Secondo un analista russo di alto livello l’arresto di Durov sarebbe collegato alle “proteste antifrancesi nelle sue ex colonie, al ritiro dalla sua tradizionale ‘sfera d’influenza’, dove l’infrastruttura di Telegram è stata utilizzata per promuovere narrazioni anticoloniali e anti-macroniste”.
A ciò si aggiunge il “tentativo di influenzare le narrazioni sull’Ucraina sia sui media russi che su quelli internazionali, che dipendono fortemente dall’infrastruttura di Telegram“.
Parigi sta effettivamente cercando di rendersi rilevante quando si tratta di psy ops e di influenze/guerre in Ucraina.
Tuttavia, come nota l’analista, i francesi non hanno i mezzi tecnologici per riuscirci. Questo potrebbe aver portato Macron a decidere di “esercitare una campagna di pressione personale contro lo stesso Durov”. Le autorità francesi devono essere abbastanza disperate per cercare di rimanere nel gioco della politica globale. E Telegram oggi è (corsivo suo) la politica globale”.
Parigi era in attesa di una grande occasione. Quando il pilota del jet privato Embraer di Durov ha presentato il suo piano di volo, in Francia non c’era alcun mandato di arresto. Solo quando il jet era in viaggio verso Le Bourget, Parigi ha spiccato il mandato in tutta fretta. Durov è sempre stato all’oscuro di tutto.
In poche parole: Parigi ha ricevuto la fatidica soffiata che [Durov] stava volando in Francia – potrebbe essere stato tramite la fidanzata di Durov a Dubai, post-ossessiva e arrampicatrice sociale – e ha preparato la trappola in un lampo.
Un’eminenza in carcere
Secondo la leggenda, in passato l’FSB aveva chiesto a Durov le chiavi di crittografia di Telegram. Falso. L’FSB voleva che Telegram fornisse un accesso privilegiato alle indagini su crimini gravi, caso per caso. È una differenza enorme rispetto a ciò che il governo statunitense fa con Meta o Twitter/X attraverso le loro backdoor completamente aperte.
Durov però si era ubriacato della propaganda di “libertà e democrazia” del NATOstan, aveva respinto la Russia e se n’era andato.
E questo ci porta al Presidente Putin.
Putin aveva di meglio da fare che incontrare Durov a Baku, e il Cremlino aveva rifiutato ufficialmente l’incontro. Durov stava facendo un tour dell’Asia centrale e del Caucaso, le loro strade si erano incrociate per caso in Azerbaigian.
C’è una cosa che Putin non tollera assolutamente: il tradimento della Russia. E questo vale anche per Durov.
Quando Durov era andato negli Stati Uniti, gli americani, come prevedibile, avevano chiesto le backdoor di Telegram per sorvegliare tutti. Così si era stabilito a Dubai e, in seguito, aveva chiesto la cittadinanza francese.
Durov era diventato cittadino francese solo 3 anni fa – significativamente, prima del lancio della SMO – attraverso uno speciale programma per “stranieri eminenti” istituito dal Ministero degli Affari Esteri. I candidati sono pochissimi: solo “stranieri di lingua francese che contribuiscano con la loro azione eminente all’influenza della Francia e alla prosperità delle sue relazioni economiche internazionali”.
Come ottenere quelle chiavi
La Commissione Europea (CE) di Bruxelles può essere sommariamente descritta come un famigerato gruppo di EUrocrati vigliacchi e/o psicopatici che elogiano allegramente i “nostri valori”.
Prevedibilmente, la CE si rifiuta di commentare l’arresto di Durov, affermando che si tratta di una “indagine nazionale”.
Un'”indagine” che, si dà il caso, sia stata “incoraggiata” dallo Stato Profondo degli Stati Uniti, portata avanti fin dall’8 luglio dalla polizia vassalla macronista, a beneficio della NATO e… della stessa Commissione Europea.
Le accuse contro Durov rivelate dal Procuratore della Repubblica francese potrebbero essere fatte a pezzi in tribunale da qualsiasi squadra legale degna di questo nome. In sostanza, le accuse sono che Durov stesso è responsabile degli abusi di Telegram. È “complice” di ogni misfatto sotto il sole – dalla frode organizzata al traffico di droga – fino alla vaga accusa di fornire servizi criptati senza una “dichiarazione certificata”.
