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Sovranismo, europeismo, americanismo

di Nicola Guerra - 13/09/2022

Sovranismo, europeismo, americanismo

Fonte: Nicola Guerra

In tutta Europa cresce la destra e l'estrema destra e con essa il sovranismo o più semplicemente il nazionalismo. La tendenza politica dei diversi sovranismi, se si esclude la tedesca AFD e in parte la Le Pen, è però a livello di politica internazionale fortemente atlantista. Se da un lato si reclama il recupero della sovranità nazionale, dall'altro ci si inginocchia a Washington e al concetto di Occidente vissuto come unico modello accettabile. Tutto il resto, ogni dissonanza, è descritto come rispondente a ingerenze straniere. Tanto che le differenze tra queste destre e le sinistre (o pseudosinistre) consiste solo in qualche considerazione sul gender e sulla gestione dell'immigrazione, per il resto l'adesione comune è all'occidentalismo americanocentrico. Tutto sommato il sovranismo, che si tinge anche di antieuropeismo, funziona benissimo per il mantenimento dello status quo. Il processo di cosiddetta globalizzazione era destinato ad estendere su scala globale il dominio economico culturale occidentale o meglio dell'anglosfera che governa l'occidente. Ci si è messa la Cina, che doveva restare una riserva di manodopera a basso costo, a rompere le uova nel paniere. Meglio dunque non si rafforzino altri soggetti che già i BRICS causano pruriti. Immaginarsi se l'anglosfera possa accettare una vera Europa o addirittura un'Eurasia che diventi reale soggetto economico, militare e geopolitico. Ben vengano dunque i sovranismi che al mantenimento della leadership globale e globalista occidentale a loro modo contribuiscono e ancor meglio se vengono intrisi di sinofobia, russofobia o islamofobia. Si tratta di prostporre la caduta del mondo unipolare e di tenere alla larga ogni reale autonomia economica, militare e strategica dell'Europa. Meglio dunque frantumarla in tanti interessi nazionali proni a Washington quanto la sinistra pseudoeuropeista. Già ci si è messa pure la Russia oltre la Cina, ci mancherebbe ora per l'anglosfera di avere pure l'Europa a scombinare i piani del nuovo secolo americano. Ecco perché vanno bene pure i sovranismi, baltici, ucraini, mediterranei. Macron, quello che definiva la Nato in stato di morte cerebrale e reclamava autonomia strategica per l'Europa è all'angolo senza maggioranza. La Merkel si è ritirata. Il momento appare dunque propizio per il sovranismo antirusso e sinofobo. È rimasto a disturbare i sonni, non nel breve ma nel lungo periodo, il riarmo tedesco. Gli americani non si sono mai fidati e non si fidano dei tedeschi. E peraltro in Germania esiste un centro politico con pruriti anti-US e addirittura una destra radicale pro-Russia. Resta il fatto che ogni visione di sovranismo locale equivale e produce gli stessi effetti del globalismo. Ciò che davvero darebbe fastidio sarebbe una reale Europa sovrana e in dialogo col resto del continente Eurasiatico. Il resto è la solita minestra.