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La foto dell'Amazzonia tra percezione e realtà

di Marco Palladino - 20/01/2022

La foto dell'Amazzonia tra percezione e realtà

Fonte: Marco Palladino

La foto dell'Amazzonia, con il padre sulle spalle del figlio, ha fatto il giro del mondo, a favore della narrazione imposta come un mantra ipnotico.
Si scopre che era una foto della BBC del 13 Gennaio 2015.
Ma, vedete, il punto non è neanche questo. 
Perché la foto poteva essere stata comunque organizzata nel presente. 
È l'insulto alla logica che è sconvolgente. 
Anzi agghiacciante. 
Perché secondo voi, nel cuore della più selvaggia foresta brasiliana, in un modello di vita totalmente antitetico a quello orribilmente "avanzato", con canoni opposti alle malate consuetudini "civili", dove è completamente sconosciuto ogni concetto farmacologico moderno, poteva mai essere credibile una immagine del genere?
Eppure è stata lanciata dai quotidiani e dalle TV di tutto il mondo. 
E allora ne discende qualche riflessione. 
Se hanno l'ardire di veicolare spaventosamente una storia palesemente e concretamente falsa, significa che sanno di avere a che fare con il nulla neuronale, per il quale ormai tutto diventa verità, per esclusiva autocertificazione informativa. Perché ormai, anche ogni traccia di residua razionalità, è completamente estinta e cancellata. 
La presenza poi, del causale fotografo onnipresente, in un luogo infinitamente sperduto come quello, parla da sola e non lascia speranza. 
Si è poi arrivati a sostenere che il tizio della foto avesse instagram e qui, davvero, si è raggiunta la coscienza delle mosche. Quelle sceme però.
Ora, se un assurdità del genere, diviene esempio basilare e mondiale, da veicolare a sostegno del continuo e titanico lavaggio cerebrale massivo, cioè se una notizia come questa, diventa, in mezzo a tutte le altre, monumentale e decisiva, una vera e propria punta di diamante del sistema, ne dovrebbe discendere che tutta la rappresentazione drammatica e folle a cui stiamo assistendo, è necessariamente basata su presupposti ed evidenze completamente prive di ogni credibilità.
Il dato disperante è che la grandissima parte delle menti, completamente devastate, non se ne accorge più. 
Lo dimostra plasticamente il caso Djokovic, in cui è l'assurdo più alienante a farla da padrone. 
Perché, con una inaudita contrapposizione tra favorevoli e contrari, si sta parlando di escludere, per una presunzione di malattia, se volete anche potenziale, un soggetto che sta talmente bene ed è talmente sano, da essere in procinto di sostenere una prova fisica, che stroncherebbe un bisonte in piena salute.
A questo siamo arrivati. A non riconoscere la follia più atroce ed il nonsenso più terrificante. 
Senza contare che un mare di individui prima liberi, è stata trasformata in QR CODE, in forza ed in vigenza di una presunta "soluzione", che più viene praticata e diffusa e più genera il problema che dovrebbe risolvere.
A questo punto capite che è perfettamente inutile discutere o tentare di spiegare. 
Forse con gli alberi avrebbe pure un senso, ma solo con loro.
E se qualcuno pensa che, nonostante tutto, siamo comunque immersi nella scienza e nella civiltà, a differenza proprio di quei due poveri soggetti della foto e del loro modello di vita, considerato arcaico e magari primitivo, glielo vada a dire. 
E con l'occasione, gli racconti che, poche ore fa, nel nostro splendido modello avanzato che gli consigliamo, un soggetto strafatto di droga, ha preso una creatura di soli tre anni, figlia della compagna e l'ha lanciata da un balcone uccidendola. 
Gli riferisca che queste meraviglie sono ormai all'ordine, non del giorno, ma delle ore, nella nostra inarrivabile civiltà.
Gli spieghi che, siamo talmente "felici", che gli psicofarmaci sono il prodotto più venduto nella nostra ributtante fiera ed il cui uso cresce di oltre il 100% ogni anno. 
Beh, gli assicuro che quelle povere anime, semmai avessero avuto, per un solo attimo, invidia di noi e del nostro vivere, ne fuggirebbero sconvolti e terrorizzati per come ci siamo ridotti ed un moto di irrefrenabile pietà invaderebbe il loro cuore.
E ringrazierebbero il cielo di non essere stati contaminati dal migliore dei mondi possibili, che è diventato unicamente inferno freddo.