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La Bosnia Erzegovina non esiste più

di Daniele Dell'orco - 26/02/2025

La Bosnia Erzegovina non esiste più

Fonte: Daniele Dell'orco

Mentre in Romania veniva messo agli arresti Calin Georgescu, la Corte Suprema della Bosnia Erzegovina ha emetto un verdetto contro Milorad Dodik, il Presidente della Repubblica Srpska, per il mancato rispetto delle decisioni dell’Alto Rappresentante per la BiH. Accusato dall'Unione europea di essere filo-Putin al pari di Georgescu, il leader dell'entità serba interna alla Bosnia è stato condannato a un anno di carcere.
Soprattutto, gli verrà impedito di svolgere attività politica per i prossimi sei anni.
La condanna del Presidente della Repubblica Srpska crea un precedente pericoloso in un impianto statale, quello Bosniaco, a dir poco cervellotico, e dal quale rischiano di emergere ora delle "priorità giuridiche" delle leggi della Federazione croato-musulmana su quelle dell'entità serba. La sentenza rischia di sovvertire infatti il delicato equilibrio stabilito dagli accordi di Dayton, firmati nel 1995 al termine della sanguinosa guerra in Bosnia.
L'autorità della Repubblica Srpska ha dichiarato di “respingere con disgusto” il verdetto e ha invitato tutte le forze patriottiche ad agire come un fronte unito. Lo stesso Milorad Dodik non si è presentato all'annuncio del verdetto e lo ha ricevuto in una grande manifestazione a Banja Luka, accompagnandolo da un commento lapidario e sinistro: "La Bosnia Erzegovina non esiste più!"
Alle 17:00 a Belgrado verrà convocata una riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza della Serbia, dopo la quale il presidente serbo Aleksandar Vucic si recherà a Banja Luka. La Repubblica Srpska intende varare un intero pacchetto di leggi volto a rendere inefficienti le decisioni del tribunale bosniaco sul territorio della Repubblica. L'incidente sarà qualificato come un attentato alla Costituzione della Bosnia Erzegovina e un tentativo di colpo di stato. L'ordine costituzionale della Bosnia Erzegovina rischia di andare in frantumi e le rivendicazioni di secessione da parte della Repubblica Srpska da tempo caldeggiate da Dodik potrebbero diventare qualcosa di più di una semplice boutade elettorale.