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Romania: il ruolo (neanche tanto nascosto) degli USA dietro il caos elettorale

di Roberto Vivaldelli - 19/12/2024

Romania: il ruolo (neanche tanto nascosto) degli USA dietro il caos elettorale

Fonte: InsideOver

La scorsa settimana ha fatto molto discutere la decisione Corte Costituzionale della Romania di annullare il primo turno delle elezioni presidenziali a po-chi giorni dal ballottaggio. Una sentenza che ha comportato l’azzeramento del processo elettorale, con il Governo chiamato a stabilire una nuova data per le votazioni. Il primo turno, tenutosi il 24 novembre, era stato vinto a sorpresa da Călin Georgescu, l’indipendente di destra critico della NATO che avrebbe dovuto affrontare al ballottaggio l’europeista Elena Lasconi, del partito Save Romania Union. Ecco cosa c’è dietro.

Il coinvolgimento degli Stati Uniti in Romania

La sentenza della Corte è arrivata in seguito alla “declassificazione” di docu-menti di intelligence che dimostrerebbero un’operazione massiccia di interferenza straniera da parte di Mosca a favore di Georgescu, nei sondaggi in netto vantaggio rispetto alla sfidante. L’ingerenza si sarebbe manifestata utilizzando migliaia di account sui social media per manipolare l’opinione pubblica, sfruttando piattaforme come TikTok e Telegram. Poche ore dopo la clamorosa decisione della Corte Suprema, Georgescu ha dichiarato a un’emittente televisiva che la democrazia rumena è “sotto attacco”, definendo il verdetto “un colpo di Stato formalizzato”.

Tuttavia, al momento non è stato stabilito, nemmeno superficialmente – tanto-meno in misura sufficiente a costituire una prova legalmente ammissibile – che degli account su TikTok possano aver avuto un impatto elettorale tale da modificare o influenzare in modo rilevante il processo elettorale. Ma non è un l’unico aspetto controverso di questa sentenza “shock”. Come ha svelato il giornalista investigativo statunitense Lee Fang su Substack, infatti, le critiche di Georgescu rivolte all’Alleanza Atlantica durante la campagna elettorale, “hanno allarmato i funzionari statunitensi e della NATO. Attualmente – nota Lee Fang – la Romania è il punto di partenza per i programmi di addestramento della NATO desti-nati ai piloti ucraini e ospita un progetto di costruzione che porterà alla realizzazione della più grande base NATO in Europa“, che sorgerà nei pressi dell’attuale base militare “Mihail Kogalniceanu“, che verrà ampliata, vicino a Costanza.

La reazione del Dipartimento di Stato

A quel punto, spiega il noto giornalista, think tank e ONG finanziate dagli Stati Uniti–attraverso i programmi di aiuti esteri dell’USAID, il National Endowment for Democracy (NED) e il Dipartimento di Stato” – si sono mosse velocemente per influenzare la decisione della Corte Suprema della Romania e alimentare la narrazione della presunta ingerenza russa, denunciata da organizzazioni come Global Focus e Funky Citizens. Si tratta di ONG finanziate da USAID, NED e dall’Ambasciata statunitense a Bucarest. Nei giorni precedenti alla sentenza della Corte Suprema, queste organizzazioni – tutt’altro che super partes, evidentemente – hanno sostenuto narrative volte a delegittimare il risultato elettorale, con accuse rivolte a piattaforme social come TikTok per la diffusione di contenuti pro-Georgescu. Prove che questi presunti account sui social abbiano davvero determinato il risultato elettorale a favore del candidato indipendente di destra? Nessuna.

Fiumi di denaro dagli Usa alle ONG anti-Georgescu

Tra le ONG finanziate dagli Usa che si sono contraddistinte nelle accuse mosse a Georgescu c’è anche Expert Forum, la quale ha ipotizzato che TikTok abbia violato i propri termini di utilizzo consentendo la diffusione di contenuti pro-Georgescu durante le elezioni. Septimius Pârvu, direttore esecutivo dell’organizzazione, ha dichiarato in un recente webinar che alcuni account TikTok pro-Georgescu erano stati creati nel 2016, suggerendo che ciò fosse la prova di una “operazione a lungo termine”. I registri federali mostrano che l’Ambasciata degli Stati Uniti a Bucarest ha fornito un flusso costante di denaro a Expert Forum. L’ultimo contratto assegna al gruppo 79.964 dollari per sviluppare una “soluzione integrata contro il regresso democratico in Romania”.

E non è finita qui, perché l’ingerenza degli Usa nel processo elettorale della Romania è ben più ampia. Come raccontato da InsideOver, infatti, l’accusa di aver impiegato account falsi su TikTok per ottenere consensi e diffuso “disinformazione” proviene dall’Association for Technology and Internet, che è a sua volta membro dell’European Digital Rights (EDRi), che si definisce “la più grande rete europea che difende i diritti e le libertà online”. Ma la parte più interessante riguarda i finanziatori di questa rete, come la solita Open Society Foundations del magnate liberal George Soros, l’Omidyar Network del fondatore di eBay Pierre Omidyar, la Ford Foundation, la MacArthur Foundation, e molte altre. Trattasi, evidentemente, di “ingerenze buone” e non cattive (e ad oggi presunte) come quelle che provengono da Mosca.