Zuckerberg ammette candidamente di aver ricevuto pressioni dall'Amministrazione Biden per censurare notizie scomode durante la pandemia. Difendere Durov andava bene quando a ricercarlo era il dittatore Putin. Ora tutti chiedono che venga messo alla gogna perché la Francia di Macron lo ha arrestato per la gestione troppo lasca dei contenuti del suo canale Telegram. Quella Francia, per inciso, dove la democrazia è sospesa da due mesi e dove il pupillo dei Rothschild sta facendo di tutto pur di non dare l'incarico di formare un governo al Fronte popolare.

Nel Brasile multicolore e proletario, un giudice non eletto da nessuno decide di chiudere X, il canale di Elon Musk, con il pretesto di un cavillo giuridico. In Italia siamo vaccinati contro questo tipo di operazioni condotte dai giudici per colpire personaggi politici non graditi. Ma è chiaro che in questo contesto la situazione assume le caratteristiche di un'escalation per reprimere il dissenso e le voci non allineate al verbo liberal-progressista.

“La libertà di parola è il fondamento della democrazia e uno pseudo-giudice non eletto in Brasile la sta distruggendo per scopi politici”, ha dichiarato Musk in un post. “Il regime oppressivo in Brasile teme così tanto che la gente conosca la verità, da mandare in bancarotta chiunque provi a farlo. Gli attacchi alla libertà di parola quest’anno non hanno precedenti nel XXI secolo. Succederà anche in America se Kamala e Walz andranno al potere”. Ricordiamo che il 17 agosto scorso la piattaforma aveva scelto di chiudere il proprio ufficio dopo che lo stesso giudice aveva ordinato l’arresto della rappresentante di X nel Paese, colpevole di non aver rispettato gli ordini di chiusura di una serie di profili a seguito di un’indagine su presunte notizie false e messaggi di odio diffusi da figure legate all’ex presidente Jair Bolsonaro durante l’assalto al parlamento nel gennaio del 2023. Moraes aveva aperto un’indagine contro Musk per intralcio alla giustizia e stabilito una multa di 18mila euro al giorno per ogni profilo rimasto aperto. Da lì la decisione di X di chiudere la sede brasiliana.

Il tutto avviene, come abbiamo accennato, in un momento del tutto particolare per i social, con il "Digital Service Act", emanato dalla Commissione Europea ed entrato in vigore lo scorso 25 agosto, che impone alle piattaforme social di rimuovere contenuti che incitano a rivolte e proteste. Un cambio di marcia quindi che imprime una curvatura autoritaria con la forza della legge, come se non fosse già abbastanza vago e poco chiaro il campo d'azione di tali provvedimenti. Da qui l'allarme lanciato dal magnate neozelandese, che ha preso la palla d'anticipo denunciando i rischi sempre più concreti per la sua libertà e ovviamente per la nostra. Il potere liberale sta accelerando la sua spinta repressiva e, come il primo ministro britannico Starmer durante le rivolte contro le mattanze islamiche, minaccia di "venire a prendere a casa" chi fomenti "rivolte e proteste" sanzionate dal regime eurocratico.

Il messaggio sotteso, ma allo stesso tempo manifesto, è che se possono colpire l'uomo più ricco del mondo chiudendo la sua piattaforma, se possono arrestare il capo di Telegram, e se possono attentare alla vita del principale candidato alla presidenza della prima superpotenza del pianeta, il giro di vite che potrà coinvolgere sarà enorme e soprattutto avrà dalla sua il potere della legalità nella "lotta all'odio". Se pensiamo che ciò possa essere un'ipotesi fumosa, ricordiamo ciò che abbiamo vissuto durante il periodo Covid: dalle menzogne fatte girare sui media e giornali di regime, a come sono stati trattati coloro che hanno lottato contro le versioni ufficiali. Per poi subire la beffa di vedere uno Zuckerberg ammettere di aver subito pressioni per censurare le voci critiche contro il regime sanitario.

Come ha capito Elon Musk, che sa bene di essere il prossimo, le elezioni del prossimo novembre saranno un momento capitale per decidere le sorti della libertà nel mondo occidentale. Hanno già "vaccinato" mentalmente centinaia di milioni di persone con la truffa pandemica, e si può stare certi che tale moltitudine, annebbiata dal credo liberale, darà man forte al potere repressivo delle normative UE e delle follie ideologiche di Kamala e Walz, nel dare la caccia a tutti i trumpiani o muskiani della Terra. Hanno già iniziato.