Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La nuova strategia della tensione

La nuova strategia della tensione

di Thomas Fazi - 31/08/2021

La nuova strategia della tensione

Fonte: Thomas Fazi

Ormai siamo alla follia assoluta.
In pratica quelli che hanno smantellato la sanità pubblica - contribuendo direttamente e indirettamente alla morte di un numero incalcolabile di cittadini negli ultimi anni e «lascia[ndo] la popolazione senza protezioni adeguate» di fronte all’emergenza COVID-19 (cit. Rapporto 2020 della Corte dei Conti) - adesso vorrebbero addirittura escludere intere categorie di cittadini dal servizio sanitario nazionale per l'esercizio di una libera scelta consentita dalla legge (oggi i cosiddetti "no-vax", domani a chi toccherà?).
Qui bisogna essere completamente obnubilati per non rendersi conto del baratro culturale in cui stiamo sprofondando. Certo, sarebbe facile ascrivere certe uscite al fascismo innato in tutti i sinceri democratici di sinistra. Ma la verità rischia di essere ancora più inquietante.
È ormai evidente, infatti, che la polarizzazione estrema dello scontro tra "pro-vax" e "no-vax" portava avanti da mesi dalla stampa e dalla classe politica si inquadra in quella che può tranquillamente definirsi una nuova strategia della tensione che punta evidentemente a creare un clima da guerra civile nel paese - destinata inevitabilmente a sfociare in violenza reale, magari orchestrata da settori più o meno deviati dello Stato -, con l'obiettivo altresì evidente di criminalizzare e delegittimare qualunque critica alla folle gestione pandemica del governo, nonché a deviare l'attenzione dagli innumerevoli focolai di crisi economica e sociale che stanno scoppiando in tutto il paese.
Qui serve molta lucidità perché la situazione sta veramente prendendo una bruttissima china.

(Tralasciamo i commenti nei confronti dei sinistrati di varia natura che hanno contribuito a questa situazione avallando la retorica di regime sulla gestione pandemica).