La fine dell'isolamento dei positivi
di Silvio dalla Torre - 06/08/2023
Fonte: Silvio dalla Torre
Con enorme ritardo e nell'indifferenza generale pare stia per essere tolto l'obbligo di isolamento per chi è positivo al COVID. Eppure i decessi per COVID, pur poco numerosi e di persone che erano quasi sempre afflitte da altre gravi patologie, sono stati, nell'estate 2023, più o meno gli stessi di quelli che si sono registrati nelle estati 2020, 2021 e 2022. Che cosa è cambiato nel frattempo? È cambiata l'attenzione mediatica. I mezzi di comunicazione, che per due anni hanno diffuso terrore presso il pubblico degli sprovveduti, si sono indirizzati ad altre emergenze, quella bellica e quella climatica. Ora che la positività non servirà più a farsi dare una settimana di malattia dal medico di base è facile prevedere che anche il numero dei tamponi tenderà ad azzerarsi. I morti col COVID torneranno ad essere registrati come morti di cancro, di infarto, di polmonite, di ictus o, più semplicemente, di vecchiaia. Il coronavirus ridiventerà quello che probabilmente è sempre stato, una semplice influenza (forse un po' più grave, ma non è possibile dirlo perché, essendo stati fin dall'inizio boicottate le medicine efficaci, ogni paragone con le epidemie influenzali del passato risulta improponibile).
Che cosa resterà, allora, di questa vicenda incredibile? Oltre ai terribili danni provocati a milioni di persone ( soprattutto giovani ed anziani) che sono rimaste colpite nel corpo e nella psiche da mesi di isolamento, costrizioni e ricatti, resterà l'abitudine a far strame dello stato di diritto e della verità, imponendo la volontà di pochi attraverso la creazione di emergenze più o meno fittizie.
Con questa pratica di governo, purtroppo, dovremo confrontarci ancora a lungo.