Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / L'Ucraina sta diventando un Paese Nato

L'Ucraina sta diventando un Paese Nato

di Daniele Dell'Orco - 22/01/2023

L'Ucraina sta diventando un Paese Nato

Fonte: Daniele Dell'Orco

Il vertice di Rammstein è stato un successo relativo per l'Ucraina che non ha ottenuto tutto quello che chiedeva ma ha ricevuto supporto notevole e incondizionato specie dai suoi principali alleati, gli scandinavi, i baltici, la Polonia, la Cechia, la Danimarca, l'Olanda e il Regno Unito, che formano ormai un gruppo a parte che, trainato dal coordinamento UK, metterà a disposizione di Kiev tutto ciò che ha.
Ma davvero tutto.
Oggi si parla dei panzer, domani arriverà il momento dell'aviazione.
Come Paese ombra ci sono gli Stati Uniti che dovranno inondare l'Europa di "sostituti" di tutto ciò che è stato e sarà fornito all'Ucraina: partono i Mig, arrivano gli F-16, partono gli S-300, arrivano i Patriot, partono gli elicotteri, arrivano i Black Hawk. E via discorrendo.
Con i carri armati la situazione è un po' diversa perché non sono facili da manutenere né da sostituire, specie ora che sul titanio russo c'è l'embargo e la produzione di quello ucraino è crollata del 40% per ovvie ragioni.
Ecco perché la Germania sta tentennando circa l'invio dei Leopard 2, perché l'esercito tedesco non è affatto una macchina perfetta già di per sé e perdere anche solo una parte dei suoi tank significa indebolirsi ancora di più.
Indebolirsi è un problema non solo dal punto di vista della sicurezza nazionale ma anche e soprattutto dal punto di vista politico.
Tuttavia, c'è la possibilità che la Germania, sollecitata dal fuoco incrociato internazionale, possa mandare fin da subito una variante dei Leopard 2: la variante A5.
Di questi carri armati Berlino ne ha prodotti oltre 200 e venduti circa la metà. Per gli standard del suo esercito, che sono comunque tecnologicamente avanzati, la variante A5 viene utilizzata principalmente come bersaglio mobile nelle esercitazioni.
In uno scenario operativo folle come quello della guerra in Ucraina non sarebbero un game changer specie perché secondo i media tedeschi ne verrebbero consegnati, per ora, 19 esemplari.
Ma il punto non è questo: il dibattito intorno ai tank sta a significare sfumature molto più sottili rispetto alla cretinata che molti ripetono di "riconquistare la Crimea in primavera".
Mandare 19 Leopard A5 significa innanzitutto che gli alleati manderebbero i loro, di Leopard (Polonia in primis, ma anche Norvegia, Svezia e Danimarca), nelle loro versioni (A4 ad esempio). E da 19 il totale diventerebbe 40/50 in poche settimane.
Poi ci sono già i Challenger 2 britannici.
E con l'addestramento dei militari ucraini e col supporto occidentale sul campo questo sarebbe solo l'inizio. Perché poi arriveranno gli Abrams, chissà in quante unità.
Per farci cosa? Controffendere?
Probabilmente no, non nell'immediato.
Anche perché ad azione corrisponde reazione uguale e contraria e la Russia chiaramente adeguerà le sue forniture e adatterà la sua strategia (non è un caso che proprio ora Mosca stia cercando di stimolare il fronte in 4 direzioni diverse: Kupyansk, Bakhmut, Marinka, Zaporizhzhia).
Ma quello che sta succedendo in Ucraina è un'altra cosa: l'esercito ucraino sta gradualmente passando agli standard Nato prima ancora di essere parte della Nato.
Essendo questa guerra, che non si sa ancora quando e come finirà, comunque solo una tappa intermedia di uno scontro tra potenze che durerà decenni, l’Occidente vuole fare in modo che a prescindere dalle eventuali concessioni territoriali che bisognerà fare nell'immediato a Mosca si ritroverebbe nel caso peggiore ad aver "perso" 4 regioni ucraine ma ad aver guadagnato tutto il resto del Paese, compresa la sua forza militare fatta di soldati che hanno dimostrato di avere stoffa (a differenza di quelli di molti eserciti Nato).
Così, il piano è addestrarli e armarli gradualmente in via ufficiale per "respingere i russi" ma molto più semplicemente perché quelle occidentali sono le armi che dovranno comunque utilizzare in futuro.
Il blocco polacco-ucraino sta facendo una evoluzione senza precedenti da discreto esercito post-sovietico a superpotenza militare europea.
In questo quadro, per Washington e Londra la PolUcraina (un binomio che non si può scindere) dovrà essere la Corea del Sud del Vecchio Continente, che dopo essere stata "salvata" negli anni '50 è diventata oggi una potenza industriale e militare fenomenale a tre passi dalla Cina.