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L'articolo chiarificatore di Hillary Clinton

di Mario Adinolfi - 30/03/2025

L'articolo chiarificatore di Hillary Clinton

Fonte: Mario Adinolfi

Repubblica oggi ospita un editoriale di Hillary Clinton, che fu segretario di Stato di Obama e poi rivale battuta da Trump alle presidenziali 2016. L’articolo fin dal titolo (Il segno di Trump: la stupidità al potere) è una lunga sequela di insulti nei confronti dell’attuale inquilino della Casa Bianca e del suo governo, rimproverati di mettere a rischio la sicurezza nazionale. La Clinton in sostanza dice che il progetto di Trump di asciugare e di molto l’ingerenza americana sul piano internazionale, licenziando diplomatici, generali e segmenti importanti anche dell’intelligence, rinunciando a investire in armamenti e a intervenire direttamente nelle aree di crisi, sia appunto “stupido”. Lei invece sì che è stata molto intelligente: “Ho visitato 112 Paesi e ho percorso quasi un milione di miglia nelle mie vesti di diplomatica americana di più alto grado, constatando quanto valga per il nostro Paese essere rappresentato sul terreno nei luoghi più remoti. L’esercito degli Stati Uniti ha capito da molto tempo che per proiettare la potenza dell’America è necessario dispiegare le nostre forze lontano e intervenire nelle crisi rapidamente”.
Hillary Clinton scrive un autoelogio così sperticato che risulterebbe imbarazzante persino ad un vanitoso come me: “In un mondo pericoloso e complesso non è sufficiente essere forti. Occorre anche essere intelligenti. Quando ero segretaria di Stato nell’amministrazione Obama, ho sostenuto lo smart power, l’integrazione dell’hard power del nostro esercito con il soft power della nostra diplomazia, dell’assistenza allo sviluppo, della potenza economica e dell’influenza culturale”. La sostanza dell’articolo insomma l’avete capita: io sono intelligente e Trump è stupido perché noi intervenivamo su tutto con tutto esercito compreso, Trump invece taglia a più non posso, si ritrae dalla dottrina interventista e punta a tornare “alle sfere di influenza del XIX secolo”, in cui gli Stati Uniti si facevano gli affari loro visto che l’interventismo americano nasce nel 1917 con l’ingresso nella prima guerra mondiale.
Il frutto della politica estera di Obama e di Biden è noto a tutti e il primo quarto del XXI secolo sarà complessivamente ricordato come quello del disastro americano. L’articolo di oggi di Hillary Clinton mi pare particolarmente interessante e chiarificatore perché davvero certifica che ogni critica è un’autobiografia. Il XXI secolo si apre con il feroce attacco di Al Qaeda sul territorio americano e Al Qaeda, con il suo leader Osama Bin Laden, nasce grazie ai quattrini americani che finanziarono i mujaheddin in Pakistan e Afghanistan in funzione antisovietica negli Anni Ottanta. Negli Anni Novanta fu Bill Clinton a avviare non solo la presenza militare americana in Somalia (il film Black Hawk Down racconta il disastro di Mogadiscio) e i bombardamenti sull’Afghanistan, ma a riportare per primo la guerra in Europa dopo il 1945 con i bombardamenti di Belgrado prima e il conflitto in Kosovo poi. Quando dopo l’11 settembre 2001 il segretario di Stato Colin Powell mise in scena all’Onu il più grande imbroglio della storia della politica estera americana, mostrando le presunte prove della costruzione di armi di distruzione di massa da parte dell’Iraq di Saddam Hussein per giustificarne l’invasione, Hillary Clinton fu tra i suoi aperti sostenitori dando appoggio anche all’invasione dell’Afghanistan. Coerentemente quando fu coinvolta nell’amministrazione Obama sostenne tutte le primavere arabe avviando poi la guerra in Siria contro Assad e quella in Libia contro Gheddafi. Con Hillary Clinton segretario di Stato furono bombardati anche Yemen, Somalia e Pakistan. Le politiche interventiste dei dem americani hanno prodotto infine il coinvolgimento con Biden nella guerra in Ucraina, con l’esito noto: le armi di 32 Paesi fornite a Kiev per centinaia di miliardi di dollari hanno causato mezzo milione di morti e una sconfitta militare ormai certificata sul campo.
Trump sta producendo senza dubbio un cambio di passo nella politica estera americana. È davvero un cambiamento “stupido” come gli rimprovera oggi Hillary Clinton nel suo articolo? Ho vissuto 54 anni e per 54 anni ho visto come stupidi praticamente tutti gli interventi militari americani, stupidi anche perché fallimentari. Mezzo secolo fa finiva la guerra del Vietnam, un disastro da tutti i punti di vista: sessantamila giovani statunitensi uccisi, oltre trecentomila feriti, una piaga per un’intera generazione non a caso illustrata in decine di film, nessuno dei quali può giudicare “intelligente” quella guerra. E la guerra del Golfo? E l’invasione di Iraq e Afghanistan? E la guerra in Siria e in Libia? Quella in Somalia e a Belgrado? Il Kosovo e l’Ucraina? Quale guerra statunitense è stata “intelligente”? Milioni e milioni di morti, decine di migliaia dei quali giovani americani, spese in armamenti per triliardi di dollari. Sicuri che sia Donald Trump lo stupido?
L’attuale amministrazione della Casa Bianca probabilmente, è vero, vuole tornare alle sfere di influenza del XIX secolo, dottrina che si estese al primo quindicennio del XX secolo e da cent’anni non è più di moda. Ma potrebbe essere molto intelligente. Gli Stati Uniti domineranno le Americhe e i due oceani, l’Asia sarà affare di Cina e Russia che si espanderanno anche in Africa, quanto all’Europa che si arrangi, non potrà più vivere da parassita coperta dall’ombrello americano e per noi potrebbero aprirsi occasioni inaspettate specie se mettessimo in campo un progetto nuovo di Europa che ho sintetizzato nei miei scritti in cui ho ripreso la sintesi wojtyliana: dall’Atlantico agli Urali.
Questo scenario complessivo produrrà per gli Stati Uniti uno straordinario beneficio in termini di bilancio e contenimento del debito pubblico, di qui i tagli subito messi in opera dai ministri di Trump, insieme a un prezzo azzerato sul fronte dei disastri bellici visto che dal Vietnam in poi non c’è una guerra che gli Stati Uniti possano dire di aver vinto. Trump è un isolazionista che ripropone la dottrina novecentesca peraltro di gran moda prima delle due guerre mondiali. È per questo uno stupido? La storia per ora definisce stupida e anche un po’ imbrogliona la dottrina sostenuta prima e attuata poi da Hillary Clinton così come più in generale dai dem alla Casa Bianca fino a Biden.
L’articolo di oggi di Hillary Clinton su Repubblica è chiarificatore, va letto proprio per capire quanto pericolose siano le lenti dell’ideologia e dell’odio che appare essere anche personale contro l’attuale presidente degli Stati Uniti. I popoli, a partire da quello americano, sapranno giudicare l’operato di Trump. E francamente ad oggi non mi pare che condividano gli insulti di Hillary Clinton.