Lo strano caso Azero
di Enrico Tomaselli - 20/01/2025
Fonte: Giubbe rosse
L'Azerbaijan, paese ben collocato nell'area di crescente importanza strategica dell'Asia centrale, da un punto di vista geopolitico si colloca nell'orbita turcofona, ed è sicuramente il miglior alleato di Ankara. Il governo di Baku ha di recente rimesso in campo le sue rivendicazioni verso l'Armenia, sia per quanto riguardava l'enclave del Nagorno-Karabakh (questione poi risolta con il veloce conflitto del settembre 2023), sia soprattutto per la questione del corridoio di Zangezur, che dovrebbe collegare la Repubblica autonoma di Nakhchivan al resto dell'Azerbaijan, attraverso la regione armena di Syunik. A sua volta l'Armenia, paese tradizionalmente collocato nell'orbita russa, ha di recente avviato un progressivo avvicinamento all'occidente (UE, NATO) allontanandosi da Mosca. Dopo la disastrosa sconfitta del 2023, di cui Erevan porta non poche responsabilità, questo avvicinamento si è ulteriormente accentuato, soprattutto attraverso la Francia - paese tradizionalmente amico, che ospita una comunità della diaspora armena.
La questione del corridoio di Zangezur è in effetti al centro di tensioni più ampie, poiché l'Iran è decisamente contrario; la sua creazione, infatti, verrebbe a tagliare le sue linee di transito verso nord-ovest attraverso l'Armenia. Oltretutto, l'Azerbaijan - grazie agli oleodotti turchi - è un importante fornitore di petrolio di Israele, con il quale peraltro Baku intrattiene ottimi rapporti, anche per quanto riguarda la difesa. Teheran, dunque, ha più di una ragione per trovarsi in contrasto con il paese vicino. Baku ed Ankara, oltretutto, manovrano per mettere sotto pressione l'Iran (la mossa turca in Siria non è che l'aspetto più eclatante), anche sotto il profilo energetico; la Socar, compagnia statale azera nel settore, ha annunciato investimenti per oltre 17 miliardi di dollari in Turchia, in particolare nella produzione di componenti necessarie alla raffinazione. In tal modo, il greggio azero - passante tramite l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, che trasporta il petrolio dal Mar Caspio al Mediterraneo attraverso la Turchia - verrà raffinato in loco, rafforzando ulteriormente il legame tra i due Stati.
Ma l'area del Medio Oriente allargato è un tale groviglio di interessi, che può accadere di tutto.
Ed ecco infatti che viene annunciato un accordo trilaterale (in via di definizione), Russia-Iran-Azerbaijan, che prevede la costruzione di un gasdotto che attraverso l'Azerbaijan fornirà all'Iran inizialmente 2 miliardi di metri cubi di gas all'anno, con l'obiettivo di raggiungere infine i 55 miliardi di metri cubi. La capacità massima pianificata di questo gasdotto dovrebbe essere uguale a quella del Nord Stream. L'accordo, della durata di 30 anni, fornirà gas russo all'Iran sia per il consumo interno che per i paesi limitrofi.
Nonostante detenga la seconda riserva di gas naturale più grande al mondo (34 trilioni di metri cubi, dopo la Russia), l'Iran si trova infatti ad affrontare una carenza di carburante, poiché la domanda di gas supera la produzione. La maggior parte delle riserve non è sfruttata a causa delle sanzioni imposte dagli USA, che bloccano gli investimenti e il miglioramento della tecnologia, e oltretutto i principali giacimenti di gas dell'Iran sono concentrati nel sud, mentre i maggiori consumatori si trovano nel nord, dal clima piuttosto rigido, ragion per cui in inverno l'Iran si trova ad affrontare una carenza giornaliera di almeno 260 milioni di metri cubi di gas, mettendo a dura prova la fornitura di elettricità.
Ovviamente Baku, oltre a ricavarne introiti dal diritto di passaggio, potrebbe a sua volta usufruire di parte del gas trasportato. Se, come sembra, l'accordo verrà finalizzato, si verrebbe insomma a creare una situazione di maggior cointeresse tra i tre paesi, che in qualche misura - ed in prospettiva - potrebbe portare sia ad una risoluzione negoziata dei contenziosi tra Iran ed Azerbaijan, sia ad una limitata riduzione dell'influenza turca nella regione.
Insomma, il grande gioco geopolitico continua...