Patriarcato?
di Antonio Terrenzio - 08/12/2024
Fonte: Antonio Terrenzio
Qualche settimana fa Il sociologo Luca Ricolfi, in occasione della "giornata contro la violenza sulle donne", ha fatto chiarezza sul concetto di patriarcato, come questo sia scomparso da almeno due secoli e come non c'entri assolutamente nulla con la violenza sulle donne.
Alle valide quanto ovvie argomentazioni di Ricolfi, potremmo aggiungere che la violenza sulle donne non è affatto un tratto caratteristico della società contemporanea. Il tema inoltre, dopo qualche mese di standby, è tornato alla ribalta dopo l'elezione di Donald Trump e con i processi Impagnatiello e Turetta. Aldilà del sensazionalismo mediatico, degli spot androfobici della Cortellesi, del "tu non puoi anche se ti dico di si" e via delirando, preme constatare che la maggiorza delle vittime di violenza vede protagonisti gli uomini e non le donne, idem per quel che riguarda le morti sul lavoro. Già questo dato basta a capovolgere i termini della questione. Inoltre i numeri dei femminicidi gravitano intorno al centinaio l'anno. Una media infinitesimale, se consideriamo che 1/3 sono commessi da immigrati di II o III generazione.
Come si faccia inoltre a parlare ancora Patriarcato, quando la donna moderna decide praticamente di fare ciò che desidera, di fare sesso, di studiare, di sposarsi e di divorziare con chi vuole, resta davvero un puro nonsense. Ancora Ricolfi rammenta come sulla scomparsa dell'autorità paterna, tra la comunità di psicologi sociali e psicoanalisti, sussistano ben pochi dubbi: sarebbe sciocco parlare di "società patriarcale" quando "la figura del padre è scomparsa non sola dalla famiglia, ma più in generale dalla società".
L'interessante conclusione alla quale arriva Ricolfi è che la nostra società è profondamente maschilista o machista, quindi basata sul dominio maschile, proprio per l'assenza del patriarca e dell'autorità.
Dovremmo dedurre che il risultato controintuitivo e apparentemente paradossale della violenza sulle donne, sia il risultato della sconfitta del patriarcato. La libertà dei consumi, la maggiore libertà sessuale e autonomia della donna, il suo ingresso nel mondo del lavoro, sempre secondo il sociologo ha reso gli uomini più fragili ed insicuri, possessivi, incapaci di accettare una minima sconfitta ed un rifiuto. L'odierno maschilismo come contraltare all'agonia del patriarcato e come risultato di una società che predilige i diritti sui doveri, e per questo esplode in manifestazioni di violenza in quanto non capace di accettare un rifiuto o di non rinunciare a prendere con la forza ciò che si desidera.
C'è da aggiungere che la maggioranza dei Turetta sono allevati da donne e da padri completamente esautorati della propria funzione. I padri, anche se presenti, non esprimono nessun principio di virilità ed autorità.
Oggi, l'80% dei divorzi è richiesto dalle donne. C'è una stretta correlazione tra famiglie mononucleari formate da donne e fenomeni criminali. Il dato scomodo che nemmeno Ricolfi rivela, è che molti di quei maschi che commettono crimini e violenze sulle donne sono spesso allevati da altre donne. Se il padre rappresenta la legge, il femminile esprime la trasgressione alla regola. Il femminile senza il contropeso del maschile è destinato a naufragare nell'autodistruzione e nel caos. Le femministe del me too e delle sue propaggini, dovrebbero sapere che la famiglia che loro hanno contribuito a distruggere con l'ottenimento della legge sul divorzio, tanto per fare un esempio, le ha rese più esposte a quella violenza che oggi condannano come espressione del patriarcato. Il padre e i fratelli infatti, rappresentavano la principale rete di protezione per una donna da qualsiasi male intenzionato... Così come gli unici uomini a non avere un interesse sessuale nei loro confronti e quindi punto di riferimento per il sesso debole.
Matrimoni scoppiati, famiglie fragili, madri single e padri deboli sono il prodotto dell'ideologia femminista, dove a farne le spese sono state le donne stesse. Dopo un secolo possiamo affermare che la società post-patriarcale ha totalmente fallito (affronteremo nel dettaglio le ragioni di quanto detto in un altro momento).
Infine va ricordato che il patriarcato, nelle forme più retrograde ed inaccettabili, è quanto mai presente nelle enclavi religiose e culturali delle società occidentali, ma di provenienza islamica. Il Ministero dell'Interno ha segnalato che reati gravissimi come costrizione al matrimonio, stupro di gruppo, violenza sessuale, sono esponenzialmente più presenti in comunità musulmane. Un esempio è quello di Saman Abbas che ha pagato con la vita per essersi rifiutata di accettare un matrimonio combinanto. Ma le Cortellesi e le cortigiane del politicamente corretto non lanceranno i loro strali contro il maschio non bianco ed eterosessuale, per semplice paura e per conformismo.