Il primo passo per adattarsi all'era complessa? Abbandonare l'Occidente anglosassone
di Pierluigi Fagan - 11/02/2025
Fonte: Pierluigi Fagan
LA SEPARAZIONE DEGLI OCCIDENTI.
Occidente e Oriente sono termini relativi e nella storia hanno preso significati e forme diverse. Da circa due secoli, prima con l’Impero britannico poi con il quasi-impero americano, l’Occidente è diventata l’area culturale dominata dagli anglosassoni.
Con anglosassoni s’intende una complessa stratificazione antropo-storico-culturale che risale alle antiche tribù germaniche al tempo dell’Impero romano. Queste forme di vita comune ma scarsamente associata si trovavano al di là del limes romano e discendevano a loro volta da antiche geo-antropologie relative al “grande spazio” che va dal Reno (e in parte il Danubio) al Volga, spazio la cui storia risale all’espansione delle culture indoeuropee.
In maniera meno affidabile da Giulio Cesare ma più affidabile da Tacito, conosciamo alcune cose di questa cultura. Nel V secolo d.C. alcune di queste tribù sciamarono sulla costa orientale dell’Inghilterra diventando poi la base dell’aristocrazia baronale inglese. Alcune loro caratteristiche sociali e politiche sono ben espresse da Hobbes nel Leviatano (poco noto è che Hobbes fu forse il principale storico di questa tradizione poi erroneamente assimilata al pensiero politico occidentale tout-court nel contrattualismo).
La Gloriosa rivoluzione inglese ovvero il potere dei possessori della ricchezza riuniti in un parlamento (la cui istituzione risale alle lotte baronali contro il monarca -che era istituzione franca a non dei sassoni- che culminarono nella Magna Charta Libertatum del 1215) istituisce la prima forma politico-giuridica compiuta.
Non a caso, commentando l’essenza di questa forma basata sulla “libertà”, Montesquieu scriverà che “…è da loro che gli Inglesi hanno tratto l’idea del loro governo politico. Questo bel sistema è stato trovato nei boschi.”. Ai germani, angli, sassoni, frisoni, juti et varia, dispersi tra pianure e “boschi”, era sconosciuta la tradizione della città, la polis, l’urbe e da qui lo Stato. Da qui la constatazione della Thatcher per la quale “non esiste una cosa detta “società”, all’interno di quella tradizione una ovvietà visto che la base della loro forma era il clan e l’individuo. Ne riparlerà Marx nella Forme economiche precapitalistiche sempre a proposito dei pugnaci germani (detti anche sassoni).
La formazione ideologica più completa del moderno spirito anglosassone si avrà con Smith (l’egoismo della ricerca di profitto e ricchezza individuali porta al mercato che regola l’economia che regola la vita comune), Mandeville (l’egoismo della ricerca del piacere individuale genera benefici comuni) e Locke. A seguire, due tre secoli di dominio culturale non solo sull’Occidente, ma sul mondo intero.
Il protestantesimo nelle sue varie declinazioni clanico-tribali (pare siano ben 33.000 le diverse forme di declinazione del protestantesimo), diede loro la opportuna versione declinata e conforme di un cristianesimo non centralizzato - a cui si erano giocoforza convertiti- e per molti versi individualizzato.
Una buona descrizione su questo complesso culturale in "Teoria della classe agiata" di T. Veblen.
Questa declinazione mista della tradizione occidentale, come detto, arrivò presto ad imporsi attraverso varie forme di dominio.
Dominio sociale in cui hanno interpretato il diritto a farsi élite ovvero pochi che dominano molti come è sempre stato dalla nascita delle società complesse (ovvero 5000 anni fa), in base alla ricchezza posseduta o producibile (produrre ricchezza, secondo loro, porta benefici generali come detto), segno di elezione divina.
Molto tardi, apriranno l’elezione dei loro parlamenti ad un voto quadriennale popolare dicendo che questa era la versione moderna della “democrazia”. Il tutto basato su sistemi maggioritari con una forma bipartitica per un elitismo più o meno liberale alternativamente conservatore (tory) o progressista (whig).
Una rinnovata convinzione di essere il “popolo eletto” o preferito da Dio, quindi legittimato a dominare il mondo.
Dominio sulla natura di cui bisogna conoscere le leggi che va coartata alla soddisfazione dei bisogni umani come disse Francis Bacon (1645, la Royal Society viene fondata pochi anni dopo 1660).
Dominio sugli altri popoli per ottenere risorse, manodopera, mercati, spazio vitale. Il tutto sviluppando una corposa tradizione militare e bellica senza eguali.
Per varie ragioni espresse nel mio libro “Benvenuti nell’Era complessa”, tutto ciò oggi va terminare il suo ciclo storico. Non sarà facile ma sarà necessario, andare a procedure di separazione e divorzio tra la tradizione occidentale europea continentale e questa tradizione anglosassone che domina oggi soprattutto gli Stati Uniti d’America onde evitare di esser trascinati nel collasso di civiltà.
Dopo più di due secoli di fattiva e profonda egemonia della loro forma culturale, sarà oggi molto difficile operare chirurgicamente la resezione dei legami che hanno tessuto un unico apparente groviglio di occidentalità ideologico-culturale, sociale, politica e geopolitica.
Le attuali élite europee ed europeiste, ad esempio, sono declinazioni servili della parte liberale progressista oggi in ritirata, le loro forme parzialmente antitetiche oggi in grande ascesa a partire dalla rivoluzione (la “rivoluzione” è un concetto tipicamente anglosassone) conservatrice di Trump sono declinazioni altrettanto servili della parte liberale fondamentalista di mercato.
Chiunque in Europa occidentale ancora si attarda a prender posizione a favore ora dell’una, ora dell’altra parte ha introiettato la servitù volontaria al dominio di questa forma aliena di occidentalità, forse è irrecuperabile per un progetto di necessario cambiamento del nostro modo di stare al mondo, un mondo in transizione ad un nuovo stato macroscopico che richiede del tutto nuove strategie di adattamento.
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Sto studiando l’area cultural-politica aggregata intorno alle ideologie anarco-capitaliste, Project 2025, nuova élite dai baldi giovinotti dell’ICT di cui Trump è il nuovo centro gravitazionale. Costoro cercheranno di reagire al declino storico della loro cultura diventando sempre più estremisti e fondamentalisti come sempre accade quando i sistemi umani che una volta dominavano perdono irreversibilmente potenza. Vi aggiornerò.
NOTA: Foto dell’inaugurazione del nuovo Ufficio delle Fede istituito da Trump affidato a una predicatrice che ritiene che la ricchezza sia l’unico segno di salvezza. Poiché ha incontrato Dio (è in missione per conto di Dio come affermava Jake "Joliet" Blues in Blues Brothers) ha il crisma per vendere salvezze alla modica tariffa di 1000 euro.