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L'immigrazione clandestina e i suoi fraintendimenti

di Fabio Falchi - 23/08/2018

L'immigrazione clandestina e i suoi fraintendimenti

Fonte: Fabio Falchi

Secondo gli studiosi di demografia la popolazione africana potrebbe arrivare a 3,5 o addirittura a 5 miliardi alla fine di questo secolo. Pensare di risolvere questo problema promuovendo il flusso di migranti in Europa è pura follia o è una precisa strategia (geo)politica, che mira a creare una situazione di caos e disagio in Europa tale da mettere fine ad ogni convivenza civile nella "città bassa" (questa sarebbe così dominata dai pochi ma potenti abitanti della "cittadella fortificata"). 
Non a caso tutti i media del grande capitale sono favorevoli ad una immigrazione irregolare di massa. E possono pure contare sulla chiesa cattolica ormai diventata ricettacolo di ogni vizio e che sembra poter sopravvivere solo in funzione della immigrazione irregolare. Non si esita pertanto ad alimentare il traffico di migranti e si favoriscono negrieri, organizzazioni e "malavitosi" di varia specie, accusando di razzismo chiunque cerchi di opporsi alla trasformazione della società in una gigantesca macchina criminogena,
Se questa è la premessa di cui si deve tener conto in ogni discorso sulla questione dei migranti, diversa però è la questione che riguarda il governo italiano.
Chiaramente, si sta usando la questione dei migranti per far cadere o mettere in diffcoltà il governo, che già al suo interno mostra segni di divisione, al punto che un ammiraglio ha agito contro il ministro dell'Interno, evidentemente con l'appoggio del ministro della Difesa.
Il punto è che questo governo non potendo basarsi su una maggioranza coesa e compatta non può dotarsi di quegli strumenti di legge di cui avrebbe bisogno per potere veramente governare in un contesto così difficile. 
Tuttavia, si deve riconoscere che l'azione del ministro dell'Interno - benché Salvini preferisca usare l'accetta anziché, come sarebbe necessario, il bisturi - mette la Ue con le spalle al muro, perché è ovvio che la "conditio sine qua non" per affrontare seriamente la questione dei migranti è porre fine al neocolonialismo occidentale. Il che sarebbe possibile solo se l'Ue o meglio i principali Paesi della Ue cambiassero la loro politica sia per quanto concerne i rapporti tra i membri della Ue sia per quanto concerne quelli con il continente africano. Difficile perfino pensarlo!
La posta in gioco, comunque, è alta perché di fatto è cominciato il braccio di ferro tra il governo italiano e l'Ue. E si sa quanto conta la questione dei "conti"!
Un'ultima considerazione su Massimo Cacciari che ha definito chi non si indigna per la vicenda Diciotti un pezzo di m***a!
Cacciari è un filosofo di vaglia, ma come altri filosofi (e tra i maggiori ) legge il Politico alla rovescia, perché le categorie filosofiche non bastano per comprendere il Politico. Per giunta se i fondamenti della filosofia teoretica di Cacciari sono in buona misura condivisibili, il suo discorso geo-filosofico ( e a maggior ragione quindi il suo discorso geopolitico) è a mio avviso errato in radice (su questo argomento non posso che rimandare ai miei libri, per quel poco che possono valere). 
E' inevitabile prendere lucciole per lanterne se si legge il Politico, ignorando la storia politico-militare e soprattutto la dimensione politico-strategica dello stesso Economico o, se si preferisce, quella dello stesso Ge-Stell.