L'omicidio per diseguali, le donne al potere e la guerra alle porte
di Mario Adinolfi - 10/03/2025
Fonte: Mario Adinolfi
Una volta l’8 marzo si regalavano le mimose, adesso si regala il ddl sul femminicidio con Eugenia Roccella a capeggiare i ministri che vanno sui giornali di oggi a parlare di “novità dirompente, non solo giuridicamente ma anche sul piano culturale”. Poi ci sarebbe il piano costituzionale e io francamente non capisco come possa essere stabilita per legge una disuguaglianza così plateale tra togliere la vita a una donna “in quanto donna” e togliere la vita a un uomo. Ora che ci penso meglio alla Roccella direi che anche sul piano culturale mi pare un bel pasticcio.
Per spiegare la ratio della norma un altro ministro, Elisabetta Casellati, ha detto: “La conta dei femminicidi in Italia sembra un bollettino di guerra: nel 2024 le donne vittime di femminicidio sono state 99 e nel solo mese di gennaio di quest'anno si registrano già 3 casi”. Aggiorno i dati della Casellati, ad oggi 8 marzo i casi nel 2025 sono 8, il fenomeno è in calo del 60% (nel 2024 erano 20) ed è assolutamente vero che anche un solo caso sarebbe un caso di troppo, ma l’Italia è il Paese con la più bassa incidenza al mondo di uccisioni di donne. In Francia sono il doppio, negli Stati Uniti addirittura migliaia. Peraltro tutti gli autori di femminicidio vengono già puniti con pene pesantissime e raramente scampano l’ergastolo, vista anche la pressione mediatica che si scatena nei pochissimi casi in cui beccano “solo” trent’anni.
Quindi questo ddl che istituisce la fattispecie di reato a sé e punisce con pene più severe l’omicidio di una donna “in quanto donna” è una pura operazione propagandistica per andare sui giornali dell’8 marzo, la norma oscilla tra l’inutilità e l’incostituzionalità perché resto convinto che stabilire il principio che uccidere un uomo sia meno grave di uccidere una donna sia una bestialità giuridica che genera un costume malsano.
A San Severo, in provincia di Foggia, mercoledì sera al culmine di una lite per le sigarette Mario La Pietra, muratore di 29 anni, è stato ucciso dalla moglie con una coltellata. Mario è morto davanti ai suoi due figli, la donna non è stata né fermata né arrestata ed è attualmente a piede libero, non sono stati riscontrati sul suo corpo segni o ferite da colluttazione, ha ucciso con un fendente al ventre il marito usando un coltellaccio da cucina. La “novità dirompente” di cui parla la Roccella è che a parti invertite Mario sarebbe ovviamente già in carcere e l’ergastolo non glielo toglierebbe nessuno. La moglie di Mario invece è libera. Quante aberrazioni si compiono nell’ansia di inseguire le mode…
Che poi la Roccella che c’entra, non è il ministro della Natalità? Approfitto per ricordarle che è ministro dal 2022 e dal 2022 ogni anno abbiamo battuto il record di denatalità, mentre in compenso abbiamo riscontrato un aumento degli aborti, per la precisione 2.008 in più nell’ultimo rapporto per un totale di 65.661 bambini nascituri uccisi. Il politicamente corretto mi riprenderebbe subito: bambini e bambine. Giusto. Per la strage delle innocenti manco una parola, anzi, con Roccella ministro abbiamo ormai l’esaltazione dell’aborto: la deputata dice che il giorno in cui ha abortito è stato “il giorno più bello della mia vita” e il ministro della Natalità resta muto. Negli Usa intanto dal 2022 sono diventati 21 gli Stati in cui l’aborto è sostanzialmente vietato e ciò ha provocato lì la nascita di sessantamila bambini in più.
Eccola la “novità dirompente” che potremmo festeggiare il prossimo 8 marzo, quella di salvare la vita di decine di migliaia di bambine nasciture invece di sentire ancora proclamare il fantomatico “diritto all’aborto”. Poi il ministro Abodi (giuro, esiste, è il ministro dello sport) potrebbe aggiungere un decreto che vieta l’ingresso nelle nazionali femminili di atleti nati maschi perché donne lo si è e i maschi non lo possono diventare, il ministro Schillaci potrebbe finalmente vietare che sia bloccata la pubertà delle dodicenni iniettando triptorelina, il ministro Valditara potrebbe impedire di far raccontare bugie a ragazze che vogliono fare i maschi con la carriera alias nelle scuole. Trump ha spiegato che si può far tutto questo in sei settimane, basta avere un po’ di coraggio e dismettere la sudditanza psicologica verso la sinistra, non aver paura di essere additati, tanto loro vi disprezzano lo stesso e pure se fate la legge sul femminicidio vi dicono che è insufficiente.
Se infine l’8 marzo servisse anche a far rinsavire Ursula Von der Leyen, Kaja Kallas e la stessa Giorgia Meloni ricordando loro che il bello di avere le donne al potere è non veder replicare i complessi dei maschi, che si rimpinzano di missili e bombe per compensazioni fallocratiche alla Macron, sarebbe davvero una bella giornata per tutta Europa. Buona festa della donna a tutte.