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Putin alza la posta: il sabotaggio del cessate il fuoco innesca l'offensiva su Aleppo

di Mike Witney - 02/10/2016

Putin alza la posta: il sabotaggio del cessate il fuoco innesca l'offensiva su Aleppo

Fonte: Comedonchisciotte

 

“La Siria è la sommatoria di tutti gli errori di un impero disfunzionale che collassa su se stesso. Storia dimenticata. Scienza ignorata. Fatti negati. La propaganda non può nascondere che l’Occidente sta sostenendo e uccidendo islamisti allo stesso tempo in una guerra mondiale che rischia di degenerare in un olocausto nucleare. “ Vietnam Vet, commenti, Sic Semper Tyrannis

L’attacco a Deir Ezzor è stato un atto palese di tradimento. Per la prima volta in cinque anni di guerra, aerei da guerra degli Stati Uniti hanno preso di mira un avamposto militare del SAA [NdT: Esercito Arabo Siriano] uccidendo 62 regolari dell’esercito siriano. Gli attacchi a sorpresa – che sono durati per quasi un’ora e sono stati seguiti da un attacco coordinato di terra da parte di membri dell’ISIS – avevano lo scopo di silurare il fragile cessate-il-fuoco e di inviare un messaggio a Mosca, che gli Stati Uniti erano pronti a raggiungere i propri obiettivi strategici in Siria anche nel caso di dover lanciare attacchi diretti ai difensori del regime.

Gli attacchi – per i quali il Pentagono alla fine ne ha accettato la responsabilità – sono stati seguiti da una insensibile e scrupolosamente non professionale filippica del capo della diplomazia dell’amministrazione presso le Nazioni Unite, Samantha Power. La Power ha dissipato ogni dubbio che lei o chiunque altro nell’amministrazione Obama non hanno tenuto conto affatto delle persone che hanno perso la vita nel bombardamento. Ha anche messo in chiaro che non le importava se gli Stati Uniti avessero violato i termini del cessate-il-fuoco appena due giorni prima che le parti critiche dell’accordo erano programmate per essere attuate.

Naturalmente, Mosca è stata presa alla sprovvista dalla reazione di Washington, per il palese disprezzo per i soldati che hanno ucciso, e l’evidente volontà di sabotare il cessate-il-fuoco. Dopo aver riflettuto sul rifiuto “de facto” di Obama dell’accordo, Putin ha perseguito l’unica opzione praticabile lasciata aperta per lui: più guerra. Di conseguenza, ha intensificato i suoi sforzi sul campo di battaglia in particolare intorno ad Aleppo dove l’Esercito Arabo Siriano (SAA) e le unità di rottura di Hezbollah hanno lanciato un attacco a tre direttrici [NdT: la parola usata “prongs” viene usata per descrivere le punte di un tridente, qui è però intesa nel senso della tattica militare] che si sbarazzerà dei jihadisti sostenuti dagli Stati Uniti che hanno distrutto gran parte del Siria nel corso dell’ultimo mezzo decennio e [che sono causa] della migrazione di 7 milioni di civili.

Conclusione: dopo aver precluso l’opzione politica per ridurre la violenza, l’amministrazione Obama dovrà assistere ora alle conseguenze del proprio rifiuto.
Qui c’è una eccellente sintesi degli sviluppi sul terreno intorno ad Aleppo da un veterano decorato e alto ufficiale in pensione dei servizi di intelligence militare degli Stati Uniti e delle Forze Speciali dell’Esercito degli Stati Uniti (I Berretti Verdi), il colonnello W. Patrick Lang. L’articolo è stato pubblicato il 24 di settembre:
“Ad oggi, le forze sono state ammassate ad Aleppo con lo scopo di eliminare la tasca dei ribelli in Aleppo Est. Ora, questa tasca è stata senza rifornimenti per un periodo prolungato. Questo è vero sia per i ribelli jihadisti e la popolazione civile, molti dei quali sono sostenitori dei ribelli.

A mio parere lo sforzo principale da parte di R+6 [NdT: “R+6” credo identifichi le forze alleate dagli R+4 (Russia–Syria–Iran–Iraq, o coalizione RSII) + brigate palestinesi e curdi NDF in Aleppo Nord] si svolge sul lato SE della tasca di Aleppo Est. Contemporaneamente, è ora in corso un imponente CAS [NdT: Close Air Support] da parte delle forze aerospaziali russe.
Allo stesso tempo, gli alleati della milizia palestinesi [NdT: la milizia è Liwa al-Quds, ovvero palestinesi siriani] con CAS hanno attaccato il campo profughi fortificato di Handarat all’angolo NE della tasca.

