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L’obiettivo americano è l’egemonia, o il dominio, su Russia e Cina

di Jeffrey D. Sachs - 27/06/2024

L’obiettivo americano è l’egemonia, o il dominio, su Russia e Cina

Fonte: Insideover

“L’amministrazione Biden è stata un totale fallimento in Medio Oriente. Gli Stati Uniti sono stati completamente complici della guerra genocida di Israele contro Gaza”. Lo spiega a InsideOver Jeffrey D. Sachs, professore di Economia di fama mondiale e direttore del Centro per lo sviluppo sostenibile presso la Columbia University. Che non risparmia durissime critiche nei confronti dei media “mainstream” e di come questi ultimi stanno coprendo i conflitti in Medio Oriente e in Ucraina.

Professor Sachs, l’amministrazione Biden non sembra disposta a negoziare con la Russia. L’obiettivo è una lunga guerra? In TV ha detto che Russia e Ucraina hanno raggiunto un accordo nell’aprile 2022, ma gli Stati Uniti (e il Regno Unito) si sarebbero opposti.

“L’obiettivo americano è l’egemonia, o il dominio, su Russia e Cina. Si tratta di un pensiero imperiale standard: se gli Stati Uniti non dominano la Russia e la Cina, allora la Russia e la Cina domineranno gli Stati Uniti. Si tratta di una mentalità molto pericolosa, perché porta a conflitti senza sosta e al rischio sempre presente di un’escalation verso la guerra nucleare. Parte della motivazione degli Stati Uniti è l’arroganza, la convinzione della superiorità americana. In parte è paura, basata sull’ignoranza di Russia e Cina e su idee molto semplicistiche sulle motivazioni di questi Paesi. In parte è finanziaria, perché la guerra è un grande affare, con oltre 1.000 miliardi di dollari all’anno di spese militari statunitensi”.

Il presidente Biden ha dato l’ok per colpire il territorio russo vicino al confine con armi statunitensi. Aumenta il rischio di escalation del conflitto?

“La Russia sta vincendo la guerra d’Ucraina sul campo di battaglia. L’esercito ucraino è stato devastato in due anni e mezzo di guerra. Centinaia di migliaia di ucraini sono morti. La Russia domina per potenza aerea, artiglieria e forze addestrate. L’Occidente dovrebbe negoziare la pace. Invece, inasprisce il conflitto.. Questo è molto pericoloso. Da un lato, l’Ucraina potrebbe facilmente perdere molto più territorio. D’altra parte, se la Russia venisse spinta al muro, con una sconfitta militare imminente, la possibilità di una guerra nucleare aumenterebbe drasticamente”.

Cosa pensa del rapporto tra i media tradizionali e la propaganda di guerra? Anche le democrazie subiscono la propaganda di guerra dei leader e non solo i regimi autoritari?

“I media tradizionali negli Stati Uniti e in Europa sono stati pessimi, per lo più rigurgitando la propaganda del Governo. Il New York Times, che leggo da più di 50 anni, ha completamente omesso di informare i suoi lettori sulle cause di fondo della guerra in Ucraina. Il Washington Post ha la reputazione di essere il portavoce del complesso militare-industriale. In gran parte dell’Europa, da quello che leggo e che mi è stato riferito da saggi colleghi, la situazione è altrettanto grave o addirittura peggiore”.

Come giudica la copertura mediatica rispetto a quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e all’operazione militare di Israele?

“La copertura mediatica su Gaza è stata leggermente più equilibrata rispetto all’Ucraina. Anche il New York Times ha pubblicato alcuni articoli critici nei confronti di Israele. Tuttavia, i media mainstream statunitensi tendono a dare poca voce al popolo palestinese, affidandosi soprattutto a fonti in Israele o in Occidente”.

L’amministrazione Biden sta davvero facendo qualcosa per ottenere una tregua a Gaza? Sembra che il conflitto possa presto estendersi al Libano…

“L’amministrazione Biden è stata un totale fallimento in Medio Oriente. Gli Stati Uniti sono stati completamente complici della guerra genocida di Israele contro Gaza. Biden e Blinken hanno espresso obiezioni alla brutalità israeliana, ma hanno continuato a inviare armamenti e finanziamenti. In pratica, hanno dato il via libera ai crimini di guerra di Israele. La lobby israeliana ha dimostrato quanto sia potente, anche se i giovani americani, e gli studenti dei campus di tutti gli Stati Uniti, hanno mostrato il loro forte rifiuto delle politiche di Biden. Gli Stati Uniti devono cambiare strategia e lavorare per promuovere la soluzione dei due Stati, a partire dall’adesione della Palestina alle Nazioni Unite”.

Donald Trump ha recentemente affermato che l’espansione della NATO verso Est ha causato la guerra in Ucraina. Se Trump tornasse al potere, cambierebbe davvero qualcosa nella politica estera americana?

“Quando Trump era presidente, la sua amministrazione ha in realtà sostenuto l’espansione della NATO verso Est, anche in Ucraina. Lo “Stato profondo” (lo Stato della sicurezza) ha molto potere negli Stati Uniti, quindi anche se Trump afferma che l’espansione della NATO ha causato la guerra, potrebbe non fermarla come presidente. L’espansione della NATO verso Est è un progetto di lunga data dello Stato profondo, che risale agli anni Novanta. È molto fuorviante e pericoloso. Vorrei anche sottolineare che Trump non ha risolto alcun problema riguardante la Corea del Nord, la Cina, l’Iran, la Palestina o qualsiasi altra regione in crisi. Per questo motivo non sono molto ottimista sulla politica estera degli Stati Uniti, indipendentemente dall’esito delle elezioni di novembre. Tuttavia, dobbiamo insistere per una nuova politica estera degli Stati Uniti, poiché l’attuale approccio basato sulla ricerca dell’egemonia sta portando sempre più conflitti e guerre”.

a cura di Roberto Vivaldelli