Mario Draghi approva i MiniBot
di Fabio Conditi - 09/06/2019
Fonte: Moneta Positiva
Mario Draghi esprime la sua autorevole opinione sui MiniBot, tutti i commentatori sono convinti li abbia bocciati, ma in realtà, analizzando le sue dichiarazioni, in sostanza li ha approvati.
Prima di analizzare nel dettaglio ciò che ha detto Mario Draghi, voglio sottolineare che comunque è stato fatto un enorme passo in avanti nella discussione politica, perchè finalmente è stato sdoganato un argomento tabù, quello che lo Stato i soldi li può anche creare, e non li deve solo trovare o farseli prestare.
Bisogna rendere merito alla Lega ed all’attuale Governo di aver fatto approvare in Parlamento i MiniBot, con il voto convinto anche delle opposizioni, anche se c’è stato qualche ripensamento il giorno dopo, in particolare del PD e del Ministro Tria, che pure aveva dato il parere positivo del Governo.
I MiniBot hanno costretto l’informazione mainstream a discutere sul fatto che i soldi, intesi come strumento utilizzabile come mezzo di pagamento negli scambi economici, possono essere anche “creati” dallo Stato, quindi non solo “prestati” dai mercati finanziari oppure “trovati” attraverso l’aumento delle tasse o la riduzione della spesa.
E questo è un grande risultato, perchè apre la strada ad una discussione sul tema della creazione di denaro da parte dello Stato. Finalmente direi.
Adesso dobbiamo far capire alle persone che lo Stato ha ancora la sovranità monetaria, cioè il potere di decidere con quale strumento possono essere pagate le tasse che impone, quindi ha ancora la possibilità di creare nuovi strumenti che abbiano questa caratteristica, con la sola eccezione delle banconote, che sono di competenza esclusiva della BCE per l’art.128 del TFUE.
A questo punto dobbiamo solo capire qual è lo strumento migliore da un punto di vista “politico” e “strategico”.
Per una trattazione approfondita del tema della sovranità monetaria dello Stato, rimando ad altri articoli e video su questo tema, in particolare queste sul nostro sito http://fabioconditi.blogspot.com/2016/10/la-sovranita-monetaria-e-dello-stato.html.
Ma torniamo alla frase di Mario Draghi, come al solito storpiata e travisata dal mainstream, cerchiamo di ricavarla direttamente dalle parole esatte che ha pronunciato sui MiniBot : “O sono altra moneta, e quindi sono illegali, oppure sono altro debito, e allora il debito sale“.
Per capire il motivo del perchè Mario Draghi abbia usato la frase “o sono altra moneta, e quindi sono illegali” bisogna rimandare a quanto dichiarato dalla Commissione Europea nel 2011 sull’ipotesi berlusconiana di “moneta parallela”, trovate l’articolo ancora su Milano Finanza del 23 agosto 2017 https://www.milanofinanza.it/news/commissione-ue-no-a-doppia-moneta-btp-ancora-deboli-201708231343261186 : “L’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea specifica che le banconote dell’euro emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali devono essere le sole banconote di questo tipo ad avere lo status di valuta legale all’interno dell’Unione“, ha spiegato all’AGI un portavoce della Commissione. Una moneta parallela (ndr diversa dall’euro) sarebbe contraria alle regole comunitarie se ci fosse “l’obbligo legale di pagare o accettare pagamenti” in questa valuta anche solo a livello nazionale, ha sottolineato ancora il portavoce dell’esecutivo di Bruxelles.”
Quindi la frase “o sono altra moneta, e quindi sono illegali“, pronunciata da Mario Draghi e riferita ai MiniBot, deve essere intesa come “o sono una moneta a corso legale diversa dall’euro, cioè ad accettazione obbligatoria, e quindi sono illegali“, perchè l’unica moneta a corso legale è l’euro e le uniche banconote aventi lo “status di valuta legale all’interno dell’Unione Europea“, sono quelle emesse dalla BCE e dalle BCN dell’Eurosistema.
