L'eccezionalismo anglosassone e il multipolarismo
di Matteo Martini - 10/04/2025
Fonte: Matteo Martini
Il motivo per cui non condivido la battaglia politica di Trump sul commercio è che, oltre alla indifendibile posizione che ho già descritto parlando del dilemma di Triffin (la botte piena e la moglie ubriaca, moneta di riserva mondiale ed avanzo commerciale che sono incompatibili), è che sposo piuttosto la visione cinese del commercio internazionale come un sistema integrato che comporta benefici reciproci, secondo un paradigma cooperativo - saggezza confuciana se non addirittura taoista - contro il paradigma anglosassone del commercio come schema competitivo con un vincitore netto e popoli subalterni da schiacciare. Questo il modello commerciale-piratesco dell'impero anglosassone che portava alle guerre dell'oppio.
Non è in gioco certamente la supremazia di una potenza o di un'altra (ogni prevalenza è sempre destinata a finire prima o poi), ma il paradigma nelle relazioni internazionali che plasmerà i decenni a venire: competizione vs. cooperazione.
La competizione di dominio, eredità del colonialismo e del neocolonialismo, una eredità tutta occidentale, l'abbiamo già conosciuta e provata per due secoli. Ha prodotto netti vantaggi iniziali per noi, consolidando il divario tecnologico che si creò nel XVIII secolo, almeno all'inizio, e sfruttamento e impoverimento nel resto nel mondo; ma alla lunga ha portato a tali squilibri da generare una crisi di sistema nello stesso emisfero occidentale. Crisi che del resto tutti gli occidentali non accecati dall'ideologia riconoscono perfettamente.
L'altro paragidma non presuppone l'eccezionalismo anglicano-evangelico del "destino manifesto" o il darwinismo sociale della razza anglosassone con la sua missione civilizzatrice, non impone i valori liberali e non pretende di dare giudizi assiologici sulle altre civiltà sulla base di schemi arbitrari (democrazia, autocrazia), ma si basa sull'offerta agli altri di prospettive di guadagni condivisi su base paritaria e rispetto reciproco, come garanzia di pace e benessere.