Quando si nasce servi
di Maurizio Murelli - 29/01/2024
Fonte: Maurizio Murelli
Riprendendo un titolo di prima pagina di un quarto di secolo fa, oggi “Il Corriere della Serva”, in un articolo delle pagine interne titola: “Attacco all’America”. La domanda dell’ingenuo sorge spontanea: ma il territorio a cavallo del confine tra Siria e Giordania è America? Domanda dello sprovveduto: ma che ci fanno i soldati americani in quei territori?
I tre soldati americani uccisi e i 30 feriti colpiti da un drone delle milizie autoctone (ma il Corriere e gli altri media sostengono essere iraniani) vengono definiti da Biden “valorosi patrioti”. Non è un’iperbole se si considera che gli USA ritengono l’intero globo terracqueo “cosa loro”, un proprio territorio dove fare quel che più gli garba, ad esempio impiegare l’esercito in Siria per depredare il petrolio e sostenere i propri sgherri, come i miliziani dell’Isis. Ed è dunque logico che i servi mediatici considerino l’attacco alle truppe americane un attacco all’America tout court.
In ogni caso oggi come oggi, così come doveva essere ieri, lo slogan di punta dovrebbe essere: “Dove c’è America c’è caos” e domandarsi che fine hanno fatto gli antimperialisti italici dei bei tempi andati.
Eugéne Ionesco, nel maggio 1968, quando li vide sfilare sotto la finestra di casa propria profetizzò: «Tra vent’anni sarete tutti notai». In realtà è andata peggio: sono diventati anche imbonitori verminosi e imperversano in tutti i media delle colonie dell’Impero.