Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il Nobel alla finanza mitologica e “l’uovo di Colombo“

Il Nobel alla finanza mitologica e “l’uovo di Colombo“

di Fabrizio Pezzani - 26/11/2016

Il Nobel alla finanza  mitologica e “l’uovo di Colombo“

Fonte: Arianna editrice

Ancora una volta l’Accademia delle Scienze ha attribuito il nobel all’economia-finanza ,diventata una scienza mitologica e molto “ interessata”, a studiosi Usa – Hart e Holmstrom - di netto taglio  quantitativo ed orientati alla finanza tanto l’economia non la studia più nessuno. I due studiosi si occupano di esprimere indicatori della misurazione dei bonus ai managers rispetto al giusto valore delle aziende da essi governate . Gli studi si occupano dei contratti negoziati , dei bonus e delle remunerazioni ma non si preoccupano minimamente di capire il ruolo motivazionale dei soggetti remunerati , né le loro finalità se siano di breve o di lungo tempo , se siano mirate a creare valore per gli azionisti e povertà per i lavoratori oppure possano anche avere un antico fine che si definiva come bene comune .

La distorsiva attribuzione del premio ad un modello socioculturale  con la finanza sacrale ha finito per generare una società totalmente asimmetrica alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo in cui non un solo preambolo valoriale allora evidenziato  è rispettato nella società e ci sta portando sull’orlo dell’abisso . L’Accademia fu fondata da Alfred Nobel morto in solitudine il 10 dicembre 1896 e dilaniato dal timore che la sua scoperta della dinamite avrebbe potuto essere uno strumento di morte e non di benessere per la società , lasciò il suo patrimonio in donazione per una società ideale dell’uomo. Una società che fosse in grado di realizzare i valori universali dei diritti umani  : la libertà , l’uguaglianza , la solidarietà . I valori espressi erano un invito alla politica ed alle scienze a dare sostanza e valore alla dignità dell’uomo .Nel suo testamento olografo precisava che , con il ricavato del suo patrimonio ,ogni anno si dovesse riconoscere un premio agli studiosi che nei loro campi avessero contribuito maggiormente a creare le condizioni “ del benessere “ della società . Accanto e dopo le scienze positive – chimica , fisica , medicina – veniva attribuito il premio per la letteratura a coloro che avevano prodotto “ il lavoro di tendenza idealistica più notevole “ ; infine il premio a cui forse teneva di più , quello per la pace assegnato “ alla persona che più si sia prodigata o abbia realizzato il migliore lavoro ai fini della fraternità tra le nazioni per l’abolizione o la riduzione di  eserciti permanenti “. Le volontà di Alfred Nobel sono chiarissime , scolpite sulla pietra senza possibilità di false interpretazioni, funzionali a dare un equilibrio al senso della vita sospesa tra il mondo dello spirito e quello dell’esperienza . Nel tempo però queste indicazioni sembra si siano progressivamente offuscate a favore di criteri su certi premi non sempre  coincidenti  con i desiderata di Nobel  . Nel 1969 viene istituito il premio per l’Economia , non previsto da Nobel ed infatti viene finanziato dalla Banca di  Svezia, tra molte controversie espresse proprio dagli studiosi di quella materia , lo stesso Von Hayek sarebbe stato indeciso fino all’ultimo  se accettare o meno nel 1974 il premio . In effetti A. Nobel aveva previsto premi per scienze misurabili e premi improntati alla spiritualità dei sentimenti – letteratura e pace - , ma l’Economia , nuova arrivata ,si collocava in un campo intermedio in quanto scienza sociale e morale non poteva essere trattata come scienza positiva ma dovendo contribuire alla realizzazione di bisogni pratici non poteva essere studiata senza elementi di misurazione della convenienza delle scelte in presenza di risorse scarsi .

Il premio , come aveva ammonito Von Hayek, avrebbe contribuito ,però , a modificare il” dna” dell’economia trapiantandola nel mondo delle scienze esatte ;  il passaggio ha trasformato una scienza strumentale in scienza finalistica in grado di definire un concetto di “ benessere “ della società in modo completamente diverso ed asimmetrico da quello che pensava Alfred Nobel . Il contesto culturale creatosi ha contribuito a modificare i valori dominanti nelle società ed accelerare un processo di progressiva decadenza culturale .