A mio parere questo è un attacco secondario destinato a impedire ai ribelli di poter muovere forze a sud per opporsi allo sforzo princiaple degli R+6.

Questo è un piano eccellente.

Allo stesso tempo vi è un rapporto non confermato da Londra da parte del SOHR [NdT: Syrian Observatory for Human Rights] che una forza russa con 3.000 uomini è stata posizionata ad al-Safir, circa a 12 km in direzione SE dei principali attacchi alla tasca di Aleppo. Se il resoconto è corretto questa forza è ben posizionata per rafforzare l’attacco principale o per essere utilizzata in una mossa difensiva diretta altrove contro uno sforzo dei ribelli. Sarebbe nella tradizione operativa russa passare un “onda” o scaglione di forze di rincalzo attraverso le forze d’assalto iniziali quando diventano esauste per il combattimento… .

La classe dirigente della politica estera (Borg) in Occidente vuole credere che la guerra sia obsoleta come un fattore nella storia dell’umanità… Credono che essi hanno ereditato la terra e che la loro intelligenza sempre prevarrà sulla mera forza.

“Noi ora abbiamo una dimostrazione che questo non è vero.” (“Flash! Il Washington Post scopre che la guerra in Siria può essere “vincibile”, Sic Semper Tyrannis)
Il rifiuto ‘de facto’ di Obama del cessate-il-fuoco ha creato le condizioni per una sconfitta militare decisiva ad Aleppo. Il destino dei terroristi “moderati” addestrati dalla CIA accovacciati giù in Aleppo Est non è molto diverso da quello del generale George Armstrong Custer al Little Bighorn che è stato circondato da una forza militare superiore e sommariamente macellati uno a uno. Questa è l’opzione del signore della guerra del Pentagono, Ash Carter, che ha scelto quando ha deciso di sabotare l’accordo militare congiunto di attuazione e di fare la canaglia. Carter si oppose l’accordo di cessate-il-fuoco e così facendo ha firmato la condanna a morte per centinaia di estremisti sostenuti dagli Stati Uniti le cui possibilità di sopravvivenza si assottigliano di giorno in giorno.

Secondo recenti rapporti, le forze filo-governative stanno avanzando su una serie di fronti. Allo stesso tempo, le forze aeree siriane e russe hanno intensificato la loro campagna di bombardamenti riducendo ampie fasce della città in macerie e uccidendo diverse centinaia di militanti sunniti. Nonostante i jihadisti abbiano retto meglio di quanto molti avevano previsto, il loro destino non è più in dubbio. Il calderone è circondato, le linee del fronte sono al collasso, le loro linee di rifornimento sono state tagliate, e la fine è in vista.
Aleppo cadrà e lo sforzo sostenuto dagli Stati Uniti per rovesciare il governo di Assad con un esercito delegato di estremisti islamici fallirà.
Alcune cose devono essere dette a proposito del cessate-il-fuoco per mettere le cose in chiaro.

In primo luogo, non c’è mai stata qualche possibilità che gli Stati Uniti avrebbero rispettato i termini dell’accordo. Gli Stati Uniti non hanno modo di separare i “moderati” dagli estremisti che era uno dei principali requisiti del contratto. Questo non sarebbe mai successo. Ma, cosa ancora più importante, il Pentagono – che si è opposto all’accordo dall’inizio – non aveva alcuna intenzione di rispettarne i requisiti.
Perchè?

Beh, per prima cosa, come il presidente siriano Bashar al-Assad stesso ha detto:
“… Gli Stati Uniti non hanno la volontà di lavorare contro al-Nusra o ISIS, perché credono che questa è una carta che possono utilizzare per la propria agenda. Se attaccano al-Nusra o ISIS, perderanno una carta molto importante per quanto riguarda la situazione in Siria. Quindi, non credo che gli Stati Uniti saranno pronti a unirsi alla Russia nella lotta contro i terroristi in Siria. “

Bingo. Assad non sta suggerendo che al-Nusra o ISIS sono controllati da Langley. Sta semplicemente dicendo che – in quanto gli obiettivi di questi gruppi coincidono con gli obiettivi strategici degli Stati Uniti (che hanno certamente a che fare con la Siria) Washington continuerà a sostenere le loro attività. In altre parole, Obama avrebbe preferito vedere un “principato salafita” emergere in Siria che consentire a un governo secolare indipendente di rimanere al suo posto. Tutti coloro che hanno seguito da vicino gli eventi in Siria negli ultimi cinque anni, sanno che questo è vero.

