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Ma quale sarebbe la differenza tra la oppia cittadinanza ai sud tirolesi e lo "ius soli"

di Francesco Santoianni - 20/12/2017

Ma quale sarebbe la differenza tra la oppia cittadinanza ai sud tirolesi e lo "ius soli"

Fonte: lantidiplomatico

Ma quale sarebbe la differenza tra (l’inutile e controproducente) Ius Soli - invocato (a chiacchiere) dal PD e da tutta la sinistra No Border - e la doppia cittadinanza che il governo austriaco propone ai sud tirolesi? Una domanda certamente legittima davanti ad articoli come quelli di Repubblica che riporta come fosse una bestemmia le parole di un parlamentare della destra austriaca: ”in futuro, atleti altoatesini potranno gareggiare per la nazionale austriaca.”

Ma non era le stesse parole messe in bocca proprio da Repubblica a bambini stranieri che ambiscono a diventare calciatori? E anche il Corriere ci va giù ancora più pesante: “La richiesta del doppio passaporto verrà infatti inevitabilmente vista come una sorta di referendum. Riportando la lancetta dell’orologio indietro, ai tempi dolorosissimi delle «opzioni» del 1939, quando solo i sudtirolesi che scelsero il Terzo Reich vennero considerati da molti i «veri» patrioti”. Si, ma perché la stessa reazione non potrebbe insorgere in tanti migranti che pur costretti a venire in Italia non intendono perdere le radici con la loro terra?

Si dirà “ma lo Ius Soli è un gesto umanitario per permettere ai bambini, oggi stranieri, di sentirsi pienamente integrati nella nostra gente.” Si, ma siamo sicuri che chi arriva in Italia lo fa per avere i figli “italiani” e non perché si illude di trovare quei diritti - contratto di lavoro, previdenza, assegnazione di case popolari… – che fino a qualche anno fa erano la norma nel nostro Paese? Diritti oggi quasi scomparsi; e per questo centinaia di migliaia di italiani, in questi anni, se ne sono già andati all’estero. Speriamo che non ci lascino anche i sud tirolesi.

 Che, comunque, “essendo crucchi, sono biologicamente nazisti, del resto guardate chi hanno votato in Austria”. Una considerazione che già comincia a circolare su Facebook ma che – lo crediate o no – è proprio quello che suggerisce la già martellante campagna mediatica contro l’Austria e il suo (legittimo) governo.

Il nemico alle porte!