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L'avvento dello squadrismo liberale

di Riccardo Paccosi - 18/05/2024

L'avvento dello squadrismo liberale

Fonte: Riccardo Paccosi

Domandarsi se le azioni di squadrismo liberale che si stanno verificando in vari punti d'Europa siano atti di singoli oppure abbiano dietro una regia unitaria, non rappresenta un esercizio particolarmente utile. Storicamente, infatti, per esistere lo squadrismo non ha avuto tanto la necessità di un burattinaio dietro le quinte quanto, soprattutto, di un insieme di fattori e attori volti a legittimarne politicamente la violenza. Si è sempre trattato, insomma, del formarsi di quella che lo storico tedesco Joachim Fest chiamava la "costellazione fascista", vale a dire l'alleanza spontanea tra parti dello Stato e del potere economico in favore d'una torsione autoritaria del sistema.
Uno dei passaggi-chiave dell'ascesa al potere di Hitler in Germania, risale al 1932 in relazione a un atto di squadrismo - più esplicito del delitto Matteotti in Italia - allorché i nazisti irruppero in casa di un sindacalista seviziandolo e poi uccidendolo a sangue freddo. Gli autori dell'assassinio furono arrestati per poi essere oggetto d'una campagna politico-mediatica di giustificazione ed esaltazione facente sì che, cinque mesi dopo, venissero graziati.  
Oggi, da parte della stampa liberale ed europeista - ovvero da parte di testate quali Corriere della Sera e Repubblica - leggiamo una descrizione dell'attentatore alla vita del premier slovacco Robert Fico che lo qualifica come un poeta, un libertario, "che girava armato come Majakovskij".
Al premier democraticamente eletto e che si trova in questo momento in bilico tra la vita e la morte, invece, la stampa europeista riserva parole come "l’autocrate putiniano accusato di ’ndrangheta da sempre in guerra con giornalisti e giudici”.
Nel frattempo, è arrivata ieri la notizia che in Germania un esponente del partito sovranista di destra AdF sia stato aggredito a colpi di posacenere ma, nel caso tedesco, la situazione è un po' più complicata perché da mesi si stanno susseguendo attentati a politici di ogni orientamento.
La retorica dei media in favore dell'attentatore al premier slovacco, piutttosto, suscita associazione mentale in favore di recenti casi d'intimidazione avvenuti durante manifestazioni, svoltesi in Italia, in cui esponenti della sinistra ultra-liberale che si qualifica "antifa" hanno minacciato fisicamente e cercato di allontanare dalle piazze esponenti di formazioni sovraniste-socialiste come Fronte del Dissenso e Democrazia Sovrana Popolare.
Questi fatti, risultano incomprensibili se letti con la lente delle categorie destra-sinistra. In un'epoca in cui coloro che si definiscono antifascisti appoggiano i battaglioni ucraini sventolanti le svastiche, infatti, l'utilizzo di tale categorie non è altro che alimentazione d'illusioni menzognere.
E a generare menzogna non s'impegna solo la sinistra, ma anche la destra nel momento in cui Trump, Milei e i loro seguaci si mettono a farneticare del World Economic Forum come istituzione che vorrebbe realizzare "il comunismo".
Gli elementi della polarizzazione oggi in atto e che sta degenerando nello squadrismo, dunque, non riguardano gli spettri del'antifascismo o dell'anticomunismo, bensì coinvolgono il paradigma neoliberale globalista e chi oppone a quest'ultimo il principio del potere del popolo.
Gli elementi di polarizzazione odierna, in altre parole, riguardano chi è dalla parte della democrazia costituzionale fondata sulla sovranità popolare e chi, invece, è dalla parte della governance globalista retta da istituzioni statali controllate da potentati privati.
Suddetti elementi di polarizzazione, infine, riguardano chi è dalla parte dell'autodeterminazione delle nazioni e della nascita d'un mondo multipolare in antitesi a chi, invece, sostiene la presunta superiorità della civiltà occidentale e le sue velleità imperialiste.  Altro non c'è.
Le categorie di destra e sinistra dovrebbero essere considerate alla stregua d'un tumore intellettuale che invade la mente con illusioni spettrali, che blocca le facoltà d'analisi, che azzera l'autonomia di pensiero.