Dalla fine degli anni sessanta la consegna dei premi in letteratura , in economia e nella pace , i tre premi in cui sono più palesi le contraddizioni ,le anomalie sono diventate più evidenti assecondando un modello culturale ed i suoi interessi che ci hanno portato alla vera crisi del nostro tempo ,quella antropologica che continuiamo  a non volere vedere.

Dal 1969 , primo premio in economia , gli studiosi statunitensi hanno fatto la parte del leone , nei 44 anni di assegnazione dei Nobel in economia hanno conseguito , uno o più di uno di loro,  per 41 volte il premio : una monocultura senza contradditorio e variazioni di sorta con 41 volte su 44; solo in tre anni non hanno vinto : nel 1969 , nel 1974 e nel 1988 .  La tendenza si è accentuata dopo la caduta del muro di Berlino quando i premi sono piovuti  sugli studiosi di finanza che definivano i mercati finanziari razionali ed esatti senza possibilità di errore .  La finanza è diventata una sorta di arma egemone al di sopra degli stati in grado di esercitare pressione sulle politiche dei singoli stati e sulle scelte globali. E’ stata creata una ricchezza senza stati e stati senza ricchezza ed  un modello di società individualista e conflittuale in cui il senso morale è stato  asservito all’interesse personale; il più forte comanda . Ma l’anima di questo modello culturale è in grado di ispirare sentimenti come la bontà , l’altruismo , la solidarietà, il rispetto dell’umano , insomma quella spinta ideale voluta da Alfred Nobel ?

La risposta la troviamo nei premi assegnati alla letteratura che sono di un’evidenza disarmante , infatti dalla fine degli anni sessanta  gli Usa che sembravano onnipotenti  non hanno vinto nella sostanza  un solo e vero premio nella letteratura . La Morrison , nel 94 , esprimeva il dolore razziale delle minoranze , ora maggioranze , di colore , Bellow , nel 76 , e Singer , nel 78 ,erano l’espressione della cultura europea dove avevano vissuto a lungo prima di trasferirsi negli Usa. Gli altri premi negli anni si dividono tra paesi diversi e comunque in aree in cui quel tipo di benessere espresso dall’economia era assente o comunque non rilevante - ad esempio Irlanda , Perù, Cile , Santa Lucia , Polonia , Romania , Grecia ..-. I due modelli culturali si oppongono senza possibilità di dialogo e di condivisione perché gli interessi dell’economia e della finanza mettono al primo posto la massimizzazione dell’interesse personale e non il “ bene comune “, esattamente quello che Alfred Nobel voleva scongiurare . La legittimazione del pensiero unico ha soffocato l’immaginazione e spento i valori universali – libertà , uguaglianza e solidarietà – ; per dirla con Pascal “l’esprit de finesse “ si è definitivamente separato da “ l’esprit de geometrie “ ma l’uomo razionale è arrivato alla fine della corsa . La  responsabilità è di tutti , seppure in modo diverso , perché tutti hanno contribuito  ,anche tacendo , a dare il valore di verità incontrovertibile a quelle posizioni .

La cultura tecnico-razionale dell’era post-moderna preparata dal campo della speculazione a partire dall’illuminismo con Kant , Hegel e poi Marx  ha finito per trasformare l’economia in una scienza esatta studiando di essa solo ciò che è misurabile . La finalità materialistica promossa dal capitalismo e liberismo assunti come fine e non come mezzo ha contribuito alla creazione di una società finalizzata alla realizzazione del bene personale a scapito di quello comune ed alla normalizzazione di comportamenti illeciti ; questo ha forzato sempre più gli interessi dominanti a legittimare con il Nobel quegli studi che innalzavano a verità suprema la loro realizzazione ma non la vera scienza finendo per disgregare il sistema delle relazioni sociali perché alla fine il dogma è diventato il vivere per guadagnare e non viceversa . Quest’anno  ancora una volta l’Accademia premiando quel modello socioculturale disgregatore della società dell’uomo ha tradito profondamente le nobili finalità di Alfred Nobel.

