Il preprint era uscito a luglio, firmato da alcuni scienziati e medici dell’Università di Bristol, una delle migliori università britanniche.
Naturalmente, aveva suscitato pochissima attenzione, anche dopo la sua presentazione in agosto al Congresso della Società Europea di Cardiologia.
La ricerca che, anche indirettamente, solleva dubbi sulla sicurezza dei vaccini Covid raramente arriva in prima pagina.
[Questa è la traduzione integrale dell’articolo:
La proteina spike Covid-19 si lega e modifica le cellule cardiache
28 agosto 2021 Jennifer Mitchell
La proteina spike che si trova sulla superficie del virus responsabile della Covid-19 provoca cambiamenti alle cellule dei piccoli vasi sanguigni del cuore, secondo una ricerca da noi finanziata e presentata al Congresso della Società Europea di Cardiologia.
I ricercatori dell’Università di Bristol hanno scoperto che la proteina spike si lega a cellule chiamate periciti che rivestono i piccoli vasi del cuore. Questo legame innesca una cascata di cambiamenti che interrompono la normale funzione di queste cellule e portano al rilascio di sostanze chimiche che causano infiammazione. Questo succede anche quando la proteina [spike] non è più attaccata al [rivestimento esterno del] virus.
Ricerche precedenti avevano mostrato che la proteina spike può rimanere nel flusso sanguigno anche dopo la scomparsa del virus dal sito di infezione. In questo studio, i ricercatori hanno analizzato solo i periciti dei piccoli vasi sanguigni all’interno del cuore. Tuttavia, i periciti si trovano all’interno dei piccoli vasi sanguigni in tutto il corpo, anche nel cervello e nel sistema nervoso centrale. Questa ultima scoperta può contribuire a chiarire l’effetto del virus su organi lontano dal sito d’infezione del virus Sars-Cov2.
I ricercatori hanno prelevato alcune cellule dei piccoli vasi cardiaci e le hanno esposte alla proteina spike. Hanno scoperto che la proteina spike, da sola, era sufficiente a disturbare la normale funzione delle cellule e a portare al rilascio di sostanze chimiche pro-infiammatorie.
Hanno poi bloccato il recettore CD147 e hanno scoperto che questo impediva alla proteina spike di provocare alcune delle modificazioni cellulari [osservate in precedenza]. Tuttavia, l’infiammazione continuava. Ora i ricercatori sperano di scoprire se un farmaco che blocca il CD147 negli esseri umani possa aiutare a proteggere le persone da alcune delle complicazioni derivanti dalla Covid-19.
Il professor James Leiper, il nostro direttore medico associato, ha detto:
“La Covid-19 ha presentato una sfida senza precedenti per la comunità della ricerca cardiovascolare. C’è ancora molto da sapere sul tipo di impatto a lungo termine che il virus potrà avere sulla nostra salute, ma questa ricerca ci porta più vicino a capire meglio come il virus della Covid-19 colpisce il cuore e il sistema circolatorio e potrà infine portare a nuovi modi per proteggere il cuore.”]
[Continua il post di Berenson]
Il preprint è lungo 26 pagine e comprende 56 note. Non sono un esperto della struttura e della funzione delle cellule cardiache, ma, per quanto posso dire, sembra meticolosamente documentato. E dipinge un quadro preoccupante: le cellule specializzate dei vasi sanguigni, chiamate periciti, hanno recettori chiamati CD147. Questo nuovo coronavirus (Sars-Cov-2) come tale non può attaccare direttamente questi recettori CD147 e danneggiare le cellule dei periciti, causando trombi e attacchi di cuore.
Ma la proteina spike libera di circolare nel torrente ematico, come la proteina spike che i vaccini fanno produrre al nostro organismoi, può farlo.
Lavoro originale: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.12.21.423721v2.full.pdf
I ricercatori non avevano esaminato specificamente le proteine spike indotte dal vaccino; stavano invece studiando il potenziale distruttivo delle proteine spike nelle persone infettate naturalmente dal virus. Ma sono stati chiari sulle implicazioni della loro scoperta:
“Cosa importante, dimostriamo che la proteina S ricombinante, da sola, attiva la segnalazione cellulare attraverso il recettore CD147 nelle [cellule] cardiache, inducendo così disfunzione cellulare e rottura microvascolare in vitro.”
E la proteina spike è uguale e funziona essenzialmente allo stesso modo, sia che derivi dalla frammentazione del virus o che sia stata sintetizzata dal vaccino. Un documento pubblicato a maggio aveva mostrato che 11 persone su 13 avevano livelli misurabili di proteine spike nel sangue dopo la vaccinazione.
Fonte: https://academic.oup.com/cid/advance-article/doi/10.1093/cid/ciab465/6279075
Presi insieme, questi lavori chiariscono, almeno in teoria, il meccanismo d’azione con cui questi vaccini causano miocardite e altri danni cardiaci: le proteine spike vengono rilasciate nel torrente ematico dopo la vaccinazione, [vanno in circolo] e poi danneggiano queste importanti cellule [cardiache].
Quanto frequentemente possa verificarsi questa attività indesiderata non si sa, ma l’evidenza clinica mostra che il legame con la miocardite è reale, come ora ammette anche il Centers for Disease Control.
In un mondo migliore, i regolatori e gli esperti di salute pubblica farebbero della ricerca di questo potenziale legame una priorità assoluta.
Sfortunatamente, il fanatismo intorno ai vaccini ha reso quasi impossibile una discussione onesta sul legame tra [vaccini Covid] miocardite e altri potenziali problemi cardiaci – e la ricerca su di essi è ancora più difficile.
E così continuiamo a cercare risposte a domande che a malapena ci è permesso porre.
Fonte: alexberenson.substack.com
Link: https://alexberenson.substack.com/p/pay-no-attention-to-the-spike-proteins
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org