negli ultimi decenni, e che oggi sono investiti (minacciati) dal ciclone Trump ma non hanno ancora esaurito tutto il loro potere e lo vogliono spendere in una sfida esistenziale.
Se le leggi matarellesche sono così inesorabili, la domanda è una ma articolata: cosa ha deciso il suo ambiente di riferimento per il futuro dell'Europa?
È una domanda scomponibile a sua volta in diverse sotto-domande: questo "ambiente" vuole continuare la guerra con la Russia con un maggiore livello di scontro? Vuole riconvertire tutto in un'economia di guerra votata a un rapidissimo riarmo? Intende superare la NATO e la UE che conosciamo creando una nuova istituzione che disobbedisce a Washington e serra le fila attraverso una nuova "governance" militarista che forza autoritariamente e avventuristicamente la mano fino a schiacciare le resistenze?
I due recentissimi discorsi europei del vicepresidente USA, J.D. Vance, sono stati a loro volta schiaffoni non improvvisati, delle sberle mirate che hanno umiliato e coperto di disprezzo le classi dirigenti europee proprio sul punto della libertà. Li ha trattati come i tristi regolatori di un sistema sempre più dittatoriale e orientato a conculcare chi dissente.
In sostanza, Mattarella, Starmer, Macron avevano già chiaro che c'era un nuovo sceriffo in città e hanno deciso di dare il segnale di voler reagire con un azzardo che contraddirebbe un'intera vita scandita da movimenti felpati in stanze ovattate. Oggi - anche se non hanno certo il fisico del ruolo - puntano a ucrainizzare lo spazio pubblico europeo. Magari poi pensano di trovare un accomodamento con gli americani, ad esempio comprando armi Made in USA. Ma intanto la guerra civile in seno alle élite dell'Occidente collettivo è iniziata. Anche Zelensky - un ex (?) pagliaccio - non aveva il fisico del ruolo, ma ha avuto tempo per creare le condizioni di una guerra catastrofica. I pagliacci europei non vedono l'ora di far danno su una scala più grande. Benigni applaude. Meloni e Schlein pure.