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Il ruggito del Coniglio

di Umberto Bianchi - 20/02/2025

Il ruggito del Coniglio

Fonte: Umberto Bianchi

Le tristi prospettive dell’Europa


Come d’improvviso, al pari di un fulmine a ciel sereno, lo scenario della politica
internazionale, sembra aver preso una inaspettata svolta, in direzione di una Pax
Americana che, sinora, con la democraticissima e iper buonista presidenza Biden,
sembrava obiettivo quanto mai lontano e quasi irraggiungibile. In ispecial modo, il
quadrante est del Vecchio Continente, per quel che riguarda il conflitto russo-ucraino,
è tra le priorità del neoeletto Presidente Trump che, in un modo o nell’altro, vuole
arrivare ad una definitiva soluzione e fine del conflitto, per poter dedicare le proprie
forze al confronto con la Cina. Di fronte al rinnovato attivismo dell’Amministrazione
Usa ed al fermento in direzione della pace, che si registra nelle cancellerie dei paesi
coinvolti nelle trattative per la pace (Turchia inclusa…), l’Europa è rimasta
totalmente spiazzata.
I suoi piccoli politici, nel ruolo di burocrati scaldapoltrone, proni ai diktat del padrone
di turno, ora non sanno più che pesci prendere. In preda al più totale disorientamento,
nonostante il nuovo scenario, tanto per riconfermare il proprio ruolo di asserviti alle
linee guida delle più sfrenate politiche globaliste, al termine del vertice-burletta di
Parigi, hanno deciso di riconfermare un nuovo pacchetto di sanzioni contro la
Federazione Russa non senza, però, caldeggiare la propria presenza al tavolo delle
trattative di pace. Tutto questo, quasi in contemporanea con le infelici uscite della
nostra massima autorità istituzionale che, impropriamente, paragonava la Federazione
Russa al Terzo Reich, gettando in tal modo, benzina sul fuoco, delle già critiche
relazioni con il grande paese. Ora, è comprensibile che la Federazione Russa, per
voce dei propri esponenti, non voglia avere al tavolo delle trattative l’Europetta di
Bruxelles. Invece no. La banda di Bruxelles, come abbiamo visto, continua
imperterrita sulla sua strada.
Anzi. In preda a quello che sembra un vero e proprio pericoloso delirio di
onnipotenza, oltre a dichiarare invalide le ultime consultazioni elettorali in Romania,
poiché a vincere era stata una formazione euroscettica, per bocca di uno dei suoi
blasonati mister-nessuno, minaccia di ripetere lo stesso numero con la Germania, se
dovesse vincere la formazione populista Alternative fur Deutschland. Non solo. E’ di
poco tempo fa, la notizia dell’avvenuto blocco del conto bancario di una casa editrice
italiana, diretta da un esponente di una delle nostrane formazioni di opposizione euro
scettiche, colpevole di aver pubblicato un libro sul presidente russo V. Putin e per
questo frettolosamente giudicata filo- russa e messa all’indice da questo vergognoso
provvedimento, caldeggiato, a quanto sembra, da un esponente di area piddì della
commissione europea. E questo, non è il primo caso di cui si senta parlare in tal
senso, poiché sembra che altri odiosi casi del genere si siano già verificati in ambito
nord- europeo.
La qual cosa ci pone di fronte ad una, più che dovuta, riflessione. Sembra che gli
europei tutti, dagli eventi del passato, non abbiano tratto nessun tipo di insegnamento.
Abbiamo avuto guerre napoleoniche, risorgimenti nazionali di tutti i tipi, due guerre
mondiali, lo scioglimento del Patto di Varsavia, accompagnato da un nugolo di guerre
e guerrette inter etniche...Il tutto, finalizzato a riconfermare un teorema geopolitico,
(a suo tempo già enunciato da H.Mc Kinder, sic!), secondo il quale nessuna potenza
può prevalere sul continente europeo. E invece, come per una strana nemesi storica,
gli europei altro non sono riusciti a fare, che ricreare una vera e propria Cacania,
stavolta situata a Bruxelles, espropriando i vari stati della propria sovranità,
demandata a Banche Centrali ed organismi sovranazionali di vario genere e tipo,
dietro i quali stavolta, non stanno più le famiglie delle decrepite aristocrazie europee,
ma gli oscuri rappresentanti delle elites finanziarie globali che, momentaneamente,
hanno stabilito la propria principale base operativa negli Usa e nella City londinese…
Praticamente, gli europei si sono nuovamente ficcati in una vera e propria gabbia,
dalle parvenze democratiche e buoniste. Tutto questo, sta portando ad una vera e
propria involuzione ed a tutta una serie di restrizioni, sia per quanto riguarda il
benessere economico delle popolazioni europee, che per quanto riguarda il
progressivo restringersi delle libertà individuali. Se da una parte, le spese per il
conflitto in Ucraina, hanno inciso in modo più che rilevante sulle varie economie (e
sul benessere…) del Vecchio Continente, dall’altra nell’Occidente intero, oramai, la
politica va assumendo la connotazione di una vera e propria forma di ricatto
giudiziario e di intimidatorio pressing, dai molteplici aspetti. L’elezione di D. Trump
alla Casa Bianca ha acceso in molti le speranze per un decisivo cambio di rotta negli
assetti internazionali ed auropei. Ma, a ben sentire il messaggio mandato a chiare note
anche dal Vice Presidente Usa J.D.Vance, l’Europa dovrà sempre più cavarsela da
sola.
Il che significa che, accanto ad una totale inettitudine ed insignificanza politica, il
Vecchio Continente potrebbe continuare a rimanere la zoppicante base, l’ideale “pied
a terre”, della fazione globalista, di matrice liberal-progressista, per ora uscita
sconfitta dal confronto elettorale negli Usa. Arrivati a questo punto, è solo attraverso
una “chiamata alle armi”, intesa quale generale presa di coscienza dei popoli europei,
attraverso un continuo ripeter certi concetti, a livello individuale, come di pubblica
opinione, che ci potrà salvare dallo scivolamento dell’intero continente, verso una
forma di sottile e micidiale, autoritarismo neo paternalista.