Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il Mare contro la Terra

Il Mare contro la Terra

di Martino Mora - 26/10/2024

Il Mare contro la Terra

Fonte: Martino Mora

Proprio perché vi dominano valori materiali, e quindi economici, l’attuale Occidente non fa la guerra al resto del mondo per motivi strettamente economici.
E’ un paradosso soltanto apparente. L’attuale Occidente american-sionista che venera la materia e l’individuo atomizzato, odia il resto del mondo proprio perché non venera allo stesso modo la materia e l’individuo atomizzato. Per questo motivo non ha bisogno della prospettiva di guadagni economici per muovergli guerra.
La guerra alla Russia tramite l’Ucraina ne esempio evidente. La plutocrazia angloamericana odia Putin per motivi esistenziali, non di bottega. Basta leggere ciò che scrive il finanziere ideologo George Soros per capirlo. L'Occidente plutocratico odia la Russia come un tempo odiava le autocrazie zarista, prussiana ed asburgica.  
I mercanti anglosassoni odiano Putin perché egli ha subordinato i poteri economici degli “oligarchi”, strabordanti nella democrazia demagogica negli anni di Eltsin, alla sua volontà politica. Non li ha espropriati in nome del comunismo (anche se qualcuno delira pesante su un Putin "bolscevico"), ma li ha subordinati al potere statale, cioè il suo, con le buone e con le cattive. Quindi ha rifiutato, nella pratica, il modello della "civiltà aperta" sorosiana, in cui comanda di fatto soltanto il denaro.
 Quello di Putin è quindi un modello di civiltà e di potere “cesaristico”, in cui la politica subordina a se, contenendolo, il regno animale dello spirito. E in cui viene ridato anche  un ruolo non marginale alla dimensione religiosa, altra cosa intollerabile per i sostenitori della  "società aperta".  
La Russia attuale non è un modello davvero alternativo alla follia spirituale dell’Occidente, ma perlomeno contiene i danni della mercantilizzazione integrale della vita sociale e della dissoluzione panerotista dei costumi e della famiglia. Non è poco.
Ancora più evidente è l’odio per l’Iran. Esso si maschera di  avversione per il fondamentalismo islamico. Se l’avversione vera fosse per il fondamentalismo, l’islam sunnita del Golfo dovrebbe essere molto più odiato della teocrazia sciita dell’Iran, nella quale non solo  le minoranze cristiana ed ebraica, ma pure le donne, propaganda a parte, se la passano molto meglio. Sarebbero l’Arabia Saudita e il Qatar, o magari il Pakistan o il Sudan i nemici principali.
Certamente contro l’Iran giocano ragioni strategiche di alleanza geopolitica tra l’american-sionismo e i suoi avversari. Ma alla fine, gratta gratta, si torna sempre lì, allo scontro di civiltà. Quello vero, non quello immaginario. E lo scontro di civiltà attuale, perlomeno il principale, è tra il nichilismo materialista ed atomista dell’Occidente anglo-sionista, che ha rinnegato il cristianesimo e la sua Tradizione (e per questo si apre sempre più paurosamente verso il basso), ed il resto del mondo.
Il Mare contro la Terra.