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Il mondo è una piastra di petri?

di Pierluigi Fagan - 06/11/2019

Il mondo è una piastra di petri?

Fonte: Pierluigi Fagan

L’analogia che oggi va molto, è l’idea noi si sia la simulazione di un computer, una sorta di Matrix. Ma ciò si deve alla centralità che la nostra mentalità dà all’informatica-digitale iperconnesso (in altri tempi erano tutte macchine a vapore, prima orologi, prima ancora mulini). In effetti, poiché di natura apparteniamo al biologico, sarebbe più appropriato cercare una analogia in questa disciplina. Della disciplina, fa parte la piastra di Petri, “un recipiente piatto di vetro o plastica, solitamente di forma cilindrica; che permette di osservare a occhio nudo comportamenti e crescita delle colonie batteriche.”.

Com’è noto, seguendo l’analogia batterica (i batteri sono i precursori di ogni forma superiore di vita), la coltura umana ha preso a moltiplicarsi con incrementi geometrici, da quel dei primi del ‘900 quando si contavano 1,5 mld di individui. Oggi sono 7,8, tra trenta anni saranno tra 9.3 e 10.0. Ancora nel 1950 la colonia era solo di 2,5 mld, sono quindi triplicati in settanta anni, potenza della logica esponenziale. Poiché la piastra è limitata da bordi e limitata è la dotazione del terreno di coltura (agar agar) che contiene, questi fiammate riproduttive, finiscono con il far collassare le colture, poiché le colture batteriche non sono intelligenti e quindi non introiettano il limite, si espandono ciecamente e basta.

Come ogni analogia, anche questa ha il suo limite, noi -ovviamente-, non siamo batteri. Ma ci troviamo proprio lì dove le colture da laboratorio arrivano al problema del limite. Allego due collezioni di chart (15+14) con cui gli scienziati del gruppo che già aveva prodotto l’Avvertimento scientifico nel 1992 (1700 gli scienziati firmatari di cui 100 i premi Nobel) ed un secondo nel 2017 (15.364 scienziati firmatari -l’appello scientifico più partecipato della storia- di 184 Paesi) corredano un aggiornamento.Ci hanno infatti corredato l’ennesimo studio sulla nostra condizione di batteri vincolati alla nostra piastra di Petri che ruota intorno al Sole. Questa volta sono 11.258 scienziati di 153 Paesi ma il fatto non ci sia Zichici e Prodi, leva loro molta credibilità. Ma a parte la battuta polemica, 29 indicatori vanno letti tutti assieme e vanno tutti correlati al prima in alto a sinistra della prima collezione di 15: la recente erezione dell’indicatore demografico.

Il tutto non è solo un problema demografico ovviamente, è anche se non sopratutto, lo stile di vita, il modo di stare al mondo.

Nulla di più chiaro può esprimere il problema adattivo che segna l’attuale condizione umana planetaria. Su questa condizione facile da descrivere eppure per lo più rimossa come condizione generale di contesto che poco tendiamo a considerare, noi poi ci mettiamo sopra il nostro vociare. La colpa è del capitalismo, no dell’islamismo, no dei cinesi o degli indiani, si ma tanto la tecnologia ci salverà (dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci alle sonde di von Neumann per far dell’intero Universo una illimitata piastra di Petri), dovremmo convertirci a costumi morigerati, no dovremmo sterminare i batteri che ci tolgono spazio vitale, quasi-quasi mi costruisco una piastra di Petri tutta mia, ci vuole un governo mondiale batterico!, solo gli uber-bacteria sopravviveranno, maledetti batteri asiatici (o africani), non è vero che questa è realtà è un fake dei Rothschild e dei neo-liberisti per convincerci a diventare loro schiavi perpetui! la biodiversità è ricchezza ma nel pensiero anche inflazione di eterogenea stupidità.

Introiettare il concetto di limite, questo in breve il problema gnoseologico. Tale concetto semplicemente non c’è nelle nostre forme storiche di pensiero e non essendoci il pensiero si è sviluppato senza tenerne conto. Come in cucina, se il più grande cuoco del mondo, cucina con sapienza infinita gli ingredienti migliori del mondo ma non mette il sale, la pietanza sarà sciapa. Basta un ingrediente per cambiare il sapore del pensiero.

L’unica forma di pensiero -io conosca- che introietta il concetto di limite è l’etica di Confucio. Ma Confucio è del VI secolo a.C.. Certo, già a quel tempo i cinesi erano tanti in poco spazio ed è per questo che l’etica di Confucio introietta precocemente il concetto dell’auto-limitazione, dell’auto-miglioramento e della reciprocità con l’Altro, etica planetaria quest’ultima in quanto emersa “spontaneamente” nella storia culturale di tanti popoli diversi, in tanti tempi diversi.

Detto ciò però, l’etica confuciana è solo un pre-requisito di un pensiero che nel frattempo è diventato molto più complesso perché il mondo si è fatto molto più complesso. Non c’è solo l’Altro, c’è la Natura, gli Stati (200), la politica, la geo-politica, l’ideologia, la fede nel mio Dio che mi ha detto che …, le classi che vogliono e sanno dominare, quella a cui piace esser dominate, quella a cui non piace esser dominate ma non sanno ancora come invertire i rapporti di forza, complessi sistemi di pensiero, l’economia, il “ok ma io vivo qui che mi frega del Mondo?”, il “ok ma domani che io che debbo fare?”, il “dai che ho già tanta ansia per conto mio” e molto altro.

Altresì introiettare il concetto di limite nei sistemi di pensiero, provocherebbe a cascata, serie e serie successive di rivoluzioni epistemologiche (sarebbe “gnoseologiche” invero, ma lasciamo perdere le polemiche terminologiche dei filosofi) che molti e molti non hanno nessuno voglia, né interesse di fare. I filosofi, ultimamente, dormono per lo più appisolati sotto qualche cattedra a cui sono legati come il cane al palo con ciotola accanto e cuccia per le intemperie. I filosofi randagi, al solito, non sono amati.

Il batterio che si è auto-nominato sapiens, raggiungerà effettivamente lo statuto di sapiente, quando introietterà il concetto di limite dato dai bordi della piastra e dal rapporto agar-agar, demografia batterica-stile di vita (sociale, politico, economico, culturale, tecnologico, geopolitico etc.), per niente facile. “Limite” della serie “piccoli concetti che cambiano tutto”.

[Il primo che scrive un commento citando Malthus, viene ammonito, se insiste, espulso. Regole della casa … . Il post non sottende un discorso prettamente maltusiano, leggete bene gli indicatori Vale anche per coloro che ridurranno il post all'ennesima discussione climatica. L'articolo postato serve solo come appoggio e non è il motivo del post]

[Vabbe' sono stato ingiusto coi filosofi, qualcosa c'è tipo H.Jonas, vari pensatori francesi intorno al concetto di decrescita, I. Illich, ma poco altro ...]