Ma se passa la Legge Scalfarotto-Boldrini saremo veramente costretti a definire la donna "individuo con le mestruazioni" o "individuo con una cervice"?

di Paolo Borgognone - 04/08/2020

Fonte: Paolo Borgognone

Ma se passa la Legge Scalfarotto-Boldrini saremo veramente costretti a definire la donna "individuo con le mestruazioni" o "individuo con una cervice"? Premetto che seguo poco la politica in questi giorni perché sopraffatto dal caldo e dalla disillusione, ma se così fosse sarei portato a dire che mai nella storia la donna era stata tanto svilita nella sua dignità, nella sua identità e nel suo decoro. Ed è svilita da una legge considerata emancipativa dai suoi estensori... Un altro passo in avanti verso il post-umano. Più si va verso la società aperta e la post-modernità, più si realizzano giganteschi processi di de-emancipazione. La Legge Scalfarotto-Boldrini non è contro l'omofobia (termine che non ha alcun significato specifico perché vuol dire semplicemente "paura dell'uguale", cioè vuol dire nulla) bensì contro il sesso. La battaglia delle élite del post-umano contro il sesso è cruciale per consentire loro di raggiungere il proprio obiettivo: cancellare l'uomo e la donna, il maschio e la femmina intesi come soggetti anatomicamente diversi e complementari. Al posto del maschio e della femmina avremo il Tipo Androgino Sessuale Unificato. La strada verso questo abominio, che significa fine del piacere, dell'incontro, dello scambio e della complicità tra i sessi cominciò quando sulle passerelle iniziarono a sfilare modelle anoressiche e in TV passò un canone di bellezza maschile ispirato alla figura dell'efebo. All'epoca ci sembrava nulla, stravaganze dettate dalle mode del momento, ora siamo a questo punto. Invertire la direzione di marcia non sarà facile. Ciò non vuol dire che non dobbiamo provarci. Anzi, è nostro dovere provarci. Lottare.