Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La Siria è caduta

La Siria è caduta

di Matteo Mazzoni - 08/12/2024

La Siria è caduta

Fonte: Matteo Mazzoni

In un men che non si dica. Con l'esercito che non ha praticamente sparato un colpo, fatti salvi gli attacchi aerei congiunti con le forze russe.
Si sono ritirati da tutti i fronti ancora prima di combattere. Il perché non lo sappiamo. Se perché fiaccati dai continui attacchi israeliani,  che mai hanno smesso di colpire. Se piegati dalle sanzioni e quindi dalla povertà, privati territorialmente delle zone estrattive, ancora oggi sotto occupazione americana. Se perché semplicemente ormai stanchi di Assad, che appare evidente non essere stato in grado di gestire il tempo di pace. Non so nulla. Ne hanno avuto il diritto.
Forse Assad è fuggito, forse è morto. Non si sa ancora. Lo giudicherà Dio. Non certo io.
Quello che so è che noi non portiamo in spalla un fucile. Non ci spara contro nessuno. Non abbiamo lezioni da dare.
Abbiamo avuto i cellulari, i PC, coi quali fare controinformazione. La nostra è solo una passione. E anche un po' il desiderio che altri facciano il lavoro che noi non abbiamo le palle di fare: tagliare corto con l'occupante americano, e col suo cane sionista. Sconfiggerli. Ricacciarli. Almeno in piccolo. Ovunque. Anche nella provincia più sperduta. Ridare speranza ai nostri figli. Alla nostra terra. Che qualcuno ci dimostrasse che in fondo, si può. Che ci desse un po' di coraggio.
Abbiamo avuto le conferenze. Sempre con idioti vari appena fuori a protestare. E gli sbirri di mezzo. E la rabbia nel vedere i nostri politicanti presentarsi in piazza con le bandiere dei tagliagole. Abbiamo dovuto sentir tessere le lodi degli elmetti bianchi, che a conti fatti erano invece legati ad Al Qaeda. E lo gridavamo. Erano i tempi in cui si seguiva con interesse Sebastiano Caputo (che fine ha fatto?). I tempi della mezzaluna sciita. I tempi del Generale Souleimani, poi fatto uccidere dallo scemo biondo che, ironia della sorte, sarà presto di nuovo a cavallo.
I tempi dell' ISIS, che oggi trionfa nell' indifferenza generale, con solo un po' di cipria in faccia. Tempi nei quali studiavamo. Tanto. Studiavamo la composizione etnica della Siria. Le religioni. Le sette. I territori. Sapevamo più della Siria che della Basilicata. Dove cazzo è la Basilicata? Leggevamo Buttafuoco, con le sue analisi escatologiche. Leggevamo tutto.
La Siria un sogno. La Siria la culla della cristianità. Gli eroici ragazzi di Hezbollah a difesa dei cristiani.
Le bandiere di Hezbollah esposte in casa.
In Siria la Russia era tornata ad essere 'la Santa Russia'. Proprio perché salvò la Siria. Non più solo il paese degli oligarchi, ma il nemico del mio nemico.
I soldati russi fotografati nel deserto mentre leggevano i più strambi testi escatologici di Dugin.
Noi, cresciuti a pane e Guenon, che vedevamo dispiegarsi in campo tante di quelle forze, tante di quelle simbologie, che il nostro immaginario ci scaraventò in anni di crisi mistico-militante. Quando avevamo ancora voglia di militare.
Tante notti ad aspettare le notizie.
Ad approfondire i personaggi. Quelli buoni e quelli cattivi. A studiare i movimenti politici siriani. Le sette torri del diavolo. I mangiatori di fegato. E quant'è bella Asma Al Assad? E quanto affascinano gli Alawiti, di cui si sa poco o nulla? E quei gruppi iniziatici europei, più o meno sospetti, che hanno avuto i propri crismi in Siria. E i tanti amici conosciuti, seguendo i fatti di Siria.
La Siria è uscita dalle fila dei 'nostri'. Proprio quando i sionisti sembravano essere sull'orlo della crisi finale. Chi è stato? Il regime è imploso. È evidente. Ma chi ha dato la spinta? Israele, senza dubbio, viste le dichiarazioni di Netanyahu del giorno prima. E quindi gli USA. E poi? I turchi. E poi? Iran e Russia hanno dovuto cedere? La Russia manterrà le sue basi in Siria? Hanno forse venduto la Siria in cambio dell' Ucraina? Ipotesi fantasiose. Ma se fosse: logico. Ma per i nostri sentimenti no. Per noi la Siria vale cento ucraine, e l'Iran centomila.
Ed ora? Sarà la fine di Hezbollah? Quel partito che abbiamo preso come modello ideale di movimento politico integrale? E cosa resterebbe di buono intorno? A chi potremo attaccarci per sperare di vivere un futuro libero da ingerenze? Un futuro che si prospetta neofeudale, coi capitalisti possessori di tutto, e noi schiavi scemi a segarci su siti porno di proprietà di quelli là, a guardare notiziari condotti da quelli là e film con attori come quelli là e produttori di quelli là, mentre un fondo d'investimento sempre gestito da quelli là ci toglie anche la sedia da sotto il culo. Senza ideali, senza speranze, senza nemmeno poterci attaccare a un piccolo Davide siriano o libanese, che faccia sentire il fiato sul collo a Golia? Che succederà domani?
Dio lo sa. Guardiamo in alto. In Lui risiede ogni vittoria.