La rinuncia di Benedetto XVI
di Giorgio Agamben - 01/01/2023
Fonte: Giorgio Agamben
La rinuncia di Benedetto XVI al pontificato ha segnato un evento decisivo nella storia della Chiesa che non può non riguardare il mondo che ancora si definisce cristiano nel suo complesso. Quand’era ancora un giovane teologo, Joseph Ratzinger aveva studiato il pensiero di un padre della Chiesa, Ticonio, che affermava che il corpo della Chiesa è diviso in una chiesa nera e malvagia e in una chiesa giusta. Nello stato presente, i due corpi della Chiesa sono inseparabilmente commisti, ma essi si divideranno alla fine dei tempi. La Chiesa, scriveva nel 1956 il futuro papa, è, fino al Giudizio universale, insieme Chiesa di Cristo e Chiesa dell’Anticristo: “L'Anticristo appartiene alla Chiesa, cresce in essa e con essa fino alla grande separazione, che verrà introdotta dalla rivelazione definitiva”. Mettendo in questione con la sua decisione l’unità e la legittimità della Chiesa, Benedetto XVI, che era a capo della più antica istituzione esistente nell’occidente, ha revocato in questione il senso e la legittimità di ogni istituzione. Anche il corpo della nostra società politica è, come quello della Chiesa, diviso, commisto di male e di bene, di ingiustizia e giustizia. Come Benedetto XVI ha ricordato a una curia che seguiva soltanto le ragioni della propria sussistenza il senso spirituale delle cose ultime, così solo se sapremo mettere in questione la cieca deriva economica delle nostre istituzioni politiche esse potranno riacquistare il senso che hanno perduto.