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Russia, Ucraina e dintorni

di Nicola Guerra - 31/03/2022

Russia, Ucraina e dintorni

Fonte: Nicola Guerra

- CONFLITTO. L'esito territoriale del conflitto è al momento indecifrabile. Aldilà delle analisi superficiali e medicalizzate su Putin, appare evidente che il cosiddetto Occidente non abbia ancora compreso gli obiettivi russi. Liberare il Donbass? Dividere l'Ucraina in due aree, delle quali la russofona indipendente? Controllare l'intera Ucraina mettendo una pietra tombale al suo ingresso nella Nato? Certo è che il tempo gioca a favore di Mosca, specie se si dovesse arrivare all'inverno prossimo.
- GEOPOLITICA. Gli scossoni di un Ordine mondiale alternativo sono del tutto evidenti e già in corso. I sauditi accettano lo Yuan per il greggio e forse il petroldollaro sarà un ricordo. I due nemici storici Pakistan e India dialogano con Mosca. La finanza internazionale comincia a mettere in dubbio il dollaro come moneta rifugio e cresce importanza di Yuan e Corona svedese. Le Isole Salomon stipulano accordo di sicurezza con la Cina e l'Australia si troverà il nemico a due passi da casa. Insomma tutto si muove.
- RUSSIA. La Russia pare avere avviato anche una trasformazione economica e finanziaria. Il rublo sarà vincolato all'oro. Che è una specie di rivoluzione. Il gas sarà venduto in rubli. Gli oligarchi vedono scemare il loro potere. L'integrazione economica con la Cina prosegue e il peso internazionale della Russia cresce in Africa, Asia e Sudamerica.
- EUROPA. Europa e Usa sono alla stretta finale. È ormai chiaro anche ai sassi che gli interessi economici e geopolitici sono divergenti. Aldilà di una sbandierata unità le crepe sono evidenti e la visita di Biden in Europa non ha prodotto nulla di concreto, tanto che Zelensky si è pure lamentato in mondovisione. Macron continua a dialogare con Putin e i tedeschi sono silenziosi ma accusati da più parti di essere l'anello debole delle sanzioni. La Germania ha stanziato 100b in armamenti, vedremo se per compare dagli Usa o sviluppare armi con Francia e Spagna. La situazione è complessa.
- PARLAMENTO. Le forze politiche italiane sono tutte pro-Nato. Dalla Meloni alla Boldrini. Ciò conferma la nostra natura di satellite americano e si traduce in un immobilismo totale. Nessuna capacità negoziale con Mosca e nessun peso in Europa. Tanta retorica e poca sostanza. Anche l'assenza di posizioni eterogenee mostra come in parlamento vi sia in pratica un partito unico. Diciamo una conferma della fragilità della nostra democrazia. Ulteriore dopo la crisi della magistratura e il Parlamento ridotto a passacarte di decreti emergenziali.
- ETRAPARLAMENTARISMO. Da un lato si evidenziano tre galassie. Una di estrema destra che ha ormai sposato l'atlantismo e che intasa fb di post che equiparano la Russia all'URSS, si tratta di CPI da sempre vicina al Battaglione Azov e che inneggiava alla ''rivoluzione nazionale Ucraina del 2014' (sic). Siamo insomma nel suprematismo o poco ci manca. L'area neofascista, quella nostalgica alla dio-patria-famiglia di FN, che è decapitata per vicende giudiziarie è tendenzialmente filorussa ma ad oggi meno presente nel dibattito pubblico. Una terza galassia in via di sviluppo post-neofascista include eurasiatisti, rossobruni, nazionalbolscevichi, ecofascisti, duginiani, comunitaristi e ha posizioni geopolitiche a favore del nascente ordine mondiale alternativo e della Russia che cerca di liberarsi dall'accerchiamento Nato e di proporre un sistema alternativo all'ordine liberale. Dall'altra parte, la sinistra dei centri sociali è appiattita su posizioni atlantiste e descrive Putin come il nuovo Hitler. Anonymous si è rivelato a stelle e strisce e nulla di ribelle e alternativo. Solo il Partito Comunista di Rizzo ha posizioni più favorevoli alla Russia e un ragionamento politico per certi versi simile alla galassia post-neofascista. Insomma l'opposizione di idee è ristretta a poche aree politiche e poche forze politiche sembrano voler mettere in discussione in rapporto Italia-Nato.