Le accuse sulla mancanza di moderazione su Telegram sono false. Ad esempio, Telegram censura attivamente la corrispondenza all’interno dell’UE; i residenti nell’UE non possono accedere a innumerevoli chat e canali. Inoltre, Telegram non è interessato dalla recente e dura legge neo-orwelliana dell’UE contro i mega social network, perché ospita meno di 45 milioni di utenti europei al giorno.
Ora concentriamoci sul motivo.
L’attuale euro-gulag liberal-totalitario, o EuroLag, è un enorme blocco di potere che non ha accesso ai contenuti di Telegram. Telegram mantiene i propri server in tutto il mondo e il routing passa attraverso Amazon, Cloudfare e Google. Fin dall’inizio di Telegram, l’intelligence/sorveglianza statunitense ha sempre avuto i mezzi per bloccarlo facilmente, se lo desidera.
L’UE è tutta un’altra cosa. Quindi ecco che Bruxelles, tramite Parigi, cerca di acquisire almeno un po’ di controllo su Telegram – e sui social network in generale. Un promemoria cruciale – che potrebbe essere inserito nella sezione “Tecnologia patetica”: l’Europa non ha (corsivo mio) social network, da qui le minacce ininterrotte contro Twitter/X e il neo-orwelliano Digital Services Act sulla responsabilità delle piattaforme in termini di contenuti, che si applica a tutte, non solo a Telegram.
L’UE e la Francia vogliono disperatamente ciò che la potenza egemone ha già, e alla grande: l’accesso a tutto, proprio qui, proprio ora, senza alcun tipo di documentazione legale.
La domanda chiave ora è: lo otterranno facendo pressione su Pavel Durov? Non ci sono prove che lui abbia le chiavi di crittografia di Telegram. E se avessero preso l’uomo sbagliato?
Nikolai Durov, il fratello ultra-discreto di Pavel, è l’architetto geniale di Telegram: maestro di matematica, due dottorati, medaglie d’oro alle Olimpiadi Internazionali di Matematica. I francesi preferirebbero scendere a patti – da qui l’interrogatorio prolungato – ma ciò implicherebbe far crollare Pavel per indurre Nikolai a consegnare le mitiche chiavi.
Perché ora? E chi ci guadagna?
Prevedibilmente, l’interrogatorio di Durov si svolge con trasparenza zero. La Francia è una società di straziante segretezza, incline al silenzio assoluto su questioni serie, alla lentezza snervante, punteggiata da rare dichiarazioni formali. È tutta una questione di procedure – e la burocrazia è ottusa.
Eppure la burocrazia francese potrebbe aver dato un prezioso indizio su ciò che la infastidisce davvero. Semplicemente, non può accettare che qualcuno usi – o fornisca – i mezzi di “offuscamento” in termini di transazioni finanziarie, aggiramento della censura e della sorveglianza.
Quindi questo potrebbe andare ben oltre l’ossessione di ottenere alcune o tutte le chiavi di crittografia di Telegram. L’apparato burocratico francese vuole eliminare ogni possibilità di aggiramento, mantenendo il potere di punire chiunque.
Se la saga dovesse andare avanti, portando a un processo e infine a una condanna a 20 anni di carcere, ciò significa che Durov non cederebbe di fronte all’apparato burocratico e rimarrebbe sempre “un complice”.
Difficile che ciò accada. Bye bye a sfarzo e glamour illimitati, in cambio di una baguette stantia al giorno in un carcere francese?
Altre due domande inevitabili. Perché ora? Perché l’UE ne ha un gran bisogno. E chi ci guadagna? I candidati principali sono l'”esprit de corps” della burocrazia francese ultra-regolamentata e le loro connessioni oligarchiche franco-europee. Anche l’invidia è tra le carte. Durov è russo, un outsider, e Telegram – con un miliardo di utenti in tutto il mondo – è un successo clamoroso.
D’ora in poi, tutto può accadere, compreso il blocco di Telegram in Francia e nell’UE. Alla Maggioranza Globale non importa nulla. Nel frattempo, le moltitudini si meravigliano di come un narcisista tecnologico globalista possa essere stato così ingenuo da credere che il totalitarismo liberale avrebbe potuto proteggere la sua libertà.
Fonte: sputnikglobe.com
Link: https://sputnikglobe.com/20240827/pepe-escobar-eu-to-telegram—were-coming-to-get-you-1119928501.html
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Pepe Escobar è un analista geopolitico e autore indipendente. Il suo ultimo libro è Raging Twenties. È stato politicamente cancellato da Facebook e Twitter. È possibile seguirlo su su Telegram.