La mummia e il giullare
di Martino Mora - 15/02/2025
Fonte: Martino Mora
“Presidente, siamo sempre vicini alle sue parole, ci riconosciamo, non abbiamo mai sentito uscire da Lei nessuna parola che non fosse di verità e di pace. Siamo orgogliosi di essere rappresentati da Lei, per la sua dignità e umanità” (Roberto Benigni a Sergio Mattarella).
Se le parole del malvagio giullare di regime fossero state ironiche, sarebbero state la più bella battuta della sua vita. Purtroppo non lo erano. Era tremedendamente serio.
Serio e come sempre servile fino all’indecenza. Avete capito perché lo invitano a Sanremo e perché lo pagano? Avete capito a cosa serve tutto l’osceno baraccone orgiastico-mercantile sanremese che ci funesta ogni anno? Se non l'avete capito ancora non lo capirete più.
Dobbiamo dire invece, proprio per amore del vero, che dalla bocca della Mummia non è mai uscita una sola parola di verità. Come da quelle del giullare Benigni.
La Mummia incarna pienamente un plutodemocrazia demagogica, al servizio dei poteri economico-finanziari, che svuota dall'interno ogni volontà popolare. Il Covid ce ne ha offerto solo l'esempio più evidente.
Benigni è invece solo un osceno giullare post-comunista convertitosi al dio quattrino. Per soldi venderebbe sua madre.