La Russia è pronta a sganciarsi dal sistema bancario internazionale ?
di Matthew Allen - 27/03/2017
Fonte: Comedonchisciotte
Secondo un recente report (1), la Russia avrebbe già sviluppato ed attuato un’alternativa nel caso in cui venga estromessa dal sistema bancario internazionale – le perdite del breve termine sarebbero probabilmente seguite da guadagni a lungo termine.
Per quanto riguarda le sanzioni occidentali, la maggiore vulnerabilità russa è senza dubbio nel suo settore bancario, che nel bene come nel male è legato a quello internazionale.
Se Mosca vuole mantenere lo status quo, non c’è molto che si può fare per questa dipendenza. Ma dopo le sanzioni del 2014, si è preparata allo scenario peggiore: essere tagliati fuori dallo SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication).
In parole povere, lo SWIFT consente veloci e (almeno sulla carta) sicuri trasferimenti finanziari internazionali. Tra cinquant’anni, quando si potrà usare la propria carta di credito sulla Luna, ciò sarà possibile grazie a SWIFT o ad un sistema simile.
Ci sono due domande: 1. Che probabilità ci sono che la Russia venga estromessa? e 2. La Russia è pronta?
Circa la prima domanda, i burattini europei di Washington sanno che tagliare Mosca dallo SWIFT sarebbe un disastro: nel 2015, Ewald Nowotny, governatore della banca centrale austriaca, ha messo tutti in guardia.
Una mossa del genere “sarebbe molto problematica, potrebbe minare la fiducia nel sistema”, ha detto dopo l’incontro con il commissario europeo Pierre Moscovici.
Naturalmente, questo non ha fermato l’Europa e Washington dal minacciare di farlo.
Abbiamo un parere molto basso delle strategie geopolitiche di Europa ed America; detto questo, è difficile credere che Washington escluderà seriamente la Russia dallo SWIFT.
Se così fosse, però, le cose si farebbero interessanti. Il che ci porta alla nostra seconda domanda: la Russia è pronta?
Nel breve termine, assolutamente no. Nel lungo, potrebbe essere una delle migliori cose mai accadute alla Russia e a tutte le altre nazioni stanche degli imbrogli economici e militari di Washington.
Secondo un recente report (3):
Il governatore della Banca centrale Elvira Nabiullina afferma che se anche lo SWIFT in Russia venisse bloccato, il sistema bancario non collasserebbe: il paese dispone di un sostituto.
“Siamo stati minacciati di essere esclusi dallo SWIFT. Abbiamo finito di lavorare su un nostro sistema di pagamenti, e se succedesse qualcosa, tutte le operazioni in tale formato sarebbero valide all’interno del paese. Abbiamo creato un’alternativa”, ha detto la Nabiullina mercoledì in una riunione con Putin.
Ha anche aggiunto che il 90% degli sportelli automatici russi sono pronti ad accettare il sistema di pagamento Mir, versione autoctona di Visa e MasterCard.
Il quotidiano Izvestia scrive che a partire da gennaio 2016, 330 banche russe sono state collegate allo SPFS (il sistema per il trasferimento di messaggi finanziari), una alternativa allo SWIFT.
Il sistema alternativo, tuttavia, è lungi dall’essere pienamente funzionale: “Non funziona dalle 17 alle 5 e costa fino a cinque centesimi per bonifico bancario, un’enormità”.
E citando l’esempio (4) della Crimea (dove le banche occidentali si rifiutano di trasferire i pagamenti in valuta estera tramite il sistema di transazioni SWIFT), si verrebbero a creare numerosi problemi.
Ma come Naked Capitalism ha scritto a novembre 2014 (5):
Installare un sistema di pagamenti alternativo allo SWIFT può consentire alla Russia di stabilire un sistema che la renda non soggetta ai dettami americani.
Le banche che facevano affari con l’Iran, sia prima che dopo le sanzioni SWIFT, sono stati colpite da accuse di riciclaggio di denaro. I pagamenti erano fatti in dollari e sono stati riciclati nelle filiali newyorchesi delle banche, il che le rende soggette alla legge americana.
Tutte le transazioni in dollari tra banche sono regolate a fine giornata lavorativa a New York; i pagamenti interbancari dipendono dalla banca centrale, e molti grossi pagamenti vengono eseguiti tramite Fedwire, il sistema interbancario della Fed.
[…]
In aggiunta, ci sono imprese in Europa che sono contrarie alle sanzioni alla Russia. Non è chiaro quante sarebbero disposte ad andare contro le norme e sfidare le sanzioni, ma l’elaborazione delle transazioni tramite un sistema di pagamento controllato dai russi sarebbe molto meno suscettibile di rilevamento che attraverso SWIFT.
In altre parole, questa misura è destinata a ridurre l’efficacia del predominio del dollaro nei pagamenti come arma. Se i Russi possano riuscirci in tempi brevi è discutibile, ma la mossa è sia difensiva che offensiva. Può avere implicazioni a lungo termine se altri paesi, stufi degli USA, decidessero di adottarla.
Per Washington, eventuali guadagni a breve termine sarebbero quasi certamente seguiti da benefici economici e strategici a lungo termine per Mosca.
Lo sappiamo perché ogni tentativo di “sanzione” contro la Russia ha avuto un risultato simile.
Matthew Allen
Fonte: http://russia-insider.com
Link: http://russia-insider.com/en/ready-anything-russia-develops-alternative-international-banking-system/ri19318
24.03.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG e OLDHUNTER
NOTE
1. https://www.rt.com/business/382017-russia-swift-central-bank/
2. http://russia-insider.com/en/2015/02/27/3932
3. https://www.rt.com/business/382017-russia-swift-central-bank/
4. https://www.rt.com/business/253649-crimea-payments-blocked-swift/
5. http://russia-insider.com/en/politics_business/2014/11/14/01-32-30pm/russia_launch_new_payments_system_circumvent_swift_network