Perché, egregio Presidente, il Popolo italiano non deve conoscere la verità?
di Augusto Sinagra - 01/08/2023
Fonte: Augusto Sinagra
Egregio Presidente, ho ancora riflettuto sulle sue dichiarazioni a proposito dell’“altolà” da lei posto alle Commissioni parlamentari d’inchiesta sul Covid e sul caso Orlandi. Non m’interessano le sue competenze tecnico-giuridiche e né sapere se lei si sia fatto vaccinare o meno.
Correttamente lei vede la Commissione d’inchiesta sulla c.d. epidemia da Covid come uno strumento rivolto ad accertare verità ancora nascoste. Ricordo però le sue ferme sollecitazioni ad adempiere all'obbligo vaccinale in nome della... libertà!
Premesso che, a voler seguire il suo ragionamento, la Commissione d’inchiesta non dovrebbe sovrapporsi in alcun modo all’attività giudiziaria, constato che nulla è stato fatto dalla magistratura che anche in questo caso ha confermato nella quasi totalità la sua attitudine a compiacere il potere governativo anche se a scapito della verità e della giustizia. La posizione da lei assunta che poco si concilia con la Costituzione, conduce oggettivamente a non far luce sulle origini della c.d. epidemia, sulla sicurezza ed efficacia dei c.d. vaccini e sulla loro composizione chimica.
Così pure impedisce di accertare la verità sulle omissioni della magistratura, sulle responsabilità dei governi che si sono succeduti, su chi si è reso responsabile di circa 450 mila morti nel solo anno 2022; numero calcolato in base ai dati ISTAT confrontati con quelli degli anni da 2018 a 2022.
Davvero questo spaventoso numero di morti (equivalente a una strage) è da considerare espressivo di eventi improvvisi e naturali senza correlazione alcuna con i c.d. vaccini? È questo che lei pensa?
Inoltre, perché non far luce sulle responsabilità quantomeno politiche e certamente morali di una classe medica che in larga misura è venuta meno al suo giuramento? O dell’informazione che in pari misura ha stravolto la verità? Lei pensa che questo non sia importante o che il problema non esiste?
E ci sarebbe ancora da accertare (e, si spera, sanzionare) i tanti conflitti di interessi che hanno coinvolto un significativo numero di virologi veri o falsi. Come vi sarebbero da accertare i rapporti corruttivi che hanno reso ancora più maleodorante l’intera vicenda, anche a livello europeo. Mi riferisco alle modalità di acquisto di c.d. vaccini per miliardi e miliardi di euro.
Lei non ritiene importante accertare le intese contrattuali intercorse con le Case farmaceutiche?
Lei, tra le tante altre cose, non ritiene importante che una Commissione parlamentare d’inchiesta si pronunci sul famigerato protocollo del Ministero della Salute della “Tachipirina e vigile attesa” che tante morti ha provocato? Oppure accertare il perché del divieto di autopsie e delle precipitose cremazioni dei Defunti, o quel che c’è di vero nelle tragiche scene bergamasche che mostravano file di camion militari che trasportavano cadaveri? Così è stato detto ma nessun accertamento è stato mai svolto. Lei neppure ritiene importante accertare ed eventualmente sanzionare la responsabilità di quei dirigenti dell’AIFA o dell’Istituto Superiore di Sanità che sono venuti meno alle loro pubbliche responsabilità, contribuendo ad accrescere disperazioni e lutti?
Non posso contestare le sue autonome scelte in materia di conferimento di onorificenze. Ma mi domando: perché una Commissione parlamentare d’inchiesta non dovrebbe accertare eventuali responsabilità anche del Dottor Silvio Brusaferro da lei insignito di un’alta onorificenza nonostante che erano già emersi i di lui contatti telefonici “extra ordinem” con il non rimpianto Ministro della Salute Speranza Roberto?
Perché, egregio Presidente, il Popolo italiano non deve conoscere la verità? Perché la Famiglia Orlandi non deve conoscere la verità sulla tragica sorte di una ragazzina di quindici anni?
Lei, egregio Presidente, sarà ricordato per tante cose e anche per questa sua iniziativa che, Costituzione alla mano, è una prevaricazione sulle funzioni parlamentari e sulla volontà di grandissima parte del Popolo italiano.