Le parole di Jacques Attali in occasione di una epidemia ex ante
di Riccardo Paccosi - 22/02/2020
Fonte: Riccardo Paccosi
LE PAROLE DI JACQUES ATTALI IN OCCASIONE DELL'INFLUENZA AVIARIA DEL 2009.
In Rete, ci sono molti - da Giulietto Chiesa in giù - che vanno sostenendo la tesi cospirazionista secondo cui il coronavirus non sarebbe un Cigno Nero bensì una strategia deliberata.
Vorrei subito chiarire che, per come la vedo io, fintanto che non ci sono indizi a supporto, pubblicare tesi del genere è farneticante.
Il motivo per cui riporto qui sotto le parole pronunciate da Jacques Attali in un'intervista del 2009 alla rivista L'Express, quindi, è un altro: nelle situazioni di crisi, noi semplici cittadini siamo costretti a ritirarci nel nostro imbozzolamento individuale delegando completamente alle autorità e ai media le gestione degli eventi. Ebbene, penso sia il caso di tenere a mente che le èlite finanziarie sovranazionali, invece, anche in casi di crisi estrema continuano a fare politica. E quando la fanno durante uno stato d'eccezione, le loto strategie per forza di cose incontrano meno ostacoli e rallentamenti.
Quando però si attua una semplifcazione complottista volta a confondere le strategie di potere con la creazione di un nuovo ed effettivo status quo, quando si confonde il cavalcare un fenomeno da parte del potere con la creazione pianificata di quest'ultimo, si fa solo un favore a suddette èlite. Atteniamoci ai fatti, al dato politico, ed evitiamo le stronzate, insomma.
"La storia ci insegna che l’umanità evolve significativamente soltanto quando ha realmente paura: allora essa inizialmente sviluppa meccanismi di difesa; a volte intollerabili (dei capri espiatori e dei totalitarismi); a volte inutili (della distrazione); a volte efficaci (delle terapeutiche, che allontanano se necessario tutti i principi morali precedenti). Poi, una volta passata la crisi, trasforma questi meccanismi per renderli compatibili con la libertà individuale ed iscriverli in una politica di salute democratica.
La pandemia che sta iniziando potrebbe far scatenare una di queste paure strutturanti.
E, anche se, come bisogna ovviamente sperare, questa crisi non sarà molto grave, non bisogna dimenticare, come per la crisi economica, di impararne la lezione, affinché prima della prossima crisi – inevitabile – si mettano in atto meccanismi di prevenzione e di controllo, come anche processi logistici di un’equa distribuzione di medicine e di vaccini. Si dovrà per questo, organizzare: una polizia mondiale, un sistema mondiale di stoccaggio (delle risorse) e quindi una fiscalità mondiale. Si arriverebbe allora, molto più rapidamente di quanto avrebbe permesso la sola ragione economica, a mettere le basi di un vero governo mondiale. È del resto con la creazione dell’ospedale che è cominciata in Francia, al XVII secolo, la realizzazione di un vero e proprio Stato".