Questa è la mia intervista su Radio Arancia, realizzata con Luigi Brecciaroli, su questo argomento, dove spiego diverse cose sui MiniBot e sulla dichiarazione di Mario Draghi :
- che i MiniBot sono Titoli di Stato emessi in forma cartacea ed in piccoli tagli, ma in realtà non sarebbero un debito, perchè non ne hanno le caratteristiche fondamentali, cioè la scadenza ed il rendimento;
- in realtà sono uno strumento di pagamento a valenza fiscale, cioè il cui valore deriva dal fatto che lo Stato dichiara di accettarlo per il pagamento delle tasse;
- i MiniBot non sono una moneta a corso legale diversa dall’euro, perchè sono ad accettazione volontaria e sono in euro, quindi perfettamente legali;
- i MiniBot sono un debito solo perchè sono stati erroneamente chiamati “BOT”, ma essendo utilizzati per estinguere un debito dello Stato già contabilizzato, sono a somma zero.
Quindi in definitiva Mario Draghi ha approvato i MiniBot, perchè non è vera nessuna delle due ipotesi che ha fatto :
- i MiniBot non sono altra moneta, perchè è ad accettazione volontaria;
- i MiniBot sono altro debito, ma essendo utilizzati per pagare un debito già contabilizzato, in definitiva non aumentano il debito pubblico.
Sono quindi una soluzione utilizzabile, che provocherebbe un aumento della quantità di beni e servizi scambiati, quindi anche un aumento del PIL e delle entrate fiscali dello Stato.
Ma i MinBot hanno anche molti problemi attuativi, che li rendono di difficile realizzazione :
- se le aziende che ricevono i MiniBot, li utilizzano subito per pagare le tasse, scompaiono dalla circolazione e lo Stato ha fin da subito un buco nel suo bilancio dovuto ad una riduzione delle sue entrate;
- per creare 53 mld di euro di MiniBot con tagli da 5-10-20-50-100-200-500 euro, pari al debito della PA, tra progetto, realizzazione delle matrici e stampa ci vuole almeno un anno, nel frattempo si scatenerebbero i mercati finanziari con lo spread;
- è alquanto scomodo pagare le aziende con MiniBot, ad esempio se il debito è pari ad 1 milione di euro, devi inviargli uno scatolone con 10.000 MiniBot da 100 euro, che non è molto comodo;
- per ultimo, visto che si dice che sono utilizzabili per il pagamento delle tasse, l’Agenzia delle Entrate non accetta contanti, quindi è necessario porsi il problema di come trasformarli in moneta elettronica.
Noi da anni abbiamo analizzato il problema, e la soluzione migliore è creare uno strumento elettronico a valenza fiscale, come il nostro SIRE, gestito con dei conti correnti fiscali direttamente dal Ministero dell’Economa e delle Finanze, in modo che passano essere scambiabili tra cittadini ed aziende e quindi utilizzabili fin da subito anche per effettuare pagamenti.
Si può comunque pensare di affiancare agli strumenti elettronici anche una versione cartacea come i MiniBot, utilizzabile per i piccoli scambi, ma deve essere considerata una moneta a valenza fiscale ed accettazione volontaria, e non certo una moneta a corso legale o un debito per lo Stato.
In definitiva il SIRE avrebbe valore e sarebbe accettato da tutti, perchè lo Stato dichiara di accettarlo come riduzione/pagamento dello tasse.
Come “riduzioni erariali”, funzionerebbero come le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie già oggi utilizzate dallo Stato, quindi non sarebbero utilizzabili fin da subito come riduzione delle tasse, ma solo dopo due anni, in modo da permettere di incrementare gli scambi, producendo un aumento del PIL e delle entrate fiscali che compenserebbe la riduzione delle entrate fiscali alla scadenza dei due anni.
Il dado è tratto. E non si torna più indietro.
La moneta sarà comunque di proprietà dei cittadini e libera dal debito, è solo un problema di tempo.
Fabio Conditi – Presidente dell’associazione Moneta Positiva
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