L'alluvione delle lacrime di coccodrillo
di Ugo Boghetta - 02/06/2023
Fonte: Ugo Boghetta
Le piogge che hanno colpito la Romagna e dintorni sono state davvero eccezionali. Lo dimostrano non solo l’alluvione a valle ma le centinaia di frane sull’Appennino. Tuttavia, gli effetti sono stati di gran lunga amplificati dalla cementificazione e dai mancati interventi di protezione.
Ora invece assistiamo alla solita litania che segue ogni evento calamitoso: piccolo a grande che sia. Così si esaltano gli angeli del fango come mesi prima si erano osannati gli angeli degli ospedali; salvo dimenticarli passata la bufera. Il cambiamento globale serve poi a nascondere le responsabilità. È questa una scusa buona per tutte le occasioni. In realtà non è certo quanto l’azione dell’uomo incida sul totale dei fattori che condizionano la meteorologia. Ma non a caso si occulta quanto l’azione antropica complessiva produca e quale impatto ha sulla natura, sull’uomo e sugli altri essere viventi: inquinamenti vari e riduzione della biodiversità. Questa selezione causale serve a imporre nuove produzioni al fine di mantenere in moto il meccanismo malefico del capitalismo. Si occulta infatti la causa vera: la logica del profitto ad ogni costo, ovunque e nel minor tempo possibile. purtroppo questo modello è diventano la misura per tutto e per tutti.
Certo ci sono movimenti di protesta, ma che spesso aiutano il sistema vigente proponendo cambiamenti che non vanno alle radice. Lo stesso fanno coloro che, per contrastare la narrazione catastrofista del mainstream, si infilano in derive che rischiano di essere negazioniste. Infatti, se è giusto e sacrosanto proporre argomentazioni raziocinanti, ha relativa importanza che l’impatto della specie umana sul riscaldamento globale sia il 5 o il 10%. Ci sono anche gli altri effetti negativi ma, soprattutto, l’azione dell'uomo è l’unico fattore su cui possiamo intervenire. Questi approcci, dunque, allontano la critica radicale del sistema economico e sociale e l’obiettivo del suo cambiamento complessivo, direi filosofico.
In questo quadro trovo particolarmente insopportabile l’alluvione delle lacrime di coccodrillo. Prima ci siamo dovuti beccare il Presidente Bonaccini che piange sul latte versato da lui e dal PD che hanno cementificato a man bassa. Sarà un caso che le prime tre regioni per consumo di territorio: Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna siano le stesse che hanno chiesto l’Autonomia Differenziata!?
Poi è arrivata a piangere la Meloni: rappresentante di quella destra che ha sempre difeso le richieste economiciste contro le proposte ambientaliste.
Anche molti cittadini piangono ma non sono esenti da colpe a causa di chi votano e quando operano sul territorio badando solo a convenienze personali.
Ed infine è giunta pure l’ineffabile von Der Leyen, quintessenza della chiacchiera ambientalista e della pratica produttivista e tecno-distruttiva del capitale. Non mancherà nemmeno il Presidente Mattarella a versare le sue lacrimevoli frasi buone per tutte le circostanze. Ne ha dato una prova sconcertante nel ricordare i cento dalla nascita di Don Milani elogiandolo perché predicava lo spirito critico. Come, elogia lo spirito critico, lui Presidente di quel mainstream impegnato a cancellarlo|?
Ma sotto le lacrime di coccodrillo lo scontro avviene sulla “bazza” della ricostruzione. Infatti non si discute di cosa e come ricostruire. Il problema e chi maneggia i soldi.
E intanto il paese affonda in un alluvione di acqua e menzogne.