Paolo Rossaro è stato radiato dall’Ordine dei Medici di Padova dopo che la Cassazione l’ha condannato a 1 anno e sei mesi di carcere, pena sospesa, per omicidio colposo di un paziente canceroso. Il dottor Rossaro è quello di cui mi sono consapevolmente affidato dopo la diagnosi e l’operazione di cancro polmonare a piccole cellule, rifiutando deliberatamente la chemio , e seguendo invece, sotto la sua guida, la terapia di mega-dosi endovena di acido ascorbico.
Hanno rovinato la vita ad un medico di valore. La cosa addolora ma non stupisce. E’ una delle manifestazioni, sempre più frequenti, del totalitarismo ambientale che si chiude sopra di noi. Non è stupefacente che uno stato che insegna ai bambini la masturbazione e l’omosessualità, chiamandola “buona scuola”, chiami “buona medicina” e la sola autorizzata l’iniezione di dodici vaccini in una volta in infanti col sistema immunitario ancora non sviluppato, ed esegua ritorsioni sulle famiglie, repressioni, espulsioni e messa alla fame di medici. Lo Stato totalitario omosessista, quello che ci obbliga per legge ad accettare come normale l’innaturale, non si ferma certo alla pedagogia del gender negli asili. Esso ha una sua “scienza” innaturale, che impone per legge penale, conculcando la libertà dei medici – come conculca quella dei genitori e viola la coscienza intima degli scolari. Saremo sempre più oppressi, in tutt’altri campi, da questo totalitarismo dell’anormalità che si impone con la polizia e il carcere.
Se è esatta la dizione leggo che la Cassazione ha condannato Rossaro (fra l’altro a pagare 220 mila euro ai familiari del paziente morto nel 2007, Cristian Trevisan) perché “la Suprema Corte ha certificato l’esistenza del nesso di causalità tra le cure di medicina palliativa e la malattia che ha provocato il decesso di Cristian Trevisan”. La malattia del Trevisan era linfoma di Hodgins – di cui di solito si muore; stabilire “il nesso di casualità” fra le endovena di acido ascorbico e la morte per cancro, è appunto uno dei quei funesti miracoli totalitari, in cui sono i giudici, non i medici, a decretare la cura giusta e a punire per quella sbagliata.
M’ero offerto di testimoniare a favore del dottor Rossaro, portando il mio caso e il trattamento di acido ascorbico. I legali non l’hanno chiesto, e capisco perché. Probabilmente la sola cosa che avrei ottenuto sarebbe stata di far incriminare anche me, per falsa testimonianza o qualcosa del genere. Dopotutto, come potevo provare che avevo seguito quella terapia e non un’altra? Tutto ciò che ho, è una diagnosi iniziale dell’Istituto Tumori di Milano, e un’attestazione dell’avvenuta operazione chirurgica. Proprio perché questi trattamenti complementari avvengono fuori dai canali ufficiali, non abbiamo cartelle cliniche da esibire, referti sul decorso e follow-up, statistiche di remissioni o insuccessi, tassi di sopravvivenza a cinque anni, insomma “dati oggettivi” che placano la burocrazia totalitaria. Nello stato totalitario ospedaliero non si cerca la cura del paziente, ma l’adesione ai protocolli. Se segue i protocolli, il medico non sarà incriminato – anche se il paziente è morto per chemioterapia.
Come negli altri casi d’attualità, il gender ai bambini e le vaccinazioni , s’è notata anche contro Rossaro la funzione sciacallesca e ignorante dei media nel sostegno al totalitarismo. “Voleva curare il cancro con la vitamina C”!, con tono di derisione.
Ancor più tipico l’appoggio alla repressione di Rossaro del funzionario medicale, caratteristica figura del totalitarismo. “Parlare con i medici non è più sufficiente per contenere l’antiscienza”, dice Angelo del Favero,”direttore generale delle USL venete ed oggi dell’Istituto superiore di Sanità” – “Quindi fanno bene i medici a prendere provvedimenti a tutela del malato e della collettività. E’ compito della comunità scientifica autoregolamentari in modo rigoroso e fermare qualsiasi pratica non ufficialmente riconosciuta”.
Questa Boldrini medicale sorveglia: le pratiche “non ufficialmente riconosciute” vanno “fermate” – sono l’Antiscienza, si spinge a dire.
Brutta cosa impancarsi di scienza quando si è ignoranti della lingua inglese – mi affretto a precisare. Perché se no, il funzionario potrebbe mettersi al corrente di qualche recente scoperta sul sito del National Cancer Institute. Spero che sappia cosa è il NCI. E’ questa la più importante centrale mondiale delle ricerche sul cancro; organo del governo, è la più oggettiva autorità scientifica e clinica nel riferire, diciamo, lo “stato dell’arte” della malattia e delle terapie. Il National Cancer Institute anche una sezione sulle terapie “complementari”. Una sottosezione intitolata “HIGH-DOSE VITAMIN C”
https://www.cancer.gov/about-cancer/treatment/cam/patient/vitamin-c-pdq
Ossia: Vitamina C in alte dosi.
In cui il funzionario potrebbe leggere:
“Per endovena, la vitamina C può raggiungere livelli molto più alti di concentrazione nel sangue che somministrata per bocca”.
“Alti dosi di vitamina C sono stati studiati come trattamento di pazienti cancerosi fin dagli ani ‘70” ( see Question 2).
“studi di laboratorio hanno mostrato che alti dosaggi di vitamina C possono rallentare la crescita e la diffusione di cancri prostatici, pancreatici, epatici, del colon e d’altro tipo. (see Question 5).
“Studi su animali e di laboratorio hanno dimostrato che combinando la vitamina C con terapie anticancro può essere di aiuto, mentre altri sudi mostrano che certe forme di vitamina C possono rendere meno efficace la chemioterapia” [ovvio, l’acido ascorbico essendo un potentissimo anti-ossidante , quindi detossicante]-
“Studi su animali hanno mostrato che alti dosi di vitamina C bloccano la crescita di tumori in certi modelli di cancri pancreatici, epatici, delle ovaie, del sarcoma e del mesotelioma maligno”
“Alcuni studi sull’uomo di alte dosi di vitamina C in pazienti con cancro hanno mostrato un miglioramento della qualità della vita, miglioramento delle funzioni fisiche, mentali ed emozionali, dei sintomi di fatica, nausea e vomito, dolore e perdita di appetito”.
“L’infusione intravenosa di alte dosi di acido ascorbico ha causato pochi sismi effetti negativi nei test clinici”
“…La US Food and Drug Administration non ha approvato l’uso endovena di alte dosi di vitamina C come trattamento per il cancro”:
Tuttavia l’uso di questa terapia, definita “complementare”, non è vietato per legge negli Stati Uniti; non ci sono giudici che condannano medici che lo praticano ad anni di galera. Basta consultare il web e si trovano una quantità di cliniche che propongono il trattamento a pazienti che rifiutano la chemio. Esistono ormai persino protocolli di somministrazione. Come questo:
https://riordanclinic.org/wp-content/uploads/2014/12/89022715.pdf