La plutocrazia atlantica e il mercinomio dell'utero
di Martino Mora - 18/10/2024
Fonte: Martino Mora
Le grida inferocite degli Zan e degli Scalfarotto contro il voto alla Camera sull’utero in affitto, svelano chiaramente il legame degli LGBT con la mercificazione integrale del mondo, corpo femminile compreso.
Come avviene per i cavalli e le mucche, tutto per il nichilismo egemone deve essere in vendita: uteri e materiale biologico. E ciò, in sintonia con gli apologeti del capitale, viene definito “diritto” e “progresso” dall’attuale sinistra color fucsia.
Questo non solo per l’evidente egoistica utilità che le coppie sterili possono trarre dal commercio di materiale biologico e dal corpo di poverette pagate per farsi ingravidare. E per gli evidenti guadagni del mercato globale, sempre avido di incremementare se stesso. Ma più in generale perché è la mercificazione ultracapitalista del mondo e in particolare il suo vettore plutocratico senza Dio d’oltreceano, che ha creato, finanziato, coccolato, sostenuto in ogni modo il mondo LGBT. Per desiderio di nichilistica dissoluzione, prima ancora che per interesse.
I finanziamenti dei plutocrati d’oltreoceano e delle loro fondazioni “filantropiche” al mondo omoerotista sono da almeno due decenni in gran parte pubblici. Come il sostegno del giornalismo e della politica alle dipendenze dello stesso grande capitale globale, anche in Italia.
La caduta della plutocrazia a stelle e strisce e del suo modello di tecno-mercatismo senza forma e senza limite, quando accadrà, significherà anche il brusco ridimensionamento delle follie omoerotiste.
Il mondo LGBT è in fin dei conti un epifenomeno, per quanto rilevante, del regno americanista del denaro, della merce, della tecnica e dell’individualismo sovversivo e istintualista assoluto. Ovvero del nichilismo a-nomico della plutocrazia oggi egemone e dei suoi folli ideologi.
Un giorno finirà.