La grande stanchezza, altro che grande ambizione
di Vincenzo Costa - 20/11/2024
Fonte: Vincenzo Costa
Le elezioni in Umbria e in Emilia Romagna chiudono una fase, che non è solo quella del periodo populista, ma quella della democrazia.
1. Esse testimoniano che vi sono elezioni senza popolo
2. Si può dire che formalmente la democrazia è viva, ma di fatto gli elettori hanno detto che è una farsa a cui non intendono più partecipare.
3. Abbiamo un sistema elettorale che permette ad alcuni partiti di governare con il 26% dei consensi. Legalmente niente da eccepire. Le elezioni sono validissime. Dall’altro si crea un problema di legittimità sostanziale: chi governa non rappresenta i cittadini.
4. Gli elettori stanno dicendo che le istituzioni “democratiche” non sono più le loro istituzioni. Per essere più semplice i cittadini hanno detto: se mi mandi in battaglia con una spada di plastica la spada te la restituisco.
5. Siamo entrati in una fase in cui l’arma della critica è un simulacro di arma, non vi è più sfera pubblica, perché le uniche voci che possono circolare sono quelle fedeli autorizzati a scrivere su giornali padronali.
6. Nessuna carica istituzionale è più rappresentativa, nessuno rappresenta più il popolo italiano. Quando una carica istituzionale parla nessuno più si riconosce in essa, nessuno gli riconosce di parlare a nome del popolo italiano. In quei discorsi non ci si riconosce: li si subisce.
7. Credo che se il parlamento venisse assaltato, sciolto etc. nessuno scenderebbe in piazza a difenderlo. Non è più la democrazia del popolo.
8. Il PD vince, ma solo perché la gente non va più a votare. Di fatto significa che il sistema istituzionale trova il consenso solo degli elettori PD
9. Il M5S non esiste più. Conte non ha fatto una mossa giusta, si è attorniato di persone che credono di poter attrarre consenso con slogan, ma sono privi di visione. Scegliendo di essere un partito di sinistra e progressista si è reso superfluo: di una copia del PD non c’era bisogno, e il PD ha saputo scavalcarlo a sinistra, almeno dal punto di vista propagandistico e retorico.
10. Fratelli di Italia iniziano una fase di discesa, che può diventare molto rapida. Ha deluso tutto i suoi elettori. Non ha più identità. Non è sovranista, anzi ha mostrato di essere più obbediente del PD. Non è una destra conservatrice né tradizionalista, ma semplicemente una destra iperliberalista, che privatizzerebbe anche l’aria, schiacciata a difesa di tutti i poteri forti, da quelli internazionali, a cui ha svenduto quel poco di sovranità economica del paese, a quelli nazionali.
11. Molti, tra i pochi che hanno votato, lo fanno fatto non per motivi ideologici, ma facendo i conti della serva: per quanto disastrosa sia questa sinistra essa garantisce servizi della sanità migliori, migliore difesa del lavoro. Per carità, è una sinistra liberista, ma la destra ha la faccia tosta di dire che tutto va bene quando le persone hanno persino smesso di cercare di curarsi.
12. È chiaro a tutti che la democrazia è solo uno strumento per mantenere lo status quo, uno strumento di dominio. Finisce un’epoca, quella in cui si è pensato di poter cambiare il mondo attraverso l’uso della democrazia.
E' il patto costituzionale ad essere venuto meno, senza urla, senza guerre: nel silenzio e nell'indifferenza. Il resto verrà.
Si apre un’altra fase. Sarà lenta o avrà accelerazioni a seconda di eventi esterni. Ma le linee di sviluppo sono abbastanza evidenti per chi ha occhi per vederli.