La Chiesa cattolica dovrà scegliere con chi schierarsi
di Matteo Martini - 22/04/2025
Fonte: Matteo Martini
Ora si apre la vera partita che ci farà capire se la Chiesa si schiererà con i BRICS e il Sud Globale, o con l'ordine occidentale-sionista. Fra i papabili, agli estremi dell'arco conciliare, ricordiamoci Parolin (Occidente collettivo), Pizzaballa (Sud globale), non a caso proveniente dalla diocesi palestinese di Gaza.
Un altro tema non da poco, che con una certa sicurezza è trasversale alla contrapposizione geopolitica, è quello ideologico e culturale, fra progressismo e modernismo contro conservazione. Su questo, un altro nome da tenere a mente è Luis Antonio Tage, filippino, nominato cardinale da Bergoglio, probabilmente terzomondista per provenienza, progressista, orientato alla lobby gay del Vaticano, e di orientamento neoconciliare.
Sul versante opposto, un altro papabile è l'africano Besungu, anche lui anticolonialista e terzomondista, ma certamente conservatore sull'etica sessuale e su temi culturali: come tutto il clero africano, avverso all'ideologia LGBT.
Possibile anche che venga invece trovato un compromesso a ribasso, in chiave di continuità, ma meno divisiva. Tuttavia è difficile che in questo momento storico la scelta critica, fra l'ordine liberale occidentale e le forze emergenti di revisione, possa essere rimandata ulteriormente. La Chiesa cattolica dovrà scegliere con chi schierarsi, sapendo che per la sua sopravvivenza - come spesso in passato - è necessario capire in anticipo la parte vincente della storia con cui schierarsi. Quindi se i temi di morale, etica e discontinuità della dottrina potranno essere rimandate pro tempore, forse, la questione geo-religiosa difficilmente sarà eludibile. In questo contesto la Chiesa romana dovrà capire quale fratello minore dovrà sostenere: Ebrei sionisti o Islam.
Altro aspetto non secondario sarà il rapporto con l'Ortodossia, visto che fra le potenze reviosioniste c'è il più grande Stato-civiltà ortodosso: la Russia.