L’altra ragione per cui il Pentagono si è opposto all’accordo era perché non volevano rispettare il piano di coordinamento tra militari-a-militari. I media occidentali sono stati particolarmente opachi su questo tema. Ad esempio, secondo il New York Times  l’accordo sarebbe “una straordinaria collaborazione tra gli Stati Uniti e la Russia che chiama i militari americani a condividere le informazioni con Mosca su obiettivi dello Stato Islamico in Siria.” ( “Dettagli del Patto sulla Siria allarga la spaccatura tra John Kerry e il Pentagono “, New York Times)

Ok, ma perché è un problema? Non sarebbe il modo più efficace per sconfiggere l’ISIS e Al Qaida? Naturalmente, lo sarebbe. Quindi, qual è il punto debole? Qui c’è di più dal NYT:
“La preoccupazione principale del Pentagono è se la condivisione delle informazioni degli obiettivi con la Russia potrebbe rivelare il modo in cui gli Stati Uniti usano l’intelligence per condurre attacchi aerei, non solo in Siria ma anche in altri luoghi, che Mosca potrebbe poi utilizzare a proprio vantaggio nei crescenti scontri sottomarini e aerei intorno agli stati Baltici e in Europa.” (NYT)

Questa è completa sciocchezza. Il fatto è che il Pentagono non vuole trovarsi a dover ottenere l’approvazione per la sua lista di obiettivi (identificare e verificare) dai militari russa. Questo è ciò che sta realmente sta accadendo. E la ragione di questo è ovvia, gli obiettivi strategici degli Stati Uniti sono il contrario esatto di quelli di Mosca. Washington non ha interesse a sconfiggere il terrorismo in Siria, infatti, come abbiamo sottolineato in precedenza, a Washington sta bene il terrorismo il più a lungo li aiuti a muovere la palla più vicino al palo [NdT: del goal]. Ciò che gli Stati Uniti vogliono è rovesciare il regime, sostituire Assad con un fantoccio degli Stati Uniti, suddividere il paese in più parti, e controllare i corridoi vitali dei gasdotti. Questi obiettivi non possono essere raggiunti se il Pentagono deve ottenere una luce verde da Mosca ogni volta che fanno un bombartamento. Come possono aiutare i loro investimenti jihadisti a terra se devono seguire questa regola?

Essi non ne saranno in grado, che è il motivo per cui non sia una sorpresa che il SECDEF [NdT: Segretario della Difesa] Ash Carter abbia messo “il sigillo” all’offerta di bombardare le posizioni SAA a Deir Ezzor. Il massacro si è concluso in modo efficace, tutti parlano di “coordinamento” con i russi. Missione compiuta.

Ma anche questo non può completamente spiegare perché il Pentagono abbia lanciato questo attacco senza precedenti che ha ucciso 62 soldati siriani e si sia mosso verso l’essere più vicino a un confronto più diretto tra le due superpotenze. Per comprendere ciò che sta realmente accadendo dietro le recriminazioni senza fine, abbiamo bisogno di capire che l’amministrazione Obama abbia abbandonato il suo piano originale per spodestare il presidente siriano Bashar al-Assad, e si sia trasferita al piano B: partizionamento del paese in modo da creare uno stato sunnita separato in cui saranno dislocate truppe statunitensi e dove saranno costruiti gasdotti vitali per trasferire il gas naturale dal Qatar verso l’UE.

Questo ambizioso progetto è più di un ridisegno del Medio Oriente e un pivot in Asia. Si tratta di una linea vitale critica di un paese (USA) le cui prospettive economiche stanno progressivamente scomparendo, la cui carta di credito si è esaurita, e che sta contando su un Ave Maria per passare in Siria e salvarsi dal collasso economico catastrofico e la rovina. Washington deve riuscire in Siria perché, appunto, perché deve, perché l’inchiostro rosso ha finalmente penetrato lo scafo di legno di pino e sta rapidamente riempiendo la cambusa. Una sconfitta in Medio Oriente potrebbe rappresentare la pagliozza che ruppe la schiena al cammello, il punto di svolta dell’esperimento protratto-agonizzante di un unipolare nuovo ordine mondiale. In altre parole, è la Siria o il disastro. Ecco un po’ di storia che aiuterà a chiarire cosa sta succedendo:
“Washington ha già messo in chiaro che se non può raggiungere il suo piano A; cambio di regime, andrà per il suo piano B: di balcanizzare il paese e contribuire a creare uno stato curdo e/o sunnita in Siria orientale …”

