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Le baggianate femministe di Pietro Grasso

di Enzo Chiaradia - 28/10/2017

Le baggianate femministe di Pietro Grasso

Fonte: Libera opinione

Le istituzioni non funzionano e il presidente del Senato Grasso si dimette dal partito, ma non dalle istituzioni che non funzionano; e il PD lo invita a farlo, per coerenza. La “decisione inaspettata”, che arriva in un  momento in cui i sondaggi elettorali danno il PD in rapida discesa, meraviglia anche perché in più occasioni Grasso aveva stigmatizzato i cambi di casacca.

Puo’ anche darsi che, nel merito, la protesta di Grasso abbia delle motivazioni valide, in quanto porre la fiducia in Parlamento equivale sempre a non discutere adeguatamente i problemi. Resta comunque il fatto che quello in carica è il quarto governo di “nominati”, cioè non eletto dai cittadini. Se, come recita la Costituzione, il popolo è sovrano, deve poter esprimere il suo pensiero.  Non risulta che Grasso abbia fatto nel cinque anni di presidenza gesti dimostrativi forti per sollecitare la discussione sul sistema di voto; se lo avesse fatto, forse ci sarebbero stati i tempi per partorire una legge migliore.

E’ naturale che la decisione assunta da un uomo che rappresenta la seconda carica dello Stato, in un momento di grave difficoltà politica attraversato dal Paese,  presti il fianco a giudizi pesanti.  Ma Grasso, ex magistrato datosi alla politica, sembra aver assunto ultimamente atteggiamenti disinvolti senza mitigarli con la prudenza tipica degli ambienti istituzionali.

Ha fatto molto parlare nei giorni scorsi una sua intervista rilasciata al “Corriere della Sera” in tema  di violenza sulle donne in cui si è espresso in questi termini: “La violenza di genere è soprattutto un problema degli uomini…Non esistono giustificazioni, attenuanti, eccezioni di alcun genere…E’ un problema che parte dagli uomini e solo noi possiamo porvi rimedio…Troppe volte si è messa in discussione la vittima piuttosto che il carnefice…”.

Prevedibili le risposte, che l’ex magistrato ha invece accolto con sorpresa: “Su Facebook tanti mi hanno scritto: -Come ti permetti di chiedere scusa a nome mio che non ho mai violentato una donna? ‘Toni che fanno pensare’, ha aggiunto. Da ex magistrato non imputavo responsabilità specifiche a nessuno, ma ritengo urgente un cambio culturale. Evidentemente c’è ancora strada da fare”.

E chiaro che Grasso non ha ben presente la situazione in cui versano le famiglie italiane che la sua parte politica ha contribuito in maniera pesante a distruggere misconoscendo una parte del problema: quella legata alle situazioni di molti figli di separati e di molti padri di famiglia, cacciati di casa e ridotti, spesso a seguito di sentenze scandalose emesse da Tribunali italiani, a lavorare, mendicare e dormire all’interno delle loro auto.

Ma non solo gli uomini si sono scandalizzati per le dichiarazioni di Grasso. Federica Poddighe, sul giornale “OltrelaLinea”, ha parlato di “ridicolo femminismo” del Presidente del Senato, rincarando la dose in questi termini.

“Pietro Grasso, presidente del Senato, chiede scusa – da parte di tutti gli uomini – a Nicolina, la ragazzina uccisa a Foggia. -È colpa nostra, di noi uomini…

Io penso a mio padre, a mio marito, a mio fratello e a mio figlio e dico che queste sono baggianate. Pietro Grasso si scusi piuttosto come ex magistrato, per tutti quegli assassini, stupratori, ladri e delinquenti a piede libero che devastano la vita delle persone – donne e uomini – che ancora in questo benedetto Paese cercano di condurre una vita nel rispetto di quelle leggi che sembrano invece fatte apposta per fotterli.

Chieda scusa come uomo delle istituzioni, per la ragazzina uccisa da uno segnalato alle forze dell’ordine e ai servizi sociali, ma a piede libero. Chieda scusa come esponente del governo per le vittime del branco di Rimini che in Italia non dovevano manco starci. Si ricordi, da magistrato quale è, che la responsabilità penale è personale e non la si può estendere ad un intero Paese, o alla metà che urina in piedi, per la sola appartenenza al genere che – in questo caso – non ha stranamente nulla di “fluido” o discrezionale.

E come uomo, abbia il coraggio di rivolgersi alle donne, di smetterla di compatirle come subumane, bisognose di tutela e protezione speciali e ricordi loro che hanno una responsabilità verso se stesse e verso i loro figli… Non bastasse l’orrore di quello che è successo a Foggia, queste dichiarazioni aggiungono il carico da novanta del grottesco e dell’ipocrisia e la puzza immonda della strumentalizzazione.

Attendiamo anche le scuse, il rammarico e il mea culpa contrito di qualcuno, per il 65enne sfrattato e senza luce che si è impiccato ieri a Parma, dagli scranni maledetti da cui decretano la nostra agonia, giorno dopo giorno”.

Insomma, sembra che la gente non sia più disposta a sopportare prediche da istituzioni screditate, si tratti di governanti “nominati” o di rappresentanti democraticamente eletti, che sono lontani dalla gente e dal loro sentire, anche  in tema di accoglienza, di quote rosa, di famiglia, di diritti e di doveri e, soprattutto, di giustizia.

Ha ragione Pietro Grasso: c’è ancora molta  strada da fare, ma nel senso opposto a quello indicato da lui o dalla sua collega della Camera, Laura Boldrini.