Rotelle pazze
di Pierluigi Fagan - 31/07/2020
Fonte: Pierluigi Fagan
Quasi due settimane fa, IMF faceva filtrare una previsione sul crollo del Pil americano al secondo trimestre di un clamoroso -37%, ci feci un post sopra dl titolo “Forse non la stiamo prendendo per il verso giusto”. Ieri il dato ufficiale sulla cui composizione si possono nutrire moderati dubbi, come qualsiasi dato ufficiale soprattutto di questi tempi, certificava un -33%. I guardiani del discorso pubblico hanno perfino aggiunto che comunque era “un po’ meglio delle previsioni” in pieno delirio numerologico. Nella discussione sul quel post, c’era perfino chi obiettava che “tanto IMF non ci prende mai”, introduceva categorie emotive come “pessimismo-ottimismo” o addirittura la buttava sulla fake news contro Trump e le sue chance di rielezione.
A seguire, il mondo dei “critici a cui non gliela fai” continuava a vigilare con costanza militante contro la bolla di esagerazioni sul Covid19 pompata dai media, agitando i fantasmi biopolitici. Noto in particolare come i critici costanti alla faccenda epidemica, siano ancora infervorati al massimo. Il lockdown è terminato da ottantesette giorni, eppure c’è chi ancora ne discute con fervore come se non ci fosse altro di più attuale e rilevate da discutere. Forse che coloro che sostengono che è “tutta una invenzione per spaventarci per poi dominarci” (come se non ci dominassero da tempo ed in molti modi), risultano poi proprio coloro che sono rimasti più spaventati di tutti tanto da non trovare altre cose più rilevanti ed attuali da discutere? Misteri della psiche individuale e collettiva.
Poi ieri, assieme al dato americano, è uscito quello tedesco, -10,1%, in questo caso “un po’ peggiore delle attese”. Poi quello francese, un bel -13,8%, oggi quello spagnolo un significativo -18,5%. In ultimo quello italiano, un -12.4% “meglio delle attese!” e manca quello britannico che sarà tremendo in quanto lo era già quello del primo trimestre che inglobava solo 15 giorni di lockdown. I britannici colpiti buoni ultimi in Europa, hanno segnato un favoloso +100 morti circa più di noi per milione di abitanti e sempre che i loro dati della case per anziani siano stati dati correttamente, cosa su cui molti dubitano. Questo clamoroso fallimento della civiltà inglese non sembra attirare alcuna attenzione, strano. Del resto, anche senza dati statistici, pare evidente a tutti che ancora oggi che siamo ben lontani non solo dai lockdown, ma anche dalle punte massime di paranoia epidemiologica, i negozi chiudono, le attività ristagnano, i traffici deperiscono. In Europa, possono oggi entrare persone che provengono da solo una dozzina di paesi (su oltre 150!)
Ma ai massimi livelli di responsabilità politica ed economica, ai massimi livelli dei compilatori del discorso pubblico ed anche ai minimi livelli del brusio critico-critico sempre pronto a smascherare la perversione del discorso pubblico operato dal dominio informativo mainstream, sembra che questo evento di massima magnitudo, non interessi nella sua giusta dimensione che è evidentemente eccezionale. E’ “new normal” questo terremoto dei sismografi statistici economici, ci saranno rimbalzi, tutto tornerà più o meno lentamente alla normalità, prima o poi. Soprattutto non interessa come farvi fronte, quali eccezionali armi di difesa e reazione sguainare. Stanno tutti parlando di qualche decina di miliardi dall’UE che non si sa se arriveranno, quando ed a quali condizioni.
Ribadisco la sensazione, mi sa che “non la stiamo prendendo per il verso giusto”. Le rotelle dei nostri ingranaggi mentali sembrano girare a vuoto, in alcuni casi grippare, in altri dedicarsi a temi di secondaria importanza per l’impotenza non dichiarabile del potersi occupare con forza del come reagire alla conclamata catastrofe economica, quindi sociale.
Euro ai massimi sul dollaro da due anni, oro alle stelle. Meglio le rotelle dei banchi …