Attaccanso l’esercito siriano, e permettendo all’ISIL di catturare la città farà di Deir Ezzor un obiettivo probabile per i delegati degli USA per attaccare e annettere. (” Il cessate-il-fuoco è fallito? Che cosa succede ora?”, The Vineyard of the Saker)

Così, Washington vuole controllare il quadrante orientale della Siria (dove si trova Deir Ezzor) per le basi militari, oleodotti, e una patria sunnita, che è più o meno il pretesto per una occupazione militare continua. Qui c’è qualcosa in più da un articolo di Christina Lin: “Scrivendo in “Armed Forces Journal4″, il maggiore Rob Taylor ha discusso i lavori di numerosi altri esperti osservando che la guerra civile siriana è in realtà una guerra condotta per il controllo della fornitura di energia, con l’Arabia Saudita, [in cui] il Qatar e la Turchia hanno bisogno di rimuovere Assad” in modo da poter controllare la Siria e realizzare/gestire il proprio gasdotto attraverso la Turchia. ” …
… Se Arabia Saudita/Qatar/Turchia hanno sostenuto l’Esercito di Conquista [NdT: ISIL/ISIS/Daech Army of Conquest] in grado di controllare solo abbastanza terra in Siria per un staterello salafita (aka-Sunnistan) per costruire l’oleodotto del Qatar e la Turchia, quindi questi stati sunniti possono finalmente realizzare la loro sognata pipeline. In effetti, un rapporto della Agenzia di Intelligence di Difesa [Defense Intelligence Agency]  corrobora il loro desiderio di ritagliarsi uno staterello salafita in Siria orientale nel territorio controllato da Assad al fine di mettere pressione sul suo regime. ” (” Stratagemmi cinesi e zona cuscinetto siriano per il gasdotto di Turchia-Qatar”, Christina Lin, Times of Israel)
L’idea di spezzettare la Siria in numerosi frammenti (e controllare la parte orientale dello stato [siriano]) è stato promosso dalle elite occidentali su tutta la tavola, dal neocon John Bolton che ha detto:
“La realtà di oggi è che l’Iraq e la Siria come le abbiamo conosciute sono oramai andate… Washington dovrebbe riconoscere la nuova geopolitica. La migliore alternativa allo Stato islamico nel nord-est della Siria e in Iraq occidentale è un nuovo stato sunnita indipendente.
Questa “Sunnita-stan” ha un potenziale economico come produttore di petrolio… e potrebbe essere sia un baluardo contro Assad che constrol l’Iran-alleato con Baghdad. “(” Per sconfiggere l’ISIS, creare uno stato sunnita “, New York Times)Interventisti liberali presso il Brookings Institute stanno spingendo per lo stesso rimedio di balcanizzazione. Ecco l’estratto da un articolo al Brookings intitolato “Decostruendo la Siria: una nuova strategia per la guerra più senza speranza America” dal capo analista militare, Michael O ‘Hanlon:
“… L’unico realistico percorso in avanti può essere quello di un piano che a tutti gli effetti decostruisce la Siria… la comunità internazionale deve lavorare per creare le tasche con la sicurezza più sostenibile di acquisire una governance dentro la Siria nel tempo… La creazione di questi santuari produrrebbe zone autonome che non avrebbero mai più affrontare la prospettiva di essere governate da Assad o dall’ISIL … ( “Decostruendo la Siria: una nuova strategia per la guerra più senza speranza degli Stati Uniti”, Michael E. O’Hanlon, Brookings Institute)
Così il gioco è fatto: dividere e conquistare. Dividere il paese, installare nuovi leader, e lasciare che il saccheggio cominci. Suona familiare?
Ma la volontà dei Russi non ha niente di tutto ciò, infatti, Putin ha risposto alla escalation di Carter intensificando se stesso [Putin]. Il cerchio intorno Aleppo si è chiuso, sono state tagliate le linee di rifornimento, gli attacchi aerei sono intensificati, e l’assalto a terra a tre direttrici è già iniziato. Così, mentre Washington può avere grandi progetti per la Siria, questi sembrano fallire dove conterebbe di più… sul campo di battaglia.

 MIKE WHITNEY vive nello stato di Washington. E’ collaboratore di Hopeless: Barack Obama e la politica di Illusione (AK Press). Hopeless è disponibile anche in edizione Kindle. Può essere raggiunto a fergiewhitney@msn.com

Fonte: www.counterpunch.org

Link:  http://www.counterpunch.org/ 2016/09/27/putin-ups-the-ante- ceasefire-sabotage-triggers- major-offensive-in-aleppo/ <

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cuar di ANDRREA CESARINI