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Sovranità alimentare? La destra è come la sinistra

di Giannozzo Pucci - 05/06/2023

Sovranità alimentare? La destra è come la sinistra

Fonte: Giannozzo Pucci

Da un governo che si pretende conservatore, con dei ministri della sovranità alimentare e del made in Italy, ci si aspetterebbero dei provvedimenti di promozione dell’identità alimentare italiana come:
-       la liberalizzazione del mondo contadino;
-       la rinascita dei patti agrari;
-       il salario di contadinanza per riempire un vuoto pluridecennale nelle campagne e prendersi cura puntuale e dettagliata del territorio, con finanziamento delle opere come ricostruzione di muri a secco ecc.;
-       il riconoscimento per i contadini e gli artigiani di bottega del diritto costituzionale all’analfabetismo burocratico e digitale (Art. 3 Cost.: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [29 2, 371, 481, 511, 117 7], di razza, di lingua [6], di religione [8,19], di opinioni politiche [22], di condizioni personali e sociali.);
-       la bonifica del territorio, cominciando dalle aree più povere di abitanti, per costruire zone di produzione agricola e alimentare completamente sane e di evoluzione dei fondamenti della dieta mediterranea;
-       la ricostruzione del catasto agricolo per le zone bonificate in cui abolire l’IMU e impiantare campi di lavoro e istruzione in agro-ecologia contadina ecc. ecc.
Invece, rispolverando gli slogan progressisti e liberisti, il centrodestra apre la porta alla sperimentazione genetica in campo che ha già dimostrato i suoi fallimenti, cioè gli Organismi Geneticamente Manipolati in agricoltura ribattezzati TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita). Non sono più resistenti alle malattie che dopo un breve periodo riemergono più forti di prima, non sono più adattabili ai cambiamenti climatici sempre più imprevedibili, non eliminano i consumi energetici dell’agricoltura industriale, l’unica utilità l’hanno per la plutocrazia finanziaria che fissa in questo modo il suo potere commerciale anche sugli organismi viventi.
Come la sinistra che chiedeva il voto per difendere il bene comune e col decreto Bersani ha liberalizzato il commercio spazzando via una storica cultura di governo e difesa della particolarità commerciale italiana. Così anche la destra che pretende di proteggere il made in Italy e la sovranità alimentare italiana, liberalizza le biotecnologie e apre la porta alla distruzione dell’identità agricola e alimentare italiana.
Eterogenesi dei fini: cioè uso degli scopi dichiarati per attirare i voti e poi usarli per realizzare il contrario.