Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Oggi la vera divisione passa tra chi accetta lo stato di dipendenza dell'Italia (e dell'Europa) e chi no

Oggi la vera divisione passa tra chi accetta lo stato di dipendenza dell'Italia (e dell'Europa) e chi no

di Silvio Dalla Torre - 23/10/2024

Oggi la vera divisione passa tra chi accetta lo stato di dipendenza dell'Italia (e dell'Europa) e chi no

Fonte: Silvio Dalla Torre

L'Italia non è un paese sovrano. Gli staterelli del Sei e Settecento erano più autonomi dell'attuale stato nazionale. Siamo soggetti a una triplice autorità: degli Stati Uniti, della Commissione Europea e dei mercati internazionali . Padre, Figlio e Spirito santo. E' a questa nuova santissima trinità che gli uomini di potere sono tenuti a far professione di fede.  Corollario ad essa è una ideologia ufficiale che ha ugualmente tre capisaldi: la religione dei diritti umani, che serve a giustificare l'ingerenza dell'Occidente  in tutti i paesi del globo ;   il culto metafisico della Shoa,  che serve a mentenere l'Europa in un perpetuo stato di dipendenza, imputandole eternamente la responsabilità dei crimini contro gli ebrei; il sionismo, che serve a giustificare qualsiasi nefandezza dello stato di Israele, visto come avamposto e cane da guardia occidentale in Medio Oriente.
In questa situazione, l'intero dibattito politico e culturale, quello almeno che si svolge entro il perimetro della stampa e delle televisioni di regime,   tende ad assumere un carattere meramente teatrale. Nel momento in cui qualsiasi decisione del parlamento e del governo può essere ribaltata da uno starnuto di un presidente americano,  da un pronunciamento della Commissione di Bruxelles o da un soffio di vento dei mercati finanziari, a venir meno è la politica. Di conseguenza, concetti come destra, sinistra , anticomunismo, antifascismo perdono ogni significato. Diventano parole a cui non corrispondono cose. Servono solo a mantenere artificialmente in vita le divisioni del passato. Non a caso, quando queste parole vengono pronunciate nei dibattiti a qualsiasi livello e magari usate come armi contundenti, si assiste a un precipitare della discussione, che scade al livello del pettegolezzo o del litigio tra isterici.
Oggi la vera divisione passa tra chi accetta lo stato di dipendenza dell'Italia (e dell'Europa) e chi no.