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Il dogma determinista della immigrazione

di Riccardo Paccosi - 04/12/2024

Il dogma determinista della immigrazione

Fonte: Riccardo Paccosi

IL DOGMA DETERMINISTA DELLA MIGRAZIONE
L'attuale premier inglese fa una tantum qualcosa di utile e rivela ciò che nell'area del dissenso anti-sistema è noto da anni ma che milioni di persone di sinistra - anche quelle più aperte mentalmente - invece non ammetterebbero mai: ovvero che le politiche immigrazioniste, volte a promuovere e garantire un flusso illimitato d'immigrazione nei paesi europei, sono state interamente frutto di pianificazione politica e ingegneria sociale.
Le argomentazioni a sostegno della deregulation neoliberista sui flussi migratori, sono state molte e tutte quante accomunate da una facile confutabilità: la necessità di svolgere i lavori che gli italiani non vogliono più fare, l'avere più forza-lavoro per pagare le pensioni, la fuga dalle guerre, la fuga dalla fame e così via.
Ma al di sopra di tutti gli altri, vi è stato un assioma di partenza che, ancora oggi, risulta essere il dogma per eccellenza, assolutamente inscalfibile: la tesi della migrazione di massa spontanea.
Non so chi per primo abbia ideato suddetta tesi: personalmente, la lessi per la prima volta in un articolo di Umberto Eco agli inizi degli anni '90. Ad ogni modo, questa è la tesi su cui tutta la narrazione si è potuta edificare ed essa - come da me argomentato in precedenti post e come ammette ora il premier inglese - semplicemente si basa sul falso.
La categoria di "migrazione", però, è risultata molto efficace perché s'inscriveva nella più generale filosofia determinista del liberal-progressismo, ovvero nell'idea secondo cui le dinamiche di sviluppo del sistema capitalista rappresenterebbero un'ineluttabilità del divenire storico che, in quanto tale, non può suscitare altra reazione che non sia la pedissequa e totale accettazione.
Esattamente con le stesse argomentazioni deterministe e d'ineluttabilità, difatti, negli ultimi decenni sono state sostenute la globalizzazione finanziaria e l'idea di stato unico europeo.