Per capire le deviazioni degli studi dell’economia che è stata trasformate da scienza sociale e morale in scienza solo quantitativa , esatta  e positiva è necessario capire le cause che hanno favorito l’interessi di pochi a scapito di tutti gli altri .

Alla fine della seconda guerra mondiale i drammi globali portarono a definire sia i diritti universali ed “ inalienabili “ dell’uomo sia le regole tecniche di funzionamento dell’economia in modo che avessero il compito di guidare i facitori delle politiche mondiali a ricostituire la dignità dell’uomo persona e non  cosa come è nei fatti oggi.

I due cardini furono definiti a Bretton Wood con la costituzione del Fondo Monetario Internazionale e del  “ gold exchange standard “ ; il primo aveva finalità istitutive di tipo keynesiano ormai scomparse nei fatti  mentre il secondo vincolava la moneta ad un controvalore reale , nella specie l’oro , perché la stampa della carta moneta non fosse lasciata libera all’infinito producendo solo danni  e nessun valore perché essa è di per sé sterile ; nella fattispecie si potevano stampare 28 $ ogni grammo d’oro. Paradossalmente furono proprio gli Usa a volere quel vincolo perché all’epoca erano i creditori  e non potevano tollerare l’idea che la carta si trasformasse in moneta negoziabile “ tout court “ .

Dal 1948 fino alla fine degli anni settanta le regole hanno tenuto dando vita al boom del dopoguerra , ad un sistema di cambi fissi ed ad un miglioramento dei valori sociali. Ma alla fine di quegli anni il mondo occidentale cambiò in peggio ed osservando tutte le curve migliorative del dopoguerra si vede nei grafici che tutte indistintamente hanno un ‘inversione di tendenza esattamente nello stesso arco temporale 1971-1975/6 . La finanza finisce per essere il mezzo più utile al fine di realizzare l’interesse personale e l’economia reale subisce la finanziarizzazione e la sua dematerializzazione con la manifattura sistematicamente delocalizzata come viene chiaramente evidenziato nei seguenti grafici:  

“ L’uovo di Colombo “ : la verità negata davanti agli occhi.

Il cambio di rotta della nostra storia avvenne in quei 5 anni ed è in realtà l’uovo di Colombo che nessuno vuole vedere. Nel 1971 gli Usa sotto la spinta del Vietnam e delle rivolte studentesche cominciarono a stampare carta moneta senza rispetto per i vincoli di Bretton Wood ( 28 $ per 1 grammo d’oro ) così i loro creditori , gli Usa erano diventati debitori , volevano essere pagati in oro e non in dollari il cui valore era sempre più indefinito. Nixon allora unilateralmente dichiarò finito l’accordo di Bretton Wood separando la stampa della moneta da un controvalore reale gettandoci in un sistema di cambi flessibili ( noi subimmo l’ondata inflattiva da petrodollaro pensato appositamente per creare la domanda di dollari ) da lì cominciò a crescer la finanza mitologica e sacrale.

Si generano , infatti , due sistemi contrapposti : quello immateriale ,infinito , non regolamentato e non misurabile della finanza e della carta moneta e quello finito del nostro mondo reale , materiale e misurabile .

Abbiamo così quello che si può definire “ L’uovo di Colombo “ : la moneta si separa dal  reale e matura il grande inganno della finanza speculativa .

Venendo meno il vincolo reale alla moneta questa assume una dimensione infinita e la finanza  sposerà questa infinitezza che è esattamente e  logicamente opposta al finito reale ; questo è l’inizio della fine ed è talmente evidente da poterlo definire “l’uovo di Colombo “ . Si creerà una scienza fondata su un’ipotesi inesistente cioè che la carta moneta abbia valore in sè  . Questa falsa scienza ha preteso di affermare che un infinito che non ha di per sé un’unità di misura possa essere usato per misurare il mondo reale che invece è finito e misurabile . Il principio di non contraddizione aristotelico afferma che “ A “ non può essere contemporaneamente “ Non- A “  viene cancellato contraddicendo i principi della logica e manipolando la verità dei fatti .  Da quel momento si inaugurerà l’era della moneta infinita con un ruolo di dominanza non fondato né su basi scientifiche né sulla semplice logica . Il finito materiale diventa preda ed ostaggio dell’infinito immateriale e tutto diventa un gioco di luci e di ombre come nel teatro cinese in cui si vede qualcosa che sfugge in continuazione.

Da quel momento essendo illimitato il volume stampabile della moneta e non controllabile ,il monetarismo acquisisce un ruolo innaturale perché innalza l’infinito monetario sopra il finito reale ,  ne determina illogicamente il valore staccandosi dalla realtà . I prezzi finanziari dei beni reali finiti vengono determinati ed influenzati nel  loro andamento da infinite scommesse con scambi che non si chiudono mai generando volumi finanziari infiniti che nessuno controlla .La svolta definitiva sarà, come vedremo, dopo la caduta del muro di Berlino che ha fatto cadere tutti i contrappesi geopolitici che mantenevano ancora un precario equilibrio dei mercati  . In quegli anni   esplodono con violenza le contraddizioni in cui preparare i drammi del nuovo secolo con i disastri delle tigri asiatiche, del Messico, dell’Argentina, della Russia, in quel modo la finanza andava oltre alla logica dei mercati privati ma diventava una vera arma di destabilizzazione non democratica dei paesi e dei  singoli stati. In quel decennio i premi Nobel alla finanza razionale  prepareranno la  collusione tra accademia, finanza e politica. La deregulation di  Greenspan nel 1999, contro le finalità istituzionali della Fed, sancirà definitivamente il” tempo della finanza razionale” che non sbaglia mai nell’allocazione delle risorse.

 Tutto diventa finanza ed i nobel giustificano la sua totale deregolamentazione  fatta da Greenspan nel 1999 con i derivati , gli altri prodotti tossici e l’abolizione della Glass Steagall Act che separava le banche d’affari dalle banche da quelle di credito ordinario consentendo così ai lupi di entrare nel recinto delle pecore indifese . I grafici evidenziano l’esplosione della finanza e dei prodotti tossici come i derivati che dal 1990  al 2010 sono  passati dall’essere 1/20  del pil globale a 20 volte lo stesso:

Allo stesso modo l’abolizione della Glass Stegall Act favorisce una concentrazione di banche senza precedenti nella storia degli Usa che per primi avevano attuato nel 1911 lo “ Shermann Act “ contro i monopoli ed oligopoli “ , nella fattispacie era stato fatto contro Rockfeller , oggi siamo contro quei principi ma gli interessi  egemonici devono perseguire il loro venefico disegno . Noi lo scopriremo molto presto con la campagna d’Europa avviata nel febbraio del 2010 funzionale ad indebolire l’euro e favoorire , di fatto , anche l’indebolimento dell’Iran . I seguenti grafici mostrano la concentrazione bancaria e la trappola della liquidità che inonda il mercato ma non incrementa il pil in quanto la manifattura è totalemente delocalizzata:

 E’ del tutto evidente che i due sistemi sono inconciliabili ma gli interessi superiori hanno reso la finanza verità incontrovertibile e noi ci siamo bevuti tutto – spread , rating  , derivati , pil-monetario , petrolio , euro-dollaro..- senza battere ciglio ma come sempre la Storia presenta il conto . Una finanza totalmente deregolamentata e lontano dal mondo reale è in grado di manovrare a piacimento di pochi i prezzi ,gli indicatori della sostenibilità dei paese e fare credere che siano veri creando una forma di “ macrousura “ sovranazionale che in base a parametri fittizi frutto solo di speculazioni senza sottostante mira la stabilità e la democrazia dei singoli paesi ed il nostro è fra i primi sotto scacco . Quel modello si è sviluppato senza limiti negli Usa che ne sono stati spolpati diventando debitori del mondo e  prossimi ad un collasso socioculturale , come sempre arriva la “ nemesi “ . Forse si dovrà tornare al “ gold exchange standard “ ma quel momento segnerà la fine del dollaro e